L’orto sinergico è un particolare tipo di coltivazione che negli ultimi tempi si sta diffondendo sempre di più, in contrapposizione a quelle che sono le tecniche di sfruttamento del suolo messe in atto dall’industria agroalimentare. Il principio cardine dell’orto sinergico sta nel minimizzare al massimo qualsiasi tipo di intervento da parte dell’uomo, per riuscire ad ottenere dei prodotti naturali in completa armonia con l’ambiente e con il sottosuolo, senza quindi andare ad intaccare l’ecosistema.
L’orto sinergico si fonda sui principi dell’agricoltura sinergica, teorizzata e sperimentata dalla coltivatrice spagnola Emilia Hazelip, la quale ha deciso di applicare al clima mediterraneo tutte le teorizzazioni effettuate in precedenza dall’agronomo giapponese Masanobu Fukuoka nel campo dell’agricoltura naturale. Lo studioso decise, all’età di 25 anni, di abbandonare le ricerche scientifiche per dedicarsi ad un approccio completamente diverso: iniziò coltivando mandarini nella fattoria di famiglia, e dedicò tutta la sua vita alla sperimentazione di tecniche che permettessero di sfruttare i meccanismi naturali in nome di un metodo di coltivazione che fosse ecocompatibile e completamene biologico.
Alla base del pensiero di Fukuoka troviamo quindi un netto rifiuto di qualsiasi metodo invasivo e una costante ricerca di minimizzare l’intervento umano, mediante tecniche di coltivazione che riproducessero il più fedelmente possibile le normali condizioni naturali, al fine di non alterare l’ecosistema e lasciare che fossero gli stessi frutti della Terra a ricreare le condizioni perfette per un terreno fertile e sano.
Fukuoka sintetizza in modo molto chiaro i principi del suo metodo di coltivazione naturale, al quale si è poi ispirata la coltivatrice spagnola Emilia Hazelip. I 4 principi fondamentali della coltivazione naturale sono:
Il terreno non ha bisogno di essere arato o zappato dall’uomo perché è in grado di rigenerarsi in assoluta autonomia, grazie alla presenza di alcuni insetti come lombrichi e vermetti e al movimento delle radici, che crescendo ed espandendosi muovono la terra, garantendo un continuo ricircolo.
I diserbanti per eliminare tutte quelle erbe che crescono spontaneamente nell’orto non vanno utilizzati nell’agricoltura naturale: anche in questo caso il terreno è in grado di resistere per un certo periodo all’”invasione” di tali erbacce, e l’intervento dell’uomo si deve limitare ad esercitare un controllo minimo.
Il terreno non ha alcun bisogno di essere concimato perché la sua fertilità avviene in modo del tutto naturale: la terra è infatti in grado di aumentare autonomamente la propria fertilità, soprattutto se l’intervento dell’uomo si riduce al minimo.
Naturalmente, il metodo di coltivazione naturale dell’orto sinergico non prevede per nessuna ragione l’utilizzo di prodotti chimici, altamente inquinanti e nocivi per l’ambiente. Il terreno, anche in questo caso, non ne ha alcun bisogno, proprio perché è in grado di provvedere da solo al proprio mantenimento e alla propria rigenerazione.
Gli studi condotti da Fukuoka in merito alla coltivazione naturale sono stati riadattati da Emilia Hazelip per poter adottare il metodo dell’agricoltura sinergica in un clima di tipo mediterraneo. La coltivatrice spagnola ha stilato una serie di linee guida che permettono di ottenere un orto sinergico, in completa armonia con il ciclo naturale, anche in un clima di tipo mediterraneo come il nostro:
Nel predisporre il terreno dell’orto sinergico è importante preparare dei bancali (aiuole) rialzati rispetto al terreno e ricoperti di terra: in questo modo si potrà procedere alla coltivazione senza disturbare la terra e soprattutto senza compattarla calpestandola. Grazie ai bancali, disposti nel modo giusto, sarà possibile coltivare l’orto sinergico lasciando il terreno completamente libero di respirare.
Nell’orto sinergico il sistema d’irrigazione deve essere rigorosamente a goccia: in questo modo si può garantire il massimo risparmio di acqua e quindi evitare sprechi inutili di risorse idriche.
Poiché nella coltivazione sinergica è assolutamente vietato utilizzare prodotti chimici, è importante proteggere il terreno in modo naturale mediante la pacciamatura. E’ quindi fondamentale rivestire la superficie del suolo con uno strato di paglia, utile non solo per proteggere il terreno dagli eventi atmosferici ma anche perché diventerà a sue volta concime naturale per l’orto. La pacciamatura, inoltre, protegge anche i lombrichi e tutti i microrganismi presenti nel sottosuolo, che come abbiamo visto svolgono un ruolo fondamentale.
Una volta che si è predisposto il terreno, si può procedere con la coltivazione vera e propria. Ma quando procedere alla semina e soprattutto cosa piantare nell’orto sinergico e nelle varie aiuole che si sono preparate? Per quanto riguarda il periodo più adatto per iniziare la coltivazione dell’orto sinergico, questo dipende naturalmente da ciò che si intende piantare e dal tipo di clima specifico della zona in cui ci si trova.
In linea di massima quindi, conviene sempre seguire la stagionalità dei prodotti e rivolgersi ai contadini locali per avere indicazioni puntuali e precise in merito al periodo migliore per procedere con la semina dei vari ortaggi. Una volta individuato il periodo, si può procedere alla coltivazione basandosi rigorosamente sul metodo della consociazione.
Il principio della consociazione è molto semplice: in pratica devono essere coltivati all’interno della stessa aiuola ortaggi appartenenti a famiglie botaniche differenti. In questo modo il terreno sarà ricco di nutrienti diversi e in caso di attacchi da parte di parassiti o malattie, questi saranno limitati ad un solo ortaggio perché le altre famiglie non ne saranno interessate. Al contrario, se nella stessa aiuola mettiamo ortaggi appartenenti alla stessa famiglia botanica, qualora una pianta fosse attaccata dai parassiti molto probabilmente questi si espanderebbero anche a tutte le altre.
I prodotti dell’orto sinergico, inutile quasi dirlo, sono completamente naturali, biologici e salutari. In un’era in cui, fortunatamente, si sta sempre più attenti alla salute e alla qualità di quello che mangiamo ogni giorno, l’orto sinergico rappresenta una grandissima opportunità.
I prodotti dell’orto sinergico però non hanno solo il grande vantaggio di essere naturali al 100%: anche il loro sapore è fortemente influenzato dal tipo di coltivazione da cui derivano e praticamente tutti sono concordi nell’affermare che un ortaggio cresciuto in un orto sinergico ha un gusto decisamente più intenso e gradevole rispetto agli altri.
La domanda, quindi, a questo punto, sorge spontanea: cosa dovrebbe trattenerci dall’adottare un tipo di agricoltura sinergica, del tutto rispettosa dei meccanismi naturali, assolutamente più sana e in grado di offrirci dei prodotti eccezionali?