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Sodio cloruro: cos’è e come si usa

Pubblicato da
Lorenzo

Il sodio cloruro è una sostanza che viene utilizzata in campo medico come soluzione endovenosa e il farmaco, come si può intuire, viene venduto sotto forma di preparazione che si può iniettare. Si tratta di un farmaco generico che, nella maggior parte dei casi, presenta una scadenza pari a tre anni.

Sodio cloruro a cosa serve

La soluzione per infusione endovenosa 0,9% si deve utilizzare con l’obiettivo di andare a reintegrare i fluidi e il cloruro di sodio, mentre la soluzione al 3% e quella al 5% tornano utili per la reintegrazione di cloruro di sodio soprattutto in tutti quei casi in cui i pazienti soffrono di una forma particolarmente grave di deplezione sodica. Per quanto riguarda la soluzione per irrigazione, invece, l’uso è quello di detergere delle lesioni che hanno colpito la cute oppure le mucose, con un possibile impiego anche per gli organi con cavità celomatiche. Infine, la soluzione iniettabile si deve impiegare per andare a reintegrare i fluidi e il cloruro di sodio.

Sodio cloruro avvertenze

Nel caso della soluzione che viene somministrata tramite infusione per endovena, si consiglia di impiegare sempre la massima attenzione in tutti quei soggetti che soffrono di scompenso cardiaco congestizio, ma anche di insufficienza renale in forme particolarmente gravi e in condizioni cliniche in cui soffrono di edema con ritenzione salina. Inoltre, è meglio avere la massima prudenza anche con tutti quei pazienti che sono in terapia con dei farmaci coricosteroidei oppure corticotropinici.

L’assunzione costante, senza una correlata integrazione di potassio, può portare con grande facilità all’insorgenza di una patologia denominata ipokaliemia. Quindi, è necessario tenere sempre sotto controllo i fluidi e gli elettroliti. Nel caso in cui il paziente debba seguire un trattamento con soluzioni al 3% oppure al 5%, si suggerisce sempre di tenere sotto controllo anche l’osmolarità plasmatico, così come l’equilibrio acido di base. Si tratta, infatti, di soluzioni che si possono definire ipertoniche endovenose e, di conseguenza, devono essere utilizzate sempre ad una rapidità molto lieve di perfusione. In tutti i bambini, invece, l’uso di tali soluzioni non è stato adeguatamente oggetto di studi e, per questo motivo, non si consiglia l’impiego, soprattutto perché non si conoscono i potenziali effetti collaterali che potrebbero insorgere.

Sodio cloruro controindicazioni

Per quanto concerne la soluzione che viene impiegata per infusione endovenosa, non se ne consiglia l’uso in pazienti che soffrono di ipernatriemia, ma anche per chi presenta disturbi come le pletore idrosaline.

Sodio cloruro interazioni

Nel caso della soluzione per infusione endovenosa, quando viene impiegato per la diluizione di farmaci, è necessario sempre chiedere consiglio al proprio medico così come al farmacista nel caso in cui ci sia la possibilità di inserire anche dei farmaci additivi.

Prima di inserire altri farmaci è fondamentale valutare bene quali siano le principali caratteristiche di tali medicinali e utilizzare sempre dei sistemi che siano completamente asettici. Nel caso della soluzione che serve per l’irrigazione e quella iniettabile, al contrario, si consiglia sempre un consiglio al medico curante.

Sodio cloruro posologia

Il dosaggio è sempre strettamente correlato al peso, così come all’età del soggetto che deve essere sottoposto a questo tipo di terapia, senza dimenticare il quadro generale delle sue condizioni di salute, nonché il rapporto elettrolitico e di osmolarità.

Sodio cloruro effetti indesiderati

Nella maggior parte dei casi l’impiego di questo medicinale potrebbe provocare alcuni sintomi in modo diffuso, come ad esempio, l’insorgenza di febbre, così come di infezioni che possono colpire la zona in cui è stata praticata l’iniezione, ma anche trombosi venoseo flebiti.

Nel caso in cui si dovesse verificare una reazione allergica o indesiderata, si consiglia sempre di bloccare l’assunzione di sodio cloruro e mantenere quella quantità di farmaco non impiegata per svolgere eventualmente degli esami di approfondimento.

Sodio cloruro in gravidanza

La soluzione che viene utilizzata mediante infusione endovenosa si caratterizza per poter provocare qualche effetto collaterale anche alle donne in gravidanza: ecco spiegato il motivo per cui se ne sconsiglia l’impiego nei nove mesi che precedono il parto, ma deve essere casomai il medico curante a prescriverlo, ma solamente nel caso in cui sia veramente necessario.

Per quanto riguarda la soluzione che viene impiegata mediante irrigazione, così come la soluzione che si può iniettare, ogni valutazione è lasciata ovviamente al medico curante, che saprà soppesare rischi e benefici, sia per la madre che per quanto riguarda il bambino.

Lorenzo