La gabbia toracica si caratterizza per comprendere lo sterno, ben dodici coste e le dodici vertebre toraciche. Dal punto di vista prettamente anatomico, le dodici coste anteriori si sviluppano a livello posteriore con le dodici vertebre dorsali e a livello anteriore con lo sterno, con cui sono correlati grazie alla cartilagine. Le prime sette coste vengono ribattezzate “coste vere”, mentre le tre che seguono vengono denominate “coste false”, mentre le successive due coste vengono chiamate “coste fluttuanti”.
La gabbia toracica ha diversi compiti davvero molto importanti per il nostro organismo: infatti, garantisce un’adeguata protezione degli organi più interni e anche più delicati, come i polmoni e il cuore, ma al suo interno si trovano anche altri organi che hanno un’importanza notevole, come ad esempio la trachea, l’aorta e l’esofago, senza dimenticare come riesca a contribuire ai movimenti della respirazione.
La gabbia toracica si caratterizza per subire piuttosto di frequente delle patologie di natura infiammatoria o anche delle malattie degenerative che devono essere curate con grande attenzione. In un gran numero di cause queste patologie vanno a colpire in modo particolare coloro che praticano delle attività sportive e, nello specifico, pallavolo, calcio, tennis e sci. Le malattie che possono colpire questa parte del corpo umano con la maggiore frequenza troviamo dolore al torace, nevralgia intercostale, dolori intercostali, petto escavato o petto carenato, sindrome di Poland, schisi dello sterno e coste soprannumerarie.
Questo disturbo è stato ribattezzato anche come petto carenato o pectus carinatum e si caratterizza per essere una vera e propria deformazione che va a colpire la gabbia del torace e che insorge per colpa di una protrusione anteriore dello sterno, che emerge con grande evidenza e si può notare anche senza microscopi proprio nella parte centrale del torace. Ci sono ben quattro tipi di petto carenato: quella maggiormente diffusa è la condro-gladiolare simmetrica, poi c’è quella condro-gladiolare asimettrica, quella mista petto escavato-carenato, che non è altro che una somma di due anomalie che possono colpire la gabbia del torace e, infine, il condro-manubriale, che presenta in alcuni casi delle connessioni con altre patologie di natura congenita. In confronto a tante altre malattie simili, il petto carenato si caratterizza per insorgere con molta meno frequenza, anche se al momento le statistiche parlano di una persona colpita ogni 400. Il petto carenato si caratterizza per essere una patologia genetica che spesso può insorgere nei bambini in età adolescenziale e molto più raramente già alla nascita. Secondo gli scienziati una possibile causa potrebbe essere rappresentata da una connessione con la sindrome di Marfan. In altri paziente il petto carenato può insorgere per colpa di altri tipi di malattie, come ad esempio il rachitismo, il petto escavato e la scoliosi.
Il petto carenato può insorgere con una malformazione fisica direttamente sul torace per colpa di un aumento delle dimensioni dello sterno, che viene provocata da uno sviluppo troppo elevato di cartilagine. In gran parte dei casi i pazienti che soffrono di tale disturbo, riscontrano anche un notevole dolore nel momento in cui subiscono una pressione sul torace, che assume una notevole rigidità. Il paziente può riscontrare anche diversi altri sintomi oltre al dolore in seguito alla pressione, come ad esempio delle problematiche a livello respiratorio, visto che non riesce a respirare normalmente e a utilizzare normalmente il diaframma e i muscoli che sono adibiti a tale funzioni. In altri casi il paziente potrebbe incorrere in infezioni ai polmoni, enfisema, ma anche attacco asmatico e difficoltà nell’eseguire diversi movimenti, come ad esempio salire le scale.
La diagnosi di questo tipo di disturbo non è particolarmente difficile, dal momento che nella maggior parte dei casi è sufficiente un esame obiettivo, senza dimenticare come il medico può successivamente prescrivere ulteriori esami più specifici, come ad esempio una radiografia del torace, ma anche una tac oppure altri esami che possano permettere di capire le condizioni dell’apparato respiratorio. Nella maggior parte dei casi, per la cura di questo disturbo si suggerisce un’operazione chirurgica, che deve essere sempre eseguita dopo che il corpo si è sviluppato completamente. Questo tipo di intervento deve essere effettuato mediante la resezione della cartilagine e dura più o meno sessanta minuti.