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Cisti al fegato: tipologie, sintomi e terapia

Pubblicato da
Lorenzo

Queste lesioni possono avere una forma semplice, quindi rotondeggiante e dai confini ben determinati, ma possono anche essere complesse, come ad esempio nel caso delle cisti parassitarie.

Tra le diverse forme di cisti epatiche, quelle semplici si caratterizzano anche per essere quelle che si formano con la maggiore frequenza. Nella maggior parte dei casi si tratta di lesioni di natura benigna, al cui interno c’è del liquido. Inoltre, si caratterizzano per la totale mancanza di setti asintomatiche in sezione trasversale. Il motivo che porta allo sviluppo di tali cisti non è conosciuto.

Secondo il parere più diffuso, le cisti al fegato semplici possono essere provocate da delle malformazioni congenite che sono emerse nel corso della crescita del dotto biliare. Nella maggior parte dei casi, le cisti semplici non hanno riscontri clinici e, di conseguenza, non c’è bisogno di intraprendere alcun tipo di terapia. Solamente nel momento in cui comincino a provocare dolore o raggiungano dimensioni maggiore si dovrà iniziare a tenerle sotto controllo ed, eventualmente, a procedere con una cura adeguata.

Può capitare in alcune occasioni che queste cisti si caratterizzino per corrispondere alla prima fase del ciclo di vita di diversi parassiti, come nel caso dell’echinococco. In questo caso si arriva alla diagnosi mediante esami sierologici e dopo aver analizzato il fluido cistico.

Malattia policistica del fegato

Questa patologia corrisponde ad una situazione in cui sono presenti diverse cisti (nella maggior parte dei casi sono più di venti), che hanno varie dimensioni. Si tratta di una condizione causata da delle anomalie a livello genetico e spesso è legata alla patologia policistica renale congenita. In questo caso, le cisti si caratterizzano per insorgere senza alcun sintomo, oppure possono causare diversi dolori, ma anche vomito, nausea, gonfiore all’addome ed epatomegalia nodulare progressiva. La strada dell’operazione chirurgica va intrapresa solamente nel caso in cui i sintomi si aggravino e si facciano sempre più intensi, andando a condizionare negativamente la vita di tutti i giorni del paziente. Tra le altre malattie congenite in cui possono essere rilevate varie lesioni cistiche nel fegato, troviamo sicuramente la malattia di Caroli.

In questo caso, all’interno del fegato vi sono delle dilatazioni di varie forme che colpiscono le vie biliari intra-epatiche. Coloro che soffrono di tale patologia possono accusare disturbi di colangite, ma anche ascessi epatici e calcolosi intraepatica. Lo stato di infiammazione cronico va ad aumentare certamente il pericolo che si possa formare un colangiocarcinoma. Quando viene riscontrata in confini ben precisi, la malattia di Caroli si può curare chirurgicamente, con l’operazione di resezione. Quando invece si manifesta in forma diffusa, allora l’unico trattamento possibile è il trapianto di fegato.

Sintomi

Nella maggior parte dei casi le cisti che vanno a colpire il fegato si caratterizzano per essere prive di sintomi. Quando le cisti hanno notevoli dimensioni c’è la possibilità che possano causare dolore sordo sia nella zona destra che nella parte superiore dell’addome. Nel momento in cui le cisti cominciano a muoversi possono comportare anche notevole dolore, molto acuto. Tra gli altri sintomi che possono insorgere con la maggiore frequenza troviamo dolore addominale e mancanza di appetito, con una massa addominale che si può individuare facilmente toccando la pancia. Capita piuttosto raramente che la cisti possa provocare un’ostruzione del dotto biliare, ma anche ittero. Nel caso in cui la cisti si rompa, il paziente potrebbe soffrire di febbre alta e un incremento di globuli bianchi all’interno del sangue.

Diagnosi

La diagnosi di una normale cisti del fegato prevede in primo luogo una visita medica approfondita. In quest’ultima spetta al medico trovare tutti quei dati e quelle informazioni per realizzare un quadro clinico perfetto del paziente e successivamente prescrivere degli esami fisici. Ci sono diversi esami che vengono spesso consigliati in questi casi: si tratta prevalentemente di un’ecografia, di una CT all’addome, di una RM o angiografia epatica, ma anche di esami del sangue specifici per capire la salute della funzionalità epatica.

Cisti al fegato terapie

Per quanto riguarda il trattamento delle cisti semplice, spesso si consiglia solamente una cura conservativa. Solamente nel caso in cui insorgano i sintomi dolorosi si può provvedere all’operazione chirurgica in laparoscopia, andando ad asportare una porzione di parete presente sulla superficie del fegato, in maniera tale che il liquido cistico possa drenare all’interno della cavità peritoneale.

Nel caso di cisti al fegato neoplastiche, la terapia più frequente è la resezione del fegato, anche se può accadere che, nonostante una resezione completa, il tumore cistico può ripresentarsi. Nel caso della cista idatidea, è necessario effettuare un’opera accurata di prevenzione per fare in modo che la cisti non si rompa e non si sviluppi. In qualsiasi caso, si consiglia di seguire una dieta sana, limitando i prodotti caseari e lattieri, come ad esempio latte, burro, panna e formaggi.

Allo stesso modo, si consiglia di non consumare alimenti fritti o grassi, non eccedendo con pollo e tacchino, visto che al loro interno si trovano steroidi, ormoni della crescita artificiali e antibiotici che sono in grado di appesantire il fegato. Inoltre, si suggerisce di evitare il consumo di bevande alcoliche, bere almeno due litri di acqua ogni giorno e non usare dolcificanti artificiali.

Lorenzo