L’alopecia colpisce sia le donne che gli uomini. Con questo termine si indica la caduta di capelli e peli in quelle zone del corpo dove invece dovrebbero essere presenti. Il nostro corpo in condizioni di salute ha un ricambio continuo di questi elementi. Pensiamo che ogni giorno perdiamo tra i 50 e i 100 capelli così da favorire la crescita di quelli nuovi.
La caduta dei capelli però può diventare molto più intensa. Ecco allora che iniziano a comparire delle chiazze, le quali possono colpire parti più o meno ampie del corpo. Come accade per la maggior parte delle patologie, anche l’alopecia non attacca sempre con la stessa intensità. Ecco che il diradamento dei capelli progressivo è stato ben rappresentato dalla scala di Hamilton, che lo suddivide in 5 stadi.
Esistono quattro tipologie principali di alopecia e colpiscono sia gli uomini che le donne. Vediamo quali sono e le eventuali suddivisioni ulteriori.
I follicoli non vengono distrutti, ma subiscono importanti modifiche. Esistono un centinaio di differenti sotto-categorie da analizzare e diagnosticabili solo dal medico.
Come le precedenti, i follicoli non sono distrutti ma modificati. Sono molto numerose le tipologie in questo caso, sono più comuni rispetto a quelle ereditarie. Le più comuni forme di alopecia non cicatriziale acquisita sono:
Quando vi è una definitiva perdita dei follicoli piliferi. Le cause possono essere patologie, terapie o ustioni. Si tratta di un processo irreversibili perché le cellule che portano alla ricrescita del capello sono distrutte. Sono molto rare e ci sono poche forme. Le più note sono due. C’è la sindrome di Boch-Sulzberger, malattia rara che unisce la calvizia a dei difetti di pigmentazione della pelle. Questa patologia può condurre anche a problemi neurologici che causano la morte. C’è poi l’aplasia congenita della cute, altra malattia rara che vede un mancato sviluppo della cute.
Sono più comuni di quelle ereditarie. C’è il lupus, una malattia reumatica autoimmune che coinvolge il cuoio capelluto ma anche altri organi e tessuti. C’è poi la lichen cuoio capelluto, una malattia infiammatoria che distrugge i follicoli piliferi.
La caduta dei capelli è il sintomo principale e di solito unico, dell’alopecia. Alcune volte però, può presentarsi anche un eccesso di sebo, crosticine, prurito, rossore. Le cause invece cambiano, vanno in base alla tipologia di alopecia. Le più comuni sono:
Il medico deve fare una diagnosi prima di decidere la miglior cura. Deve esaminare il cuoio capelluto al microscopio e in alcuni casi richiede anche biopsia cutanea in modo da capire qual è la causa dell’alopecia. Se sospetta che vi siano alterazioni ormonali alla base, richiede anche l’esame del sangue. La cura di solito prevede una combinazione di farmaci e chirurgia.
Con i farmaci viene curata l’alopecia non cicatriziale. Quelle cicatriziali prevedono la distruzione dei follicoli, e l’unica soluzione possibile è l’autotrapianto. Quando è possibile usare i farmaci, come nel caso dell’alopecia androgenetica, il medico di solito somministra il mixomidil o il finasteride. Vanno portati avanti tutta la vita e gli effetti possono essere più o meno evidenti.
Quando i follicoli piliferi sono distrutti, è fondamentale la terapia chirurgica. Viene effettuato l’autotrapianto dove non ci sono capelli e le tecniche sono ormai praticamente perfette. Sono poche le limitazioni in questo campo oggi come oggi (se non il discorso economico).
A differenza di quanto in molti proveranno a farvi credere no, i rimedi naturali di solito non funzionano per questo specifico problema. Tuttavia ci sono piccoli rimedi popolari che aiutano un po’ a diminuire la caduta ma non di certo ad arrestarla o impedire il progresso della malattia. Prima di tutto vi è la pratica sana di esercitare frizioni e massaggi così da migliorare la circolazione del sangue. Ci sono poi infusi a base di ortica e alloro dalle importanti proprietà antinfiammatorie che aiutano a ridurre l’infiammazione del cuoio capelluto, oltre che l’eccesso di sebo prodotto.
In collaborazione con www.capellistyle.it