Cistoscopia: a cosa serve e quando farla

La cistoscopia è un esame diagnostico che ha come scopo principale quello di osservare internamente le pareti dell’uretra e della vescica, per poter riscontrare la presenza di anomalie oppure per il prelevamento di tessuto per trattamenti diagnostici oppure terapeutici.

Cistoscopia a cosa serve

Cistoscopia a cosa serve

Nel momento in cui il paziente soffre di sintomi urologici come ad esempio l’ematuria oppure disuria e stranguria, ma anche una mancanza di capacità di svuotare la vescica oppure l’impossibilità di gestire lo stimolo di urinare. Spesso viene eseguita anche per via di svariate problematiche relative all’apparato urinario, come ad esempio delle infezioni che insorgono con una notevole frequenza oppure per via di stenosi uretrali che vengono provocate da parte di ipertrofia prostatica, calcoli ai reni oppure tumori. La cistoscopia è quell’esame di riferimento anche per individuare la presenza di tumori alla vescica.

Cistoscopia preparazione

Nella maggior parte dei casi il paziente che deve effettuare la cistoscopia non deve affrontare una preparazione particolare. Solamente in qualche caso, con un puro scopo preventivo, può dover assumere qualche giorno prima degli antibiotici, in maniera tale da ridurre notevolmente il pericolo di un’infezione urinaria. In tutte quelle persone che soffrono di attacchi di panico o ansia, spesso circa sessanta minuti prima dell’esame viene somministrato un farmaco sedativo, mentre quando il paziente è in cura con farmaci anticoagulanti o anti aggreganti piastrinici, come ad esempio coumadin o aspirina, la terapia deve essere sospesa in modo temporaneo, preferendo in sostituzione il trattamento a base di eparina. Nel momento in cui viene effettuata l’anestesia spinale o generale, il paziente non deve né bere né consumare cibo tra 4-8 ore prima dell’esame e, in seguito all’intervento bisogna rimanere per qualche ora in ospedale.

Cistoscopia anestesia

La cistoscopia è un esame piuttosto fastidioso, ma piuttosto frequentemente un po’ di sollievo deriva dall’impiego di gel lubrificanti che includono dell’anestetico. Nel caso in cui sia necessario, se il fastidio durante l’esame dovesse essere eccessivo, magari per colpa di una riduzione delle dimensioni dell’uretra, l’urologo può valutare di terminare l’esame e riprenderlo dopo aver fatto l’anestesia al paziente. L’anestesia generale o quella spinale vengono spesso richieste nel momento in cui la cistoscopia venga eseguita con delle finalità chirurgiche.

Cistoscopia esame

Cistoscopia esame

Nel corso dell’esame viene utilizzato il cistoscopio, ovvero uno strumento estremamente sottile e flessibile che viene immesso fino in fondo alla vescica mediante l’uretra, ovvero quel particolare canale che porta all’espulsione dell’urina. Nel caso in cui l’uretra sia stata colpita da stenosi, vengono impiegati dei cistoscopi decisamente più piccoli e che tra l’altro vengono spesso usati anche per arrivare fino agli ureteri, specialmente nel caso in cui vi sia l’esigenza di togliere dei calcoli. La dimensione e lo spessore del cistoscopio dipende chiaramente dalla tipologia di esame che bisogna effettuare: se si tratta solamente di un controllo diagnostico, allora viene scelto un modello dallo spessore minore, mentre si usa un modello più grosso quando si ha la necessità di inserire anche al suo interno degli strumenti chirurgici. Sulla parte apicale del cistoscopio è collocata una telecamera e una fonte luminosa, tramite cui si può osservare l’apparato urinario su uno schermo adeguato. In qualche caso, per un’osservazione migliore, l’urologo può prendere la decisione di inserire un liquido sterile all’interno del lume della vescica, in maniera tale che le pareti possano essere più distese, ma in realtà non si tratta di qualcosa che comporta fastidio o dolore, ma più che altro va ad aumentare la sensazione di dover svuotare la vescica. La cistoscopia normale, nella maggior parte dei casi, ha una durata che si aggira intorno a qualche minuto. Può durare più a lungo nel momento in cui vi sia la necessità di eseguire, ad esempio, anche delle operazioni chirurgiche, come togliere un calcolo oppure effettuare un prelievo bioptico.

Cistoscopia effetti collaterali

Uno dei più frequenti effetti collaterali di questo esame è sicuramente il gonfiore che può colpire l’uretra, che può causare qualche lieve disturbo nella minzione, rendendola leggermente più complicata. Nel momento in cui, però, tale condizione peggiora e va a bloccare anche la semplice espulsione dell’urina, allora il paziente deve per forza di cose utilizzare un catetere vescicale. Subito dopo l’intervento c’è la possibilità che possano verificarsi dei lievi episodi emorragici, anche se nella gran parte dei casi spariscono autonomamente in pochissimo tempo. Il trattamento a base di antibiotici qualche giorno prima della cistoscopia permette di azzerare quasi del tutto il pericolo di infezioni urinarie. In altri casi più rari, questo esame può comportare dei sintomi come dolore o bruciore durante la minzione, l’incontinenza urinaria, uno stimolo eccessivo ad urinare, la sensazione di non aver svuotato completamente la vescica, ma anche una colorazione ruggine delle urine e un correlato cattivo odore.

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