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Bronchiolite neonati: cos’è e come si cura

Pubblicato da
Lorenzo

La bronchiolite è un tipo di infezione che colpisce i bronchioli, le piccole ramificazioni che sono presenti nei polmoni dei bambini, ma non solo. Solitamente questa infiammazione è di tipo virale e interessa molte volte bambini al di sotto dei due anni di età, nei mesi di autunno e di inverno. È spesso una causa del ricovero ospedaliero di bambini così piccoli, infatti le statistiche parlano di una presenza dell’esposizione all’VRS per oltre il 50% dei bambini nel primo anno di vita.

La causa può essere uno dei numerosi virus in circolazione, ma spesso si tratta del Virus Respiratorio Sinciziale (RSV). Questo virus potenzialmente può colpire ad ogni età e, anzi, trattandosi di una tipologia che non lascia un’immunità di tipo permanente, può accadere che si presenti più volte nel corso della vita. Mentre i bambini più grandi e nelle persone adulte il virus dà i sintomi di un classico, banale raffreddore, nei più piccoli, al di sotto dei due anni, può dare manifestazioni più gravi.

I bronchioli, infatti, nei bimbi piccoli sono davvero microscopici e se si riempiono anche poco di secrezioni, impediscono al bambino di respirare in modo corretto. Proprio per questo motivo si distingue la solita patologia dalla bronchiolite neonatale, più pericolosa, soprattutto se si tratta di bambini prematuri o che hanno già malattie, per esempio legate al sistema cardio-circolatorio. La situazione si aggrava se la bronchiolite si sovrappone magari a influenza stagionale e se il bambino ha meno di 6 mesi.

Cause e fattori di rischio

La causa della malattia è un virus, principalmente quello indicato dalla sigla RSV, che sta per virus respiratorio sinciziale. Meno frequente quella causata da adenovirus e da virus dell’influenza o para-influenza. Questi virus sono abbastanza diffusi fra la gente, di solito manifestano sintomi come quelli di un’influenza, tuttavia in bambini può diventare un problema.

Fattori che aumentano la pericolosità di questa infezione:

  • esposizione al fumo,

  • età inferiore a sei mesi,

  • passare molto tempo in ambienti affollati,

  • non aver mai goduto dell’allattamento al seno,

  • famigliarità con disturbi respiratori, tipo l’asma,

  • nascita prematura

Il virus viene trasmesso da un soggetto all’altro mediante il contatto delle secrezioni nasali o con goccioline aero-trasportate. Le manifestazioni influenzali si hanno circa 10 giorni dopo.

Sintomi

La bronchiolite nei neonati si manifesta di solito inizialmente come un semplice comune raffreddore: il piccolo ha il naso chiuso (rinorrea), la tosse, qualche linea di febbre. Fortunatamente nella maggior parte dei bambini la cosa si esaurisce così, spontaneamente, tuttavia alcune volte, in circa 3 giorni, si possono presentare segnali di insufficienza respiratoria, che diventano sempre più evidenti col passare delle ore.

Il piccolo quindi ha un’accelerazione dei battiti cardiaci (più di 60 al minuto), respira in modo sibilante, si vedono rientramenti intercostali e del giugulo, ovvero della fossetta tra la gola e lo sterno, sintomi evidenti dello sforzo nel respirare. Il neonato fatica a respirare, come si vede dalla pancia che sale e scende molto velocemente ha la tachipnea e il bambino ha una tosse ansimante. Si associano irritabilità e aspetto ansioso, i bimbi sono talmente stanchi che faticano a mantenere il respiro. Nei casi gravi nel piccolo compare cianosi, quindi il colorito del volto diventa bluastro, richiedendo così il tempestivo intervento medico in ospedale. Quindi:

  • tosse ansimante

  • respiro corto e sibilante

  • retrazioni intercostali e del giugulo

  • tachipnea

  • febbre

  • ansia e irritabilità

  • cianosi

  • e in alcuni casi: otite, congiuntivite, faringite.

Il tasso di mortalità della bronchiolite nei neonati è inferiore all’1% e in molti casi si tratta di bambini per i quali entrano in gioco altri fattori di rischio, come: malattie respiratorie (asma), insufficienza respiratoria, infezioni secondarie, come la polmonite.

Solitamente i sintomi migliorano nel giro di una settimana spontaneamente, e le difficoltà respiratorie diminuiscono gradualmente a partire dal 3 giorno.

Cura e terapia

Quando la bronchiolite nei neonati si manifesta in modo classico, non grave, la cura può essere semplicemente fatta a casa, anche se è più sicuro far vedere il bambino ad un pediatra per avere una diagnosi corretta. In questo caso al genitore è raccomandato di alleviare i sintomi con:

  • lavaggio del naso del neonato,
  • umidificazione degli ambienti,
  • ossigeno,
  • riposo.

Se si notano segnali di insufficienza è bene correre dal pediatra o in pronto soccorso, verrà valutato dai medici competenti se è necessario o meno il ricovero in ospedale. Qui si interviene con:

  • ossigeno umidificato e riscaldato, per una buona ossigenazione del sangue;

  • somministrazione di soluzioni idratanti per via endovenosa;

  • in alcuni casi: aerosol con soluzione salina.

  • Gli antibiotici sono utilizzati solamente in casi isolati, in bambini immunodepressi o se c’è in corso anche un’infezione batterica.

Lorenzo