Tale valore è un marker per visualizzare le cellule follicolari tiroidee e non per un tumore alla toroide, infatti il suo utilizzo come screening del carcinoma alla tiroide non è utile, mentre è utile per il follow-up post operatorio, nei pazienti operati di neoplasia differenziata della tiroide. La tireoglobulina viene utilizzata come marcatore tumorale, per valutare l’efficacia o meno della terapia nei pazienti affetti da tumore differenziati della tiroide ed anche per un monitoraggio che possa escludere le recidive nei soggetti già trattati.
In presenza di neoplasia della tiroide, la tireoglobulina è alta ed il paziente in questo caso è affetto da carcinoma della tiroide differenziata ovvero tumore papillare della tiroide oppure di tumore follicolare della tiroide. Una cosa molto importante da tener presente è che non tutti i tumori alla tiroide sintetizzano la tireoglobulina, infatti il tumore midollare di tale organo viene monitorato attraverso un’altra sostanza che prende il nome di calcitonina. Prima dell’intervento di asportazione della tiroide, è necessario misurare i livelli della tireoglobulina in presenza di carcinoma. Oltre alla tireoglobulina andranno dosati anche altri valori con ulteriori test specifici della funzionalità della tiroide ovvero gli ormoni tiroidei ed il THS.
Una volta asportata la tiroide viene ripetuto il test della tireoglobulina, per visualizzare se è restato o meno del tessuto tiroideo ancora in sede ed in questo caso specifico, i livelli della tireoglobulina saranno sicuramente elevati. Tale sostanza può essere dosata ad intervalli regolari in maniera tale da poter monitorare l’eventuale ricomparsa del tumore tiroideo ovvero la recidiva di carcinoma tiroideo, ed una volta stabiliti i valori, la tireoglobulina può essere rilevata tramite i test.
1. Una delle cause frequenti della tireoglobulina alta è il carcinoma papillare della tiroide: tale patologia è la più frequente delle malattie che colpiscono la tiroide, infatti rappresenta circa l’80% delle neoplasie della tiroide. Molto spesso si presenta senza essere avvolto da una capsula, ma in molteplici noduli multifocali. La diagnosi di tale patologia viene fatta dopo aver effettuato l’ecografia alla tiroide e successivamente con l’ago aspirato tiroideo sul nodulo sospetto. La terapia si base sull’intervento chirurgico dell’asportazione di metà ghiandola o della rimozione totale che viene seguita o meno in basi al caso clinico, dalla terapia radiometabolica con iodio. Quando si manifesta il carcinoma papillare della tiroide, questo determina la liberazione nel sangue di tireoglobulina ed il riscontro della tireoglobulina sarà dunque alto.
2.Carcinoma follicolare della tiroide: il 10% circa dei tumori della tiroide sono carcinomi follicolari ovvero neoplasie che spesso interessano un solo nodulo tiroideo che possono avere una capsula esterna e si diffondono tramite via ematica piuttosto che per via linfatica. Anche in questo caso occorre intervenire chirurgicamente e successivamente tramite radioiodio iodoiterapia. Come per il carcinoma papillare, anche quello follicolare mostra livelli di tireoglobulina elevati.
3. Metastasi di carcinoma papillare e carcinoma follicolare della tiroide: le metastasi presenti a seguito di un tumore alla tiroide, essendo caratterizzate da un tessuto identico a quello delle neoplasie intra-tiroidee, danno origine alla liberazione della tireoglobulina nel circolo ematico, che a sua volta si traduce in valori elevati di tireoglobulina nel sangue.
1. Recidiva di neoplasia tiroidea: la tireoglobulina è molto utile per tenere sotto controllo i tumori della tiroide che sono stati precedentemente trattati chirurgicamente o con radioterapia , e per visualizzare se non siano presenti nuovamente a livello tiroideo oppure in altre sede a causa delle metastasi. Se tramite i test si riscontra una tireoglobulina alta, c’è il sospetto di una recidiva della malattia.
2. Ipertiroidismo: quando la tiroide lavora troppo e produce una quantità elevata di ormoni tiroidei, questa può portare ad una maggiore produzione di sostanze precursori di T3 e T4 ovvero di tireoglobulina, per questo non è raro riscontrare i valori della tireoglobulina alta in pazienti affetti da ipertiroidismo.
3. Tiroide subacuta: molto spesso una tiroide che si trova in fase acuta, genera uno stato di tireotossicosi con rilascio degli ormoni tiroidei dal tessuto tiroideo che è stato danneggiato dall’infiammazione. In questa fase si rilascia anche la tireoglobulina presente nei follicoli tiroidei che hanno subito il danno, con la conseguenza di una tireoglobulina elevata nel sangue.