Meglio nota come ormone della crescita, la somatotropina è un ormone proteico prodotto dall’adenoipofisi e responsabile della crescita e dello sviluppo dell’organismo.
Il suo meccanismo d’azione può essere anche molto complesso. Da un lato, infatti, la somatotropina aumenta la sintesi proteica nelle cellule e lo fa accelerando il ritmo di alcuni trasportatori di amminoacidi localizzati sulla superficie della membrana cellulare. Dall’altro lato, l’ormone della crescita stimola la trascrizione di mRNA, favorendo la sintesi proteica da parte dei ribosomi.
Quando e perché preoccuparsi delle secrezioni anomale di somatotropina
La secrezione di somatotropina, in condizioni normali, è massima durante l’infanzia e l’adolescenza. Secondo alcune stime, infatti, in una persona di 50 anni, la produzione di ormone della crescita è di circa la metà rispetto a quella di un ragazzo di 20 anni. Vanno considerate anche alcune profonde differenze tra maschi e femmine: nei primi la secrezione di ormone della crescita procede per picchi, massimi nella notte e con cicli di 3 o 4 ore, nelle seconde invece è più costante e generalmente più consistente.
Scompensi gravi nella secrezione della somatotropina possono portare, durante l’infanzia, a condizioni patologiche anche gravi. Nello specifico, un’ipersecrezione dell’ormone della crescita comporta il cosiddetto gigantismo ipofisario; mentre, al contrario, livelli eccessivamente bassi di somatotropina sono collegati al nanismo ipofisario. In entrambi i casi, nonostante il bambino o l’adolescente risulti complessivamente più alto o più basso della media per l’età, le proporzioni tra le parti del suo corpo rimangono comunque rispettate.
Se, invece, la produzione anomala di ormone della crescita comincia in età più tarda, dopo la fine della crescita, il rischio è che si sviluppino forme di acromegalia caratterizzata dall’ingigantimento delle ossa di faccia, mani e piedi. Più in generale, secondo alcuni studi, scompensi nella produzione della somatotropina possono causare negli adulti problemi a carico del sistema nervoso e dell’apparato locomotorio (peggiora la mineralizzazione delle ossa, per esempio), oltre che agire sull’assetto lipidico e più in generale sullo stato di benessere psicofisico.
Quando e come ricorrere all’assunzione di somatotropina
Commercializzato in Italia con il nome di Saizen (c), l’ormone della crescita è disponibile in farmacia nella forma di polvere e solvente per soluzione iniettabile, con applicazioni tanto in ambito pediatrico, quanto per il trattamento di alcune condizioni tipiche dell’età adulta.
Nei bambini, in particolare, la terapia a base di somatotropina viene utilizzata sia nei semplici casi di defict della produzione di ormone della crescita, sia in casi più complessi come il ritardo della crescita dei nati prematuri o la sindrome di Turner. Negli adulti, invece, la somatotropina è somministrata in genere nel caso in cui insorgano patologie ipofisiarie o ipotalamiche. Alcuni studi, però, sembrano sottolineare l’utilità dell’ormone della crescita anche sui pazienti anziani malnutriti: la somatotropina, infatti, stimola la liberazione degli acidi grassi dai tessuti adiposi e ne aumenta la concentrazione nei liquidi, favorendo di fatto lo sviluppo della massa magra. Sommata all’azione sull’apparato e le funzioni motorie, sembra perciò più efficace di un solo intervento nutrizionale.
Sia in età pediatrica che per gli adulti, comunque, una terapia a base di ormone della crescita va accuratamente definita da uno specialista. Non solo perché i dosaggi vanno frequentemente rivisti e stabiliti a seconda delle esigenze specifiche del caso e delle condizioni di salute generale del paziente, ma soprattutto perché la somatotropina endogena può avere effetti collaterali non indifferenti sulla salute del soggetto. Per lo stesso motivo è bene, quando si sta seguendo una simile terapia, sottoporsi a controlli periodici volti ad accertare la normale funzionalità tiroidea, renale, neurologica, leucocitaria, etc.
Controindicazioni ed effetti collaterali
Ci sono diversi casi, del resto, in cui l’assunzione di somatotropina dovrebbe essere limitata alle sole emergenze. Tra questi:
- allergia o ipersensibilità al principio attivo;
- gravidanza e allattamento;
- patologie renali o recente trapianto di rene;
- interventi chirurgici, anche semplici, di recente esecuzione;
- tumori maligni.
Gli effetti collaterali legati alle terapie a base di ormone della crescita, del resto, possono essere numerosi. Sono state riscontrate frequentemente, per esempio, manifestazioni locali intorno al sito di inoculazione (motivo per cui è consigliabile fare in modo che questo sia sempre diverso). Più in generale i pazienti in cura con somatotropina hanno lamentato ritenzione idrica, mialgia e artralgia, edema anche periferico, cefalea e ipertensione endocranica. Non va dimenticato, infine, che l’ormone della crescita potrebbe avere un effetto diabetogeno: aumentando la secrezione di un fattore insulino-simile, infatti, la somatotropina rende le cellule resistenti all’azione dell’insulina.