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Clenil per aerosol: cos’è, come si usa e controindicazioni

Pubblicato da
Lorenzo

Clenil per aerosol ha lo scopo è quello di gestire la progressione della patologia asmatica, ma anche di tutti quei disturbi legati alla broncostenosi.

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Si tratta di un prodotto che non deve essere usato per nessun motivo in tutti quei pazienti che stanno avendo un attacco asmatico. Inoltre, è da evitare anche nei soggetti che hanno un’ipersensibilità nei confronti del beclometasone dipropionato, ma anche nei confronti dei cortisonici o di uno dei vari eccipienti presenti all’interno di questo prodotto.

Precauzioni uso

Prima di assumere Clenil è fondamentale che il soggetto sappia alla perfezione come utilizzare in maniera corretta l’inalatore, in maniera tale che il farmaco possa arrivare fino alle zone che si mirano nei polmoni.

Altrettanto fondamentale è controllo che la dose di corticosteroidi inalatori sia regolata sulla dose che abbia una minima efficacia per la gestione dell’asma, modificandola costantemente in base alle necessità e alle condizioni del paziente.

Avvertenze

Clenic è un medicinale che non risulta particolarmente efficace nel trattamento delle crisi d’asma in corso di svolgimento. Invece, può essere considerato come un buon rimedio di base della patologia asmatica e, di conseguenza, per l’assunzione delle dosi corrette è necessario seguire per filo e per segno quanto viene prescritto dal proprio medico curante. Il medico può considerare anche di andare avanti con la cura anche nel corso dei periodi in cui non si avvertono sintomi.

L’asma grave, ad ogni modo, comporta di osservare dei controlli periodici, compresi degli esami di funzionalità polmonare, dal momento che il pericolo di attacchi particolarmente gravi e anche mortali è davvero notevole. Quando il trattamento a base di clenil per aerosol diventa meno efficace, allora è necessario contattare subito il medico, visto che spesso potrebbe essere un segno che la patologia asmatica sta peggiorando. In alcuni casi, nel momento in cui si verifica una situazione del genere, i pazienti sono oggetto di una nuova valutazione complessiva e spesso si sceglie di incrementare la terapia a base di farmaci antinfiammatori.

Il trattamento a base di clenil per aerosol non deve essere bloccato in modo improvviso, ma sempre in maniera graduale. Per tutti coloro che svolgono abitualmente un’attività sportiva a livello professionistico, bisogna sottolineare come clenil per aerosol contiene alcol etilico e, di conseguenza, può comportare la positività rispetto ai test antidoping.

Clenil per aerosol in gravidanza

In tutte le paziente che stanno affrontando una gravidanza Clenil per aerosol va somministrato solamente quando vi è un’esigenza importante e solo dietro prescrizione da parte del medico. Infatti, non ci sono ancora studi sufficienti per valutare gli effetti nell’impiego di tale farmaco durante la gravidanza.

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L’uso di tale medicinale, quindi, dovrebbe essere strettamente correlato ad un maggiore beneficio per la madre rispetto ai pericoli per il feto.

Alle dosi inalatorie che vengono suggerite, inoltre, non vengono riscontrati dei particolari livelli di beclometasone all’interno del latte materno. Invece, nel momento in cui i bambini che sono nati da mamme che hanno seguito un trattamento in elevati dosaggi di corticosteroidi tramite inalazione, devono essere tenuti sotto controllo costante, soprattutto in virtù di un potenziale presenza di iposurrenalismo.

Posologia

Nelle persone in età adulta, la dose consigliata è pari a due inalazioni per un massimo di 4 volte al giorno. Nei casi di maggiore gravità si consiglia di cominciare con 3 o al massimo 4 inalazioni per quattro volte al giorno, per poi correggere la posologia in base all’efficacia del trattamento. In tutti i bambini che hanno meno di 12 anni, si suggerisce una o due inalazioni da somministrare tra le due e le quattro volte al giorno, sempre in base all’efficacia riscontrata nel trattamento. In ogni caso, nelle persone adulte, il dosaggio massimo che si può somministrare quotidianamente è pari a 20 inalazioni.

Effetti indesiderati

Si possono verificare degli effetti indesiderati relativi all’impiego di beclometasone dipropionato, tra cui la candidiasi che colpisce il cavo orale, ma anche la raucedine, ovvero un’irritazione che va a colpire la gola, mentre meno di frequente possono insorgere delle eruzioni cutanee, con disturbi come prurito, eritema e orticaria e in rarissimi casi edema oculare, delle labbra o della gola.

Lorenzo