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Diverticolo di meckel, una malformazione di difficile diagnosi

Pubblicato da
Lorenzo

Questa malformazione è un residuo embrionale causato da un’atrofia durante la formazione dell’intestino, il Diverticolo di Meckel  ha molte similitudini con l’appendicite con una differenza nella localizzazione del dolore, è spesso difficile da diagnosticare ed è spesso asintomatica.

Scoperta e caratteristiche del Diverticolo di Meckel

La prima descrizione di questa malformazione a carico dell’intestino risale al 1589, il nome però è quello dell’anatomista Johann Friedrich che dimostrò l’origine embrionale e ne studiò la patologia nel 1809, E’ un’anomalia congenita molto rara dato che colpisce circa 1-2% della popolazione mondiale.

Tale malformazione dell’intestino del feto avviene fra la V e la VII settimana di gestazione, le dimensioni sono di circa 2-3 centimetri e il suo posizionamento è nell’ileo a circa 100 cm dalla valvola ileocecale, questo diverticolo contiene cellule di tutti gli strati della parete del nostro intestino e spesso contiene tessuti di tipo diverso come ad esempio quello eterotopico gastrico e/o tessuto pancreatico.

Sintomatologia

I primi sintomi di questa malformazione congenita sono di solito da febbre non troppo alta e diarrea, premendo la parte centrale dell’addome il paziente  proverà del dolore e del fastidio. La fase successiva del problema comprende infiammazione ( diverticolite), sanguinamento ed occlusione intestinale. Queste perdite di sangue sono più comuni nei bambini fino ai 5 anni d’età e si presentano con un colore ematico molto chiaro, negli adulti invece sono le feci ad essere particolarmente scure (Melena). Il dolore addominale causato dalla diverticolite acuta si presenta in una zona appena sotto l’ombelico sulla parte sinistra; il dolore spesso è così forte da portare il malato a stati di vomito continui, è spesso presente diarrea.

L’occlusione intestinale è comune in tutte le fasce d’età, anche se i meno colpiti sono i bambini molti piccoli, nei soggetti più grandi infatti il diverticolo è invaginato, questo stadio è caratterizzato da dolori molto forti all’addome, crampi, nausea ed emesi. I casi di occlusione sono qualche volta dovuti a volvolo, ritenzione di un corpo estraneo, aderenze di vario tipo, neoplasie ed in altri casi ad un’ernia di Littre.

I Segni più comuni che aiutano a diagnosticare questo problema sono:

  • Gonfiore e dolorosi crampi addominali
  • Disidratazione
  • Diarrea ricorrente
  • Dolore addominale alla palpazione
  • Febbre anche di modesta entità ma continua
  • Frequente Meteorismo
  • Melena
  • Vomito frequente
  • Sanguinamento dell’Ano
  • Sangue presente nelle feci
  • Rettorragia

Diagnosi e cura

Circa la metà dei diverticoli di Meckel son del tutto asintomatici, e  la loro scoperta è del tutto accidentale. La diagnosi viene comunemente effettuata con una scintigrafia e con delle radiografie utilizzando il bario come mezzo di contrasto. La cura ed i trattamenti da adottare per questa malformazione quando viene trovata per caso sono ancora soggetto di discussione fra gli specialisti,  anche perché secondo gli studi più recenti la rimozione di questi diverticoli non porta a nessun giovamento, solo nel 5% dei casi infatti il Diverticolo di Meckel può diventare in una fase successiva sintomatico.  Il diverticolo sintomatico al contrario deve essere asportato tramite una resezione intestinale, questo intervento chirurgico viene eseguito di solito con una tecnica open oppure con una tecnica laparoscopica. Quando un paziente si sottopone ad una normale appendicectomia viene sempre controllata la presenza di un eventuale presenza di diverticolo di meckel.

Cure successive all’asportazione del diverticolo di Meckel.

Al risveglio del paziente in sala operatoria vengono somministrati subito degli antidolorifici. Se il diverticolo risulta infetto vengono prescritti antibiotici orali o per via endovenosa. Quando l’intestino viene operato ha dei problemi di funzionamento e quindi il paziente viene nutrito con delle flebo sino a quando non avverrà una perfetta canalizzazione ed il paziente non sarò in grado di espellere gas e feci. A seconda della presenza di eventuali complicanze il paziente dovrà restare in ospedale anche una settimana, di solito comunque le dimissioni avvengono dopo un paio di giorni. Una volta dimesso il paziente non dovrà fare sforzi fisici per un po di tempo, in particolare non dovrà praticare sport m sforzi fisici ed fare alcuni lavori domestici che vengono effettuati piegando il corpo.

Lorenzo