Il fibroadenoma al seno si caratterizza per essere una formazione del tutto benigna che si manifesta sul seno. Questa patologia è molto più frequente nelle donne molto giovani al di sotto dei 30 anni e nelle ragazze durante il periodo dell’adolescenza. Nella maggior parte dei casi, questa particolare formazione si caratterizza per avere una forma decisamente tonda e dai confini ben precisi. Toccando il fibroadenoma al seno si può notare come si muova con estrema facilità sotto l’epidermide. Nella maggior parte dei casi non provoca alcun tipo di dolore. In alcune occasioni, però, il soggetto che ne soffre potrebbe comunque sentire una sensazione strana di avere all’interno del seno qualcosa di estraneo e duro.
I fibroadenomi che vanno a colpire il seno sono stati classificati in due categorie ben precise. La prima è quella che è stata chiamata fibroadenoma semplice. Nella maggior parte dei casi non comporta alcun tipo di pericolo per la salute della persona, dal momento che sia le dimensioni che la forma non subiscono alcun tipo di modifiche. Con il passare del tempo, inoltre, spesso si riduce dal punto di vista del volume. La seconda categoria è quella del fibroadenoma complesso, che si caratterizza per essere un tumore completamente benigno, al cui interno si possono trovare delle cisti molto dense o comunque non normali, ma anche delle calcificazioni. Ovviamente in questo caso sarà fondamentale effettuare un’accurata diagnosi, possibile solamente con una biopsia del tessuto.
Il fibroadenoma al seno può dar luogo a qualche sintomo che ne permette una più facile individuazione, anche se spesso risulta essere indolore e, di conseguenza, sono altri i sistemi per scovarlo. Il principale sintomo, dato che tante volte il dolore è assente, è rappresentato dalla presenza di una pallina o di una sorta di nodulo che si caratterizzano per essere decisamente lisci. Un altro possibile sintomo è rappresentato dai “confini” del fibroadenoma, che nella maggior parte dei casi sono definiti alla perfezione. Infine, il fibroadenoma al seno si caratterizza per avere dimensioni notevolmente differenti, al punto tale che può anche spingersi ad un diametro compreso tra 6-8 centimetri. Come abbiamo detto, le dimensioni di questa specie di pallina possono aumentare e poi diminuire spontaneamente. Dopo che è stato trovato, il fibroadenoma al seno deve essere costantemente tenuto sotto controllo. L’obiettivo è quello di verificare che non aumentino le dimensioni e che non provochi nuovi stimoli, più dolorosi e fastidiosi dei precedenti.
I fibroadenomi, nella maggior parte dei casi, non vanno a condizionare in alcun modo il pericolo di un cancro al seno. Solamente quando si tratta di un fibroadenoma molto complesso il rischio può essere leggermente maggiore.
Per il momento non c’è ancora una risposta dal punto di vista scientifico. Secondo le ipotesi più accreditate, il fibroadenoma al seno è strettamente legato con gli ormoni della riproduzione. Infatti, questo tipo di patologia si verifica con maggiore frequenza nelle donne più giovani e il fibroadenoma può incrementare il suo volume durante i nove mesi di gravidanza, oppure anche quando viene assunta la terapia ormonale sostitutiva. Al contrario, il suo volume si può ridurre nel corso della menopausa.
Per effettuare una diagnosi corretta e precisa è necessario svolgere diversi esami. Si tratta della mammografia, anche se spesso quando la donna ha un’età al di sotto dei trent’anni viene consigliata un’ecografia. Un altro esame frequente è l’agoaspirato, così come l’agobiopsia e la biopsia chirurgica, in cui il nodulo viene proprio asportato.
Nella maggior parte dei casi, il fibroadenoma non ha bisogno di essere curato, anche se qualche volta la volontà di escludere ogni complicazione porta a sottoporsi all’intervento chirurgico. Tra le situazioni che possono portare comunque ad evitare un intervento del genere troviamo la possibilità che il seno cambi forma e anche consistenza. In ogni caso, se si decide di evitare l’intervento è fondamentale mantenere sempre controllato il fibroadenoma. Le due operazioni chirurgiche, invece, più diffuse sono la biopsia escissionale e la crioablazione. Nel primo caso viene estratto il tessuto del seno e poi mandato ad un laboratorio per controllare che non ci sia un cancro, mentre la seconda operazione è una semplice alternativa che non permette, però, di eseguire il controllo della natura della massa.