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Levofolene, il farmaco per la carenza di acido folico dopo la chiemioterapia

Pubblicato da
Lorenzo

Levofolene è indicato per il trattamento di tutte le forme anemiche dovute alla carenza di folati a causa di una richiesta maggiore da parte del nostro corpo, oppure una ridotta utilizzazione o scarso apporto dietetico di folati. Tale farmaco è utile anche come antidoto di dosi eccessive di antagonisti dell’acido folico e per contrastare gli effetti collaterali che si manifestano a causa dell’aminopterina e del metotressato. La forma iniettabili di Levofolene è utilizzata come terapia di salvataggio dopo un trattamento prolungato con metotressato, oppure come potenziante per gli effetti del 5-fluorouracile, durante i trattamenti chemioterapici antiblastici.

Posologia

Levofolene è un farmaco che può essere somministrato sia per via orale che per via intramuscolare oppure per infusione o per via endovenosa. In casi di chemioterapia antiblastica quando sono presenti dosaggi elevati di metotressato, i protocolli medici prevedono l’impiego di tale farmaco tramite via parenterale nella prima fase, che corrisponde ad un antidotismo per competizione, i cui dosaggi variano in base allo schema adottato, mentre nella seconda fase, dove tendenzialmente entra in gioco la componente biochimico-metabolica, può essere impiegato per via parenterale o per via orale ogni 3 o 6 ore. Attualmente non ci sono degli schemi chiari e generali sulla posologia di tale farmaco da mettere i atto sui pazienti.

Il calcio levofolinato è un antagonista del metotressato, per questo la somministrazione concomitante può essere attuata solo in casi specifici e protocolli terapeutici personalizzati, per questo raccomandiamo di consultare la letteratura più recente in questo ambito, prima di somministrare tali prodotti. In casi di sovradosaggio accidentale di metotressato, è possibile oltre all’aggiunta del Levofolene per via parenterale, l’utilizzo del farmaco anche per via orale, da somministrare ogni 6 ore per un totale di 4 dosi da 7,5 mg. Quando si manifestano effetti collaterali dovute a dosi convenzionali di metotressato, possiamo consigliare accanto all’impiego per via parenterale, l’utilizzo di acido levofolinico per via orale, da somministrare ogni 6 ore per un totale di 4 dosi da 7,5 mg.

In base ad alcuni protocolli terapeutici specifici, l’impiego di Levofolene può essere somministrato grazie alle sue virtù che potenziano gli effetti del 5-fluorouracile, ed in questo caso specifico, i dosaggi possono variare da 15 a 25 mg in un trattamento a bassi dosi, fino ad arrivare a 200 o 550 mg in infusione continua quando il trattamento ha un dosaggio elevato. Vi sono dei protocolli terapeutici che consigliano di somministrare il folinato per infusione 24 ore prima e terminato 12 ore dopo la fine del trattamento a base di 5-fluorouracile. Anche in tale caso specifico, la somministrazione in concomitanza di calcio levofolinato e 5-fluorouracile, può essere messa in atto solo quando, in casi singoli specifici, si è stabilito un protocollo terapeutico personale.

In casi di anemia da carenza di folato, il trattamento a base di Levofolene sarà inizialmente per via orale, con una dose di 4 o 7 mg che stabilirà il medico, per 10 o 15 giorni consecutivi. Quando tale trattamento inizierà a dare i suoi effetti positivi, il dosaggio potrà essere dimezzato, proseguendo sempre la somministrazione fino ad un quadro ematologico normale e fino alla scomparsa dei segnali clinici. Il Levofolene può essere somministrato in casi molto gravi per via endovenosa con lo stesso dosaggio che si utilizza per il trattamento orale.

Avvertenze

Prima di intraprendere una terapia farmacologica a base di Levofolene, dovete sapere che tale farmaco, costituisce principalmente un trattamento improprio dell’anemia perniciosa o di tutte le altre forme di anemia megablastche con conseguente carenza di vitamina B12, ed è proprio per questo, che si possono manifestare remissioni ematologiche, mentre le manifestano neurologiche tendono a progredire. In presenza di sovradosaggio da antagonisti dell’acido folico, la somministrazione dell’acido levofolinico, deve essere fatta entro un’ora, perché tale farmaco risulta essere inefficace se viene somministrato dopo un periodo di tre o quattro ore.

Prima di prendere tale farmaco, bisogna leggere attentamente le avvertenze ed attenerci alle indicazioni mediche che vi sono state fornite, in maniera tale da evitare reazioni allergiche o effetti indesiderati anche gravi. Levofolene deve essere somministrato con la massima cautela e sotto stretto controllo medico nei pazienti affetti da cresi epilettiche che stanno seguendo un trattamento farmacologico a base di fenobarbital, fenitoina, primidone e succinimide, perché potrebbe determinare l’aumento della frequenza degli accessi, dovuti principalmente alla diminuzione della concentrazione dei farmaci antiepilettici nel plasma.

Lorenzo