Il controllo dei dosaggi ormonali avviene attraverso le analisi della concentrazione di ormoni presenti nel sangue, ed un numero di ormoni in difetto oppure in eccesso, potrebbe essere il campanello di allarme di problematiche al livello delle ghiandole endocrine. Tale esame serve anche a comprendere se le le ovaie di una donna stanno funzionando nella maniera corretta e se i livelli di progesterone rientrano nella norma.
Quando l’ormone LH e l’ormone FSH raggiungono i massimi livelli, e questo avviene nella donna solitamente a metà ciclo mestruale, si determina il rilascio della cellula dell’ovaio destro oppure dell’ovaio sinistro, e tale evento è appunto l’ovulazione. Il picco di tali ormoni si rileva tramite gli stick per l’ovulazione, e l’aumento veloce del valore, stimolo a sua volta le ovaie nella produzione di altri ormoni, che agiscono come supporto nella gravidanza, e tra queste abbiamo il progesterone. Grazie all’ormone FSH si sviluppa la crescita dei follicoli ovarici e a sua volta delle cellule uovo, nella prima fase del ciclo mestruale, in un lasso di tempo che va dalle mestruazioni all’ovulazione. Un’analisi dei dosaggi ormonali svolta il terzo giorno del ciclo, andrà a determinare la riserva ovarica ed il quantitativo delle cellule uovo. Generalmente i valori di FSH inferiori a 10 è nella norma, da 10 a 15 è ancora nei range ma al limite, mentre superiore a 15 è alto.
Le analisi di un solo dosaggio di FSH non è un test risolutivo, per questo è bene fare ulteriori test dei dosaggi ormonali specialmente quando i risultati non sono del tutto soddisfacenti, perché i valori dell’ormone FSH tendono a variare da ciclo a ciclo. È possibile che il medico possa richiedere alla paziente le analisi del FSH dell’arco di tre mesi, in maniera tale da avere un quadro clinico completo su un lasso di tempo maggiore. Quando i livelli di LH o FSH sono bassi o troppo alti, questo significa che il sistema riproduttivo presenta delle anomalie da chiarire.
Una percentuale pari al 40% di donne con PCOS, hanno i valori di LH in forte aumento, e questo va ad interferire con lo sviluppo normale della cellula ovo che si trova all’interno dei follicoli ovarici. Quando tali livelli sono troppo bassi o troppo alti, il medico specialista potrebbe prescrivere alla paziente una cura farmacologica a base di Clomifene per verificare l’effetto di tale farmaco sui livelli di FSH. Tramite la misurazione dei dosaggi ormonali, spesso vengono controllati i FSH e l’estradiolo al terzo giorno del ciclo mestruale, e dopo aver somministrato il Clomifene, a partire dal quinto giorno fino a nono, per poi verificare dal decimo giorno i valori di FSH. Se i valori si mostrano alti sia il terzo giorno che il decimo, questo starà ad indicare la presenza di una ridotta riserva ovarica.
Grazie a recenti studi, è stato possibile evidenziare come donne al di sotto dei 40 anni e con livelli di FSH alti, producono un numero inferiore di cellule ovo in un trattamento di fecondazione in vitro, ma tutto ciò non va ad influenzare la probabilità di una gravidanza, mentre le donne con età sopra i 40 anni, tendono ad avere una risposta da parte delle ovaie molto ridotta ed una produzione inferiore delle cellule ovo con tassi ridotti di impianto in gravidanza.
Il progesterone insieme ad altri fondamentali ormoni, preparano l’apparato femminile alla gravidanza. Una volta che la cellula ovo viene rilasciata dall’ovaio, i livelli di tale ormone iniziano ad aumentare e continuano a crescere per altri giorni, mentre quando la cellula ovo non è stata fecondata, i livelli di progesterone si abbassano ed iniziano le mestruazioni. Quando i livelli di progesterone aumentano in maniera esponenziale, ci troviamo di fronte ad una gravidanza.
Se viene effettuata l’analisi del progesterone al 21 giorno del ciclo, questo servirà a comprendere se è avvenuta o mano l’ovulazione, ed oltre a questo, tale test serve a capire se è in corso una gravidanza extrauterina o se c’è la possibilità di aborto. In questi casi sopra elencati, l’aumento dei livelli di progesterone, non crescono nella maniera corretta rispetto al progredire della gestazione.
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