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Emocromo con formula, l’esame del sangue più comune per iniziare a capire qual è la patologia

Pubblicato da
Lorenzo

Queste possono dare delle indicazioni anche sull’andamento di eventuali cure farmacologiche.

L’emocroma con formula è insomma il più classico dei test sul sangue, in cui si controllano il numero dei globuli e delle piastrine, la forma, la struttura e le dimensioni. Si consiglia sempre di fare le analisi del sangue a digiuno, in modo da non alterare in alcun modo gli esiti dei risultati. La struttura e il contenuto dei globuli è molto importante per il responso dell’analisi, in quanto da questo si possono ricavare molte conclusioni.

Cosa misura

I globuli rossi, misurati con questo esame, contengono emoglobina, che è a sua volta costituita da ferro. Questa molecola è fondamentale per il trasporto dell’ossigeno alle cellule e allo scambio con l’anidrite carbonica che verrà poi espulsa dai polmoni. La misura viene effettuata con un rapporto di milioni di globuli rossi per millilitro cubo.

I globuli bianchi invece sono riportati nelle analisi in migliaia per millilitro cubo. Vengono quindi individuati i vari globuli bianchi che hanno la funzione di combattere le diverse infezioni, specializzandosi. Sono i linfociti, gli eosinofili, i monociti, i neutrofili e i basofili. Anche le piastrine sono riportate nelle analisi come migliaia presenti in ogni millilitro cubo, e aiutano il sangue nella coagulazione delle ferite. Viene misurata anche la dimensione delle piastrine, che diminuisce con l’età. Viene misurata anche l’emoglobina presente nei globuli rossi (MCHC), nel suo valore medio, in quanto utile alle varie diagnosi.

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Cosa si può diagnosticare

Quando il medico di famiglia sospetta un’infezione in corso, prescrive questo esame per individuare la causa dell’infezione. I sintomi più evidenti di un’infezione sono in genere la perdita di sangue, la stanchezza o gli ematomi. Ma con l’emocromo con formula si possono avviare anche altri tipi di indagine per quel che riguarda altre patologie come:

  • cancro
  • leucemia
  • infiammazioni
  • problematiche di malattie autoimmunitarie
  • talassemia
  • Disidratazione
  • insufficienza del midollo osseo o un suo sviluppo anormale
  • anemia
  • carenza di minerali e vitamine

In generale comunque, l’emocromo riesce a fornire indicazioni utili per controllare come alcuni farmaci, come i chemioterapici e gli antibiotici, agiscono sulla patologia per cui sono stati prescritti.

I valori e gli allarmi

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I valori che vengono riscontrati nell’esame dell’emocromo con formula, vengono poi confrontati con quelli medi, che sono ad esempio per i globuli rossi tra i 4,4 e i 5,5 M/ml nei maschi e tra i 4,2 e i 5 milioni per millimetro cubico per le femmine. Da questo numero, ma anche dalle dimensioni e dagli altri valori, si possono iniziare le indagini per la diagnosi della poliglobulia, la policitemia e la talassemia nel caso di valori maggiori della media. Per quel che riguarda i globuli bianchi, questi devono essere compresi tra i 4300 e i 10000 per millilitro cubico, e devono essere divisi in questi diversi tipi:

  • Neutrofili: tra il 35 e il 70%
  • Monociti: tra il 2 e il 12%
  • Linfociti: tra il 20 e il 50%
  • Basofili: tra lo 0 e il 2%
  • Eosinofili: tra lo 0 e il 5%
  • LUC: tra lo 0 e il 4%

Quando i valori non corrispondono a quelli medi, ci sono probabilità che nel corpo siano in corso delle infezioni, ma anche se vi siano dei virus nel corpo, o un infarto miocardico in corso. Attraverso questo valore si può anche comprendere l’aumento o la diminuzione di una patologia autoimmune. Quando i linfociti aumentano in numero, si possono iniziare ad avviare indagini per varie patologie, come quelle epatiche, le leucemie, l’AIDS, la tubercolosi e altre. I monociti con valori anormali indicano invece neoplasie, patologie autoimmuni, ma anche infezioni all’apparato gastrointestinali. Con i valori dell’eosinofilia vengono identificati invece fattori di stress e batterici, o carenze di minerali ma anche coliti e leucemie.

Lorenzo