La luteina è un carotenoide, un componente della retina stessa, perciò tale sostanza è fondamentale nella protezione dell’organo visivo, questa crea una specie di filtro davanti alla macula, la zona centrale della retina, riflettendo i raggi nocivi proteggendola, la sua carenza porta allo sviluppo di malattie come la cataratta e la degenerazione maculare senile.
Nel corpo umano è presente naturalmente, in concentrazione maggiore ovviamente nell’occhio ma vi sono lievi tracce anche nel seno, nel fegato, nel colon e nelle cervici uterine; uno dei modi per integrare questa portentosa sostanza è quello di assumerlo attraverso i pasti:
Uova
Spinaci
Broccoli
Mais
Prezzemolo
Rucola
Piselli
Insalata
Radicchio rosso
Cicoria
Le malattie degenerative correlate ad una possibile carenza della luteina colpiscono le persone al di sopra dei 50 anni, una corretta assimilazione contrasta la formazione delle patologie incriminate aumentando la durata della vista.
Inoltre è un ottimo antiossidante; alcuni studi effettuati hanno dimostrato che la luteina è un potente antiaging, tra le sue qualità c’è quella di smorzare il processo di invecchiamento cellulare e fisico, durante la gravidanza è la responsabile dello sviluppo dell’apparato visivo del futuro nascituro, un’evoluzione che continua anche attraverso l’allattamento. Come è possibile intuire le capacità di questa molecola sono tutte vantaggiose per il corpo, per questo è importantissimo continuare ad incentivare la percentuale per non rischiare insufficienze patologiche.
Oltre che in natura è possibile assumerlo tramite integratori ma sono sconsigliati durante i nove mesi di attesa, un parere medico è sicuramente la strada più corretta per non incorrere in spiacevoli episodi.
In genere si conosce ancora poco della luteina perciò la quantità da assumere è ancora molto vaga, ma è consigliata soprattutto con l’incedere dell’età, più gli anni passano e più sono noti gli effetti, poco simpatici, della vecchiaia, per questo è di vitale importanza rafforzare la dose già presente negli organi. Gli alimenti sopra indicati, contengono, chi più chi meno, una certa quantità ma esistono particolari condizioni, di cui abbiamo già parlato, in cui non sono sufficienti e quindi è utile l’ausilio degli integratori.
Solitamente la dose è compresa tra i 250 mg e i 50 mg, nel caso di integratori si consiglia l’assunzione durante i pasti, in altri casi, come ad esempio un’azione preventiva, allora la luteina verrà associata ad altre vitamine per potenziarne l’effetto. Come sempre è consigliato chiedere un consulto medico per non generare conseguenze più rilevanti.
Ad oggi non sono stati riscontrati casi anomali inerenti a tale molecola, raramente si sono manifestate allergie al principio attivo della luteina, questo però non incentiva certo alla libera scelta. Assumerla attraverso la dieta non comporta alcuna segnalazione, mentre gli integratori sono quelli più soggetti a una consulenza, dato che sono accostati ad altre sostanze. Sicuramente durante il periodo di maternità e allattamento è opportuno uno scrupolo in più, e nell’eventualità chiedere al proprio ginecologo. Nelle situazioni di malessere fisico sarà la diagnosi prescritta dal medico a decretare posologie e trattamenti.
Esistono però delle interazioni con altre sostanze che possono vanificare gli effetti della luteina, in presenza di:
Pectina – si trova nelle mele, mirtilli, prugne, pompelmi, limoni e arance;
Beta-carotene – si trova in molti cereali, carote, zucca, albicocche e patate dolci, spinaci, verdura a foglia verde;
Colestiramina – si tratta di un farmaco utilizzato per ridurre i livelli di colesterolo;
Colestipolo – si tratta di un farmaco utilizzato per ridurre i livelli di colesterolo;
Orlistat – si tratta di un farmaco utilizzato per contrastare l’obesità;
Durante la terapia con uno di questi farmaci è utile informare il medico prima di intraprendere un’ulteriore profilassi che contenga la luteina, in modo da evitare contaminazioni e rendere nulli i potenziali rimedi. Di contro, invece, ci sono possibili influenze positive, che aumentano gli effetti salutari della molecola, è stato riscontrato infatti, che l’uso concomitante con i trigliceridi a media catena, come ad esempio gli oli vegetali, in particolare quello di mais, danno maggiore propulsione alla stessa.
In ambito commerciale la luteina è costituita principalmente dai fiori di Tagetes Erecta. Essa è contenuta anche sotto forma di diestere palmitico nei petali di questo vegetale, che viene ampiamente coltivato in America Latina, dove vine estratta la sostanza mediante solvente.
Il prodotto che si ricava ha una concentrazione pari al 15% e può essere impiegato, oppure sottoposto a saponificazione, così da ricavarne la luteina sotto forma di alcol libero. Tale sostanza rappresenta anche un comune additivo alimentare che viene contrassegnato con il codice E161b.
Come ci suggerisce la parola stessa, additivo alimentare indica una sostanza utilizza nell’industria alimentare durante la preparazione dei cibi. Può essere usato anche per lo stoccaggio e la commercializzazione di diversi alimenti. Questi sono sostanze che vengono aggiunte liberamente, insieme ad altri prodotti alimentari, e svolgono specifiche funzioni tecnologiche.
Essi possono colorare, conservare, migliorare il sapore, l’aspetto, il profumo ed il colore dei cibi. Per legge vengono definiti dall’Unione Europea come “qualsiasi sostanza alimentare non consumata come un vero e proprio alimento e non impiegata come ingrediente tipico degli alimenti.
Indipendentemente dall’avere o meno un valore nutritivo. Ma vengono aggiunti intenzionalmente agli alimenti per uno fine solo ed esclusivamente tecnologico durante le fasi di produzioni, preparazione, trasformazione, trattamento, imballaggio, immagazzinamento e trasporto degli alimenti. Si può ragionevolmente presumere che diventano essi stessi ed i loro derivati dei componenti di tali alimenti, in maniera diretta o indiretta”.
Tutti gli additivi vengono classificati in base alla loro specifica funzione. È stato possibile individuare tre gruppi molto grandi di additivi:
Gli additivi si trovano nella maggior parte degli alimenti che normalmente portiamo sulle nostre tavole. Sono esclusi tutti gli alimenti base come l’olio di oliva extravergine.
Per legge devono essere indicati sull’etichetta di ogni singolo prodotto, se presenti. Ma non obbliga la casa produttrice ad indicarli se sono presenti in un ingrediente.
A livello Europeo ed internazionale gli additivi subiscono un lungo processo di valutazione per la sicurezza del prodotto, prima di essere autorizzati per l’impiego alimentare. Nell’Unione Europea, ad occuparsi di tali valutazioni è l’Agenzia per la Sicurezza Alimentare.
A livello Internazionale invece, il Comitato congiunto di esperti sugli additivi alimentari, ovvero lo JECFA-Joint Expert Commitee on Food Additives. Fa parte dell’Oragnizzazione per l’Alimentazione e Agricoltura FAO ed Organizzazione Mondiale della Sanità OMS.
Tutti gli additivi che sono stati autorizzati dalla Comunità Europea devono essere contrassegnati da una sigla composta da numeri preceduta dalla lettera E. È importante ricordare che E605 non rientra a far parte degli additivi alimentari. Essa è solo la sigla che identifica il Parathion, ovvero un insetticida molto tossico. La siglatura E invece, è solo una coincidenza casuale.
La luteina è certamente indicata per quelle condizioni di carenza: è sufficiente assumere questo elemento per via orale, nei dosaggi raccomandati, per poter prevenire caratteristiche di mancanza di tale sostanza.
Ci sono inoltre alcuni studi, che meritano degli approfondimenti, e che dimostrano come la luteina sia probabilmente efficace contro una malattia oculare chiamata degenerazione maculare correlata all’età. Alcune osservazioni sulla popolazione suggeriscono che le persone che consumano maggiori quantità di luteina nella loro dieta hanno altresì un rischio ridotto di sviluppare tale patologia. Tuttavia, l’aumento dell’assunzione di luteina nella dieta potrebbe non ridurre il rischio di degenerazione maculare nelle persone che hanno già un elevato apporto di luteina. L’assunzione di integratori di luteina fino a 12 mesi può migliorare alcuni sintomi della malattia, ma non sembra impedire che la degenerazione peggiori. Le ricerche sull’uso della luteina insieme ad altri ingredienti mostrano risultati contrastanti.
Alcuni studi suggeriscono inoltre che mangiare quantità maggiori di luteina potrebbe ridurre il rischio di sviluppare la cataratta. Inoltre, le prime ricerche suggeriscono che assumere luteina tre volte alla settimana per un massimo di 2 anni possa migliorare la vista nelle persone anziane con cataratta.
La luteina è un elemento sostanzialmente sicuro, se assunta per bocca in modo appropriato. Assumere 6,9-11,7 mg/giorno di luteina come parte della propria dieta sembra essere considerabile come un’abitudine discretamente sicura. Gli integratori di luteina sono stati utilizzati in modo sicuro in studi in dosi fino a 15 mg al giorno per un massimo di 2 anni.
E’ necessario parlare con particolare consapevolezza con il medico nelle ipotesi di utilizzo di luteina in donne in gravidanza e in allattamento al seno. Ancora, si tenga conto che le persone con fibrosi cistica potrebbero non assorbire molto bene alcuni carotenoidi dal cibo, e spesso hanno bassi livelli ematici di luteina.