L’obiettivo della biodermogenesi è quello di eliminare le smagliature, attuando una tecnica per la rigenerazione cellulare, grazie ad azioni di vascolarizzazione e ossigenazione della parte interessata. Dopo alcuni anni di attuazione di questa tecnica su molte pazienti, sembra che la biodermogenesi sia oggi considerabile come una tecnica molto valida ed efficace, anche in poche sedute. Si tratta di una vera e propria terapia medica, che va quindi eseguita da specialisti, e non in semplici centri estetici di quartiere.
Tecnicamente, la biodermogenesi riprende vari approcci già in uso, unendoli al fine di ottenere risultati più concreti e qualitativamente più eccellenti. Per quanto concerne il ventaglio di tecniche utilizzate già esistenti, ed evolute nella biodermogenesi, la gamma spazia dal peeling alla radiofrequenza, fino al laser, e sfrutta le potenzialità di un macchinario particolare, il Bi-one, che permette di utilizzare e combinare i metodi di cui sopra.
Così facendo, viene combinata l’efficacia delle scariche elettriche, naturalmente di lievissima entità, con le radiofrequenze. Il risultato sarà costituito dalla possibilità di arrivare più in profondità nei tessuti e stimolare le cellule alla rigenerazione. Tutto ciò garantisce, contrariamente a quel che succede con molti altri trattamenti, un intervento in profondità e non superficiale, agendo sulle striature provocate dalle smagliature.
Inoltre, di contro a quanto succede con altri interventi di profondità, come l’iniezione di elastina o collagene, la biodermogenesi non è invasiva. La tecnica non prevede infatti alcun innesto di agenti esterni. Il “riempimento” delle smagliature dunque, avviene grazie alla rigenerazione delle cellule stesse dell’organismo.
Quando si avvia un trattamento di biodermogenesi, si devono seguire varie fasi consequenziali durante le sedute. In questo modo si potrà portare a termine con efficacia un ciclo terapico.
Si tenga conto che tutte le tre fasi di una seduta sono in grado di integrarsi per poter attivare immediatamente la rigenerazione, e spesso i risultati sono visibili in una sola sessione.
Ovviamente, così facendo la smagliatura non sarà guarita, ma apparirà leggermente riempita, o – per meglio – dire sollevata. Generalmente il trattamento non ha controindicazioni, anche se possono comparire piccoli segni rossi di irritazione. Diversi i casi in cui compaiono degli edemi, anche se questi sono molto rari. Lo specialista e il medico, in questo caso, sono i più indicati per un’indagine conoscitiva del problema.
La biodermogenesi, come visto, è una tecnica perfetta per combattere le smagliature, ma può essere impiegata anche per fronteggiare altri tipi di problematiche. Il principale impiego alternativo è quello della tonificazione dei tessuti a rischio di rilassamento.
La tecnica è particolarmente adatta per i glutei, il seno e il viso. La biodermogenesi può combattere le rughe in quanto aiuta a sintetizzare l’elastina e il collagene e riempire la ruga. In particolare, sul viso, si ha anche un effetto idratante e di regolazione nella produzione del sebo.
Nel caso del trattamento al viso, di norma la prima fase di cui sopra viene eliminata, e la seconda fase viene effettuata frizionando un gel di amminoacidi e acido ialuronico. Quindi si attua la fase attiva, la terza, per la stimolazione con onde e impulsi.
Per quanto concerne le avvertenze principali, non sono state riscontrate specifiche controindicazioni. Ad ogni modo, si suggerisce di non avvalersi di questa tecnica quando si è in gravidanza o si sta allattando un bambino. Inoltre, se sono presenti irritazioni e infiammazioni virali della pelle, si sconsiglia ad ogni modo di utilizzare la biodermogenesi.
Al termine del trattamento spesso si consiglia di sottoporsi ad abbronzatura artificiale, leggera, per far colorare le smagliature e renderle meno evidenti in contrasto con la pelle. Il tutto deve essere seguito da un medico addestrato nell’utilizzo del macchinario, che possa procedere con la necessaria esperienza, pur trattandosi di un trattamento estetico. Una singola seduta ha dei costi che possono arrivare anche a 120 euro, ma in alcuni centri si può spendere anche solo 80 euro.
Molte donne temono che il trattamento di biodermogenesi possa essere doloroso, fastidioso o precludente il ritorno alle normali attività in breve tempo. Ebbene, non è affatto vero che sia così, sebbene ogni paziente meriti un’attenta ponderazione, caso per caso.
Anche al fine di smentire falsi miti su questo trattamento, cerchiamo dunque di riassumere passo dopo passo che cosa avvenga, e perché – in fondo – non è opportuno preoccuparsi.
Ricordiamo innanzitutto che il trattamento di biodermogenesi, rivolto sia alle smagliature che alla tonificazione, inizia con un leggero peeling che può essere effettuato con una spugna abrasiva innestata all’interno di un manipolo per il vuoto. Si tratta di un passaggio preliminare, che è finalizzato a migliorare la traspirazione cutanea. Subito dopo si effettuerà un’attività di elettrostimolazione di bassa intensità, che ha come finalità quella di favorire l’assorbimento dei cosmetici che saranno necessari per poter nutrire la pelle.
Si passa poi alla terza fase che, in assoluto, è probabilmente anche quella più delicata e più importante, poiché è qui che si concentra la rigenerazione cutanea, l’incremento della mitosi cellulare, la produzione di nuovi collagene ed elastina. Il quarto e ultimo step è quello legato a un nuovo passaggio di elettrostimolazione, che serve a ripristinare la pellicola idrolipidica ed il pH ottimali per la nostra pelle.
Per quanto concerne la durata, una singola seduta di biodermogenesi per il corpo, sia finalizzata al trattamento delle smagliature sia finalizzata alla tonificazione, è concretizzata con un tempo in cabina complessivo di circa 40/45 minuti, tutto compreso: in meno di un’ora, pertanto, il paziente si sottoporrà alle fasi di cui sopra. Tuttavia, i tempi potranno essere leggermente differenti sulla base delle specifiche esigenze della pelle da stimolare.
Una volta terminato il trattamento, non vi sono di norma delle specifiche limitazioni. Pertanto, il paziente potrà riprendere la sua vita regolare, esponendosi anche direttamente ai raggi solari. È invece sconsigliato il bagno o la doccia con acqua fredda nelle due ore successive. In questo modo non si pregiudicherà la bontà dei risultati dell’ultima seduta effettuata.
Sempre al fine di tranquillizzare le nostre lettrici che in questi giorni stanno pensando se valutare o meno il trattamento di biodermogenesi, ricordiamo come di norma si tratti di un metodo non solamente non doloroso, quanto anche generalmente gradevole e rilassante. Gli eventuali fastidi potrebbero essere avvertiti nei primi minuti delle primissime sedute, per quelle aree che sono affette da cellulite.
Complessivamente, rammentiamo che il trattamento di biodermogenesi viene effettuato da centri specializzati. In essi sarà garantito il rispetto di protocolli specifici che consentono di lavorare ottenendo ottimi risultati in assoluta sicurezza. Proprio per questo motivo il trattamento può essere eseguito su ogni parte del corpo, con esclusione dei capezzoli, dei genitali, del cavo ascellare, delle orecchie, delle labbra e del cavo oculare. Si tende comunque a preferire un intervento specifico su ogni singola parte del corpo, evitando trattamenti multipli. Lavorare su più aree contemporaneamente potrebbe infatti inficiare la bontà dei risultati ottenuti attraverso il trattamento.
Infine, rammentiamo che il trattamento non può essere effettuato né in gravidanza né in allattamento. Per quanto attiene la gravidanza, oltre alle intuibili avvertenze sulla dolce attesa, giova anche rammentare come di norma questo stato porta alla formazione di smagliature. Sarebbe pertanto controproducente trattare delle strie, accanto alle quali se ne potrebbero presentare di nuove.
Per quanto concerne l’allattamento, i centri medici confermano che non è possibile effettuare il trattamento, al fine di mantenere posizioni di massimo scrupolo per la salute propria e del bimbo. Inoltre, non è escluso che durante l’allattamento possano insorgere nuove smagliature, rendendo dunque doppiamente inopportuno il trattamento in questa fase.