Scopriamo le principali proprietà del magaldrato, un composto contenuto in diversi farmaci antiacido molto diffuso: ecco usi e controindicazioni.
L’apparato gastro intestinale è uno degli organi più delicati dell’organismo umano e quello più soggetto a disturbi e patologie. Proprio perché regola una delle funzioni primarie, ovvero nutrirsi, occorre prevenire e curare situazioni spiacevoli che possono compromettere la salute ma anche la vita quotidiana dei pazienti. Tra i disturbi più diffusi vi è senza dubbio l’acidità di stomaco legata a reflusso gastro esofageo, ma anche ulcera gastrica. Il magaldrato è contenuto in diversi farmaci antiacido diffusi sul mercato internazionale. Dal punto di vista scientifico il magaldrato è alluminato di magnesio monoidrato che neutralizza i protoni contenuti nel succo gastrico favorendo quindi una forte azione antiacido. Sul mercato italiano il magaldrato è commercializzato principalmente da un’unica azienda farmaceutica, ma esistono anche altri farmaci a base del composto. Si tratta di un farmaco che si distingue dai comuni antiacidi in quanto non viene assorbito dalla circolazione sistemica compiendo quindi la sua azione direttamente all’interno del lumen gastrico.
Sul mercato i farmaci a base di magaldrato sono disponibili sotto forma di compresse o gel orale, da assumere in base alle prescrizioni mediche e alla storia clinica. Nei pazienti adulti è comunque consigliata l’assunzione della compressa (o 10ml di sospensione orale) di magaldrato fino a quattro volte al giorno dopo i pasti e prima di coricarsi: la compressa è da masticare o succhiare, per favorire l’azione antiacido. Quali sono le azioni terapeutiche del magaldrato? Innanzitutto una delle principali azioni del magaldrato, una volta assunto, è quella di innalzare il PH gastrico e mantenerlo in un intervallo di valori compreso tra 3 e 5, ovvero i valori ottimali per un corretto funzionamento dell’apparato gastro-digerente.
Il malgaldrato è utilizzato soprattutto per il trattamento di ulcera duodenale e ulcera gastrica: il farmaco agisce infatti sull’ulcera velocizzando la cicatrizzazione e fornendo sollievo al paziente. Il magaldrato è inoltre un valido alleato nella cura del reflusso gastro-esofageo, un fastidioso disturbo dell’apparato digerente che colpisce una grande fetta della popolazione. Studi scientifici hanno dimostrato che l’assunzione del farmaco ha portato alla totale guarigione del 74% dei pazienti che si sono sottoposti al trattamento.
Nonostante sia un farmaco antiacido, occorre prestare attenzione all’assunzione del magaldrato, la cui somministrazione presenta alcuni effetti collaterali e controindicazioni. Innanzitutto il farmaco è controindicato ai soggetti che presentano un’ipersensibilità al principio attivo e ai soggetti che soffrono di:
In soggetti sani che non presentano particolari controindicazioni all’assunzione del magaldrato, il farmaco può causare alcuni effetti collaterali soprattutto dovuti agli alti dosaggi o all’uso prolungato nel tempo. Tra gli effetti indesiderati l’aumento della defecazione o diarrea sono particolarmente diffusi, mentre più raramente compaiono situazioni di stitichezza. A causa della presenza di alti livelli di alluminio è possibile manifestare cefalee o presenza di accumuli plasmatici nel tessuto osseo e nervoso.
Il magaldrato può infine compromettere in maniera negativa i benefici di altri farmaci assunti contemporaneamente, tra cui chinolonici, tetracicline, benzodiazepine, isoniazide, indometacina, clorpromazina, integratori e farmaci a base di ferro.
Come spesso accade con la maggior parte dei farmaci, occorre prestare attenzione all’utilizzo e somministrazione di medicinali durante i delicati mesi della gravidanza, dell’allattamento e dei primi mesi di vita del bambino. Uno dei principali dibattiti aperti nel mondo dei farmaci riguarda l’utilizzo del magaldrato in gravidanza e allattamento: ad oggi non esistono studi approfonditi su rischi e pericoli dell’assunzione del farmaco durante la gestazione, ma test e analisi sconsigliano l’utilizzo del farmaco antiacido durante la gravidanza e allattamento in quanto la presenza di alluminio potrebbe rivelarsi tossica e dannosa per la salute del feto. Il magaldrato agisce infatti in maniera diversa rispetto agli altri farmaci antiacido, penetrando direttamente nella circolazione sistemica: sconsigliata quindi l’assunzione a pazienti affetti da insufficienza renale e a mamme in dolce attesa.
Riguardo invece la somministrazione di magaldrato a bambini con pochi mesi o anni di vita e neonati è consigliato il consulto con il pediatra o medico di fiducia che saprà consigliare i giusti dosaggi e modalità di assunzione.