La vedova nera presenta una colorazione tipicamente nera, mentre il ragno violino si caratterizza perché è in grado di provocare delle ferite dalle dimensioni notevoli. La prima specie provvede a diffondere una tossina che ha la capacità di insidiare addirittura il sistema nervoso in maniera assolutamente rapida: ecco spiegato il motivo per cui il soggetto che è stato colpito da tale morso deve essere in grado di riconoscerlo in tempi molto ristretti, provvedendo a lavare la ferita e tenendo sotto controllo la puntura.
Ci sono anche alcuni rimedi naturali che si possono utilizzare che possono tornare decisamente utili, come ad esempio un preparato a base di curcuma e olio d’oliva, così come del basilico essiccato.
Il tratto distintivo della ferita che viene provocata dal morso di ragno di una vedova nera è sicuramente quella di avere due tipici punti di entrata. Quindi, il soggetto che è stato colpito da questo tipo di ragno presenta un dolore subito dopo la puntura piuttosto importante, dal momento che questo ragno si caratterizza per avere degli aculei particolarmente lunghi.
In maniera progressiva questa ferita diventa sempre più rossa e man mano lo stato di infiammazione si sviluppa e cresce anche il correlato gonfiore, così come la sensazione dolorosa avvertita dal soggetto colpito. Inoltre, tra gli altri sintomi troviamo anche crampi muscolari particolarmente intensi, brividi, sensazione di nausea, pressione del sangue più elevata, sudorazione notevole della cute nei pressi della ferita e anche mal di testa.
Questo tipo di ragno si caratterizza per lasciare una sorta di ferita denominata “a bersaglio”. Di conseguenza, la puntura nella sua fase iniziale non provoca alcun tipo di dolore, ma nel giro di 30-60 minuti la zona che si trova tutto intorno alla puntura comincia ad infiammarsi e a denotare un notevole rossore.
Con il passare del tempo, le condizioni della ferita cominciano ad aggravarsi, visto che nel giro di otto ore provoca un dolore particolarmente intenso, con la ferita che si allarga sempre di più e poi comincia a riempirsi di sangue fino al punto in cui esplode, lasciando scoperto un punto ulceroso.
Nei pressi della puntura comincia a svilupparsi una colorazione piuttosto scura, mentre il rossore si diffonde tutto intorno. L’ulcera, in seguito allo sviluppo della crosta, comincia a staccarsi in qualche settimana. Nel caso in cui il sistema immunitario del soggetto che è stato punto, però, sia particolarmente debole, allora tale processo può richiedere anche diversi mesi prima di iniziare.
Nel caso in cui il soggetto sia stato punto da ragni che non si possono considerare pericolosi non ci sono particolari rischi. Quindi, la prima cosa da fare è quella di capire che tipologia di ragno abbia provocato la ferita, in maniera tale da poter scegliere anche la cura migliore. C’è la possibilità, in alcuni casi, anche di mantenere vivo il ragno per poterlo far vedere al medico, per una valutazione più approfondita.
In ogni caso dopo essere stati punti, la ferita deve essere lavata con la massima attenzione, usando acqua fredda e il sapone, in maniera tale da allontanare il più possibile il rischio connesso allo sviluppo di possibili infezioni.
Per contrastare il dolore e anche il gonfiore, si consiglia di utilizzare un impacco freddo che deve essere naturalmente applicato rapidamente sulla zona che è stata colpita dalla puntura. Spesso si suggerisce anche di cercare di ridurre l’infiammazione assumendo un’aspirina oppure il paracetamolo: ovviamente se nel giro di ventiquattro ore i sintomi non migliorano per nulla, allora si consiglia di andare dal medico oppure contattare il centro antiveleni.
Nel caso in cui, invece, abbiate riconosciuto il morso di una vedova nera o di un ragno violino, allora bisogna andare immediatamente in pronto soccorso. Questo intervento rapido e immediato è davvero fondamentale, in maniera tale da evitare che il veleno possa proliferare all’interno del corpo umano. Per fare in modo che la diffusione del veleno sia molto più lenta rispetto a ciò che avviene normalmente si consiglia di applicare una fasciatura particolarmente stretta sulla zona colpita, usando del ghiaccio oppure sollevando l’arto nel momento in cui il soggetto è stato morso su un braccio o su una gamba.