Le aderenze intestinali sono fasce di tessuto che si formano fra gli organi dell’addome a seguito di una malattia infiammatoria oppure di un trauma oppure come conseguenza di un intervento chirurgico. Tale patologie può essere semplicemente descritta come delle cicatrici interne all’addome che molto spesso possono causare dei fastidiosi sintomi di dolore, oppure in casi più gravi condurre la donna all’infertilità o all’ostruzione addominale. In base alla densità del tessuto coinvolto, le aderenze intestinali possono essere classificate lievi oppure gravi.
Tendenzialmente le aderenze intestinali non manifestano alcun sintomo e per questo i disturbi correlati a tale patologia vengono molto spesso trascurati nel tempo o confusi con altre patologie. Quando insorgono problemi gravi, il paziente manifesta dolori lancinanti all’addome o nella zona pelvica, che come abbiamo accennato può far credere al soggetto di essere affetto da altre malattie, come ad esempio l’endometriosi che si manifesta con sintomi analoghi. In casi molto gravi le aderenze intestinali possono causare l’occlusione dell’intestino e manifestare dolorosi crampi addominali con sensazione di gonfiore, costipazione e nausea. Tale aderenze potrebbero determinare l’infertilità nella donna, quando tale patologia è in grado di far torcere le tube di Falloppio, impedendo in questa maniera di far raggiungere gli ovuli all’utero. In caso di aumento di dolore nel corso del tempo, è bene che il paziente si rivolga in maniera tempestiva al medico di base oppure all’ospedale più vicino.
Quando le aderenze intestinali non mostrano alcuna particolare sintomatologia, non è richiesto dal medico nessuna terapia o cura specifica, mentre in casi di manifestazioni severe dei sintomi provocati da aderenze intestinali, il malato potrebbe essere sottoposto ad intervento chirurgico mediante laparoscopia, con il rischio ridotto di nuove formazioni di aderenze. In presenza di occlusione intestinale completa, la chirurgia di urgenza è l’unica soluzione tempestiva in grado di risolvere tale problematica, che non va sottovalutata assolutamente, mentre quando l’occlusione è parziale, i dolori che si manifestano possono essere alleviati tramite la somministrazione di liquidi, ed con un’alimentazione priva di latticini, di fibre e povera di scorie da eseguire per diversi giorni.
Oltre a tali accorgimenti, il paziente deve evitare di ingerire cibi grassi, fritti ed alcolici, ovvero tutti alimenti che in questa condizione clinica specifica non sono digeribili all’organismo. Gli alimenti ammessi sono: riso e pasta in bianco, pesce lesso e carne magra, preferibilmente sgrassati, mentre le bevande sono acqua, succo di frutto e verdure privi dei semi.
La laparoscopia è un intervento chirurgico molto utilizzato i casi di aderenze intestinali, in maniera tale da non causarne ulteriori. Tale intervento utilizza delle incisioni molto piccolissime sull’addome del paziente, per poi inserirvi al loro interno gli strumenti con cui il chirurgo potrà eseguire tutte le manovre di manipolazione, dissezione asportazione e saturazione, ovvero l’unione dei visceri. Con questo metodo poco invasivo, il paziente evita l’apertura ampia dell’addome e tutto il processo di guarigione.
Questo intervento inizia con la creazione di una camera a gas costituita principalmente da anidride carbonica nell’addome del paziente, e dopo l’inserimento del laparoscopio e successivamente di tutti gli altri strumenti che occorrono per l’intervento attraverso delle incisioni cutanee molto ridotte. Alle estremità tutti gli strumenti laparoscopici hanno una forma molto particolare, che servono ad eseguire in maniera semplice tutte le manovre necessarie all’intervento. Per effettuare tale intervento chirurgico il medico deve avere a disposizione pinze, forbici, bisturi elettrici, strumenti con apparecchiatura per tagliare e cucire come lo stapler, aspiratori, strumenti per il lavaggio.
La parola “Laparoscopia” deriva dalla lingua greca che significa letteralmente vedere nella pancia. Il laparoscopio si presenta esteticamente come un tubo molto sottile ma rigido dotato di due canali ottici: il primo serve a portare la luce all’interno dell’addome, il secondo è il canale ottico che trasmette esternamente le immagini interne dell’addome, lo strumento è fornito anche di una lente posta all’estremità distale che ingrandisce le immagini. Ogni singolo intervento può necessitare o meno di un numero diverso di incisioni, ma generalmente i tagli sono circa tre o quattro.