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Svezzamento neonato: cos’è e come avviare questa importante fase!

Pubblicato da
Francesca Rotondo

Puoi iniziare con lo svezzamento di tuo figlio più o meno nel momento in cui compie sei mesi di vita. Non devi rimuovere dalla sua alimentazione il tuo latte o quello artificiale, ma semplicemente iniziare ad integrare i cibi solidi (come i biscotti e la frutta) e i cibi semi solidi (come le pappe e le minestrine).

Perché proprio sei mesi, ti chiederai ora? Semplicemente perché raggiunta questa età, è pronto sia dal punto di vista digestivo che motorio a introdurre questa variazione. Tuttavia a tuo figlio può occorrere più o meno tempo rispetto agli altri. Dopo parliamo anche dell’allattamento a richiesta.

Dal momento in cui inizia lo svezzamento, puoi continuare tranquillamente a dare latte a tuo figlio. Anche oltre il secondo anno. Il Ministero della Salute, sottolinea che un bambino allattato oltre i 24 mesi non deve essere visto come un bambino viziato ma è giusto che possa proseguire nell’assunzione di latte.

Quali sono i primi alimenti consigliati?

Secondo l’OMS non è più fondamentale come un tempo seguire un ordine preciso. Diciamo piuttosto che esistono una serie di alimenti con i quali è più consigliato iniziare lo svezzamento. Poi sta a te decidere, anche in base ai gusti di tuo figlio.

Tra gli alimenti migliori trovi senza dubbio le verdure cotte, come ad esempio le carote. Devi tritarle per bene e far attenzione che non restino pezzi interi. Puoi prendere frutti come la pera e la mela e grattugiarle, oppure puoi prendere la crema di riso.

In un secondo momento puoi integrare il riso e il mais ad esempio, dopo un po’ di proteine animali grazie all’agnello, il manzo, il pesce, il pollo etc.

Ovviamente durante questa fase è molto importante che tu non dia da mangiare a tuo figlio cibi salati. Escludi quindi tale spezia dalla sua alimentazione. Non preparargli cibi troppo proteici ed evita di dargli sempre da mangiare i formaggini e la carne. Prediligi in pratica le verdure, in modo tale da non appesantire il suo metabolismo. Questo però non è l’unico motivo. Devi cercare di abituare sin da subito tuo figlio a mangiare soprattutto gli alimenti più salutari, così da orientare bene i suoi gusti.

I cibi sconsigliati

Come abbiamo visto prima, devi evitare di offrirgli cibi salati il più a lungo possibile e non incentivare troppo il consumo dei prodotti proteici. Tra gli altri cibi sconsigliati durante lo svezzamento c’è lo zucchero perché può aumentare la comparsa delle carie. C’è poi il miele, che non deve essere dato al bambino prima dell’anno di età perché contiene al suo interno il botulino.

Non devi cercare a tutti i costi di dargli alimenti con pochi grassi, anzi. Il grasso è fondamentale per l’organismo in crescita e ovviamente per il cervello.

L’età giusta dello svezzamento

L’età giusta è intorno ai sei mesi ma, tuo figlio t’invia diversi segnali per farti capire quando effettivamente è pronto ad introdurre nella sua alimentazione quotidiana i cibi solidi. Hai notato che è molto curioso a tavola e cerca di capire cosa c’è in tavola? Si allunga per prendere il cibo dal tuo piatto o quello delle altre persone sedute? Quando gli avvicini il cucchiaino lo accetta senza opporre resistenza? Afferra gli oggetti ed è capace di portarli alla bocca? Ultimamente ti sei accorta che ha meno interesse per il latte? Bene, allora prova a dargli un po’ di cibo e vedi come reagisce. Ovviamente devi optare per il cibo semi-solido o comunque pezzetti minuscoli di cibo. Se accetta di assaggiare di buon grado, è un importante traguardo.

Ti puoi accorgere che tuo figlio è pronto un po’ prima o un po’ dopo i sei mesi. Non è raro che alcuni bambini rifiutino il cibo anche oltre questo tempo.

Se tuo figlio cresce in modo costante ed è soddisfatto dei pasti a base di latte, allora puoi anche rimandare oltre il momento dello svezzamento. Potrebbe anche ribellarsi ai tuoi primi tentativi di farlo mangiare “come voi”. Se il bambino ha frequenti rigurgiti e non aumenta in modo costante di peso è importante che tu provi più volte a farlo mangiare ciò che deve.

Quando il bambino dice di “no”

Tanti bambini rifiutano il cibo all’inizio, quindi non ti allarmare ma piuttosto cerca di essere paziente. La sua ribellione è piuttosto comune. Tu invece, assecondalo un po’. Rimanda l’inizio di una settimana e poi tenta di nuovo. Di solito le prime vere resistenze le incontri con i cibi solidi, quindi continua almeno con frutta e verdura frullata che in genere viene accettata un po’ meglio.

Se appunto il pediatra nota un calo nella crescita o semplicemente ha rigurgiti piuttosto frequenti, devi oltre che allattarlo, “convincerlo” a mangiare la pappa in modo più deciso. Il rischio infatti è quello che vada incontro a delle carenze nutrizionali. Deve iniziare a consumare la carne, necessaria per il giusto apporto di ferro.

Cibi vietati e alimenti da inserire gradualmente

Prima abbiamo visto gli alimenti che non devono essere mangiati all’inizio, adesso vediamo cosa è assolutamente vietato a tuo figlio prima del compimento del suo terzo anno di vita. Non devi fargli mangiare i frutti di mare perché troppo inquinati. Evita assolutamente pesce e carne cruda perché può provocare infezioni all’intestino. Niente caffè e tè, sono stimolanti che non offrono alcun beneficio ai bambini così piccoli. Evitate anche le bevande zuccherate, le quali oltre a far male i denti, possono portare anche ad obesità. Superati i tre anni puoi dare a tuo figlio bevande come la coca cola ed i succhi di frutta solo occasionalmente.

Prima dei tre anni ci sono invece alcuni alimenti che il bambino può mangiare, ma solo in piccole quantità. Rientrano in questa categoria i formaggi grassi come il mascarpone. Ma anche il salame, la pancetta etc. Solo assaggi occasionali perché l’eccesso provoca obesità.

Fai attenzione al sale, superati i primi mesi di svezzamento puoi iniziare a usarlo ma solo un pizzico, per dare un po’ di sapore. In questo modo abitui il bambino ad assaporare il gusto del cibo e allo stesso tempo lo aiuti a mantenersi in salute anche nella sua vita da adulto.

I dolciumi offriglieli solo in poche occasioni. Lo stesso vale per gli alimenti in scatola, di solito pieni di conservanti e coloranti.

Posso scegliere l’auto-svezzamento?

Con il termine auto-svezzamento s’intende l’alimentazione a richiesta. Secondo molti esperti il modo più naturale e sano per l’evoluzione dell’alimentazione di tuo figlio. L’OMS comunque raccomanda lo stesso di offrire a tuo figlio solo latte materno fino al sesto mese e dopo, integrarlo con la verdura, la frutta, il pesce e la carne.

Secondo le regole dello svezzamento a richiesta, il bambino è pronto a mangiare i “nostri” cibi quando riesce a star seduto da solo, quando si porta gli oggetti alla bocca e mostra interesse per il cibo che mangiate voi a tavola. In poche parola l’auto-svezzamento t’impone a dare fiducia a tuo figlio. Perché deve essere lui e non uno schema pediatrico, a suggerirti quando è il momento di ridurre gradualmente il latte e passare così ai cibi solidi. Man a mano richiederà sempre più alimenti solidi, magari allungando anche la manina verso il piatto tuo o di altre persone sedute a tavola. Il bambino inizia già a scegliere gli alimenti che più gli piacciono.

In questo caso però devi ricordarti che anche tutto il resto della famiglia deve avere un’alimentazione sana ed equilibrata, così da evitare che il piccolo mangi qualcosa di poco salutare. Ti accorgerai che nel giro di poche settimane sviluppa molta autonomia nell’alimentarsi. Imparerai a conoscere i suoi gusti, come preferisce mangiare questo o quel cibo. Poi dovrai essere tu a fargli mangiare le giuste porzioni ma, per quanto riguarda la scelta, puoi dargli fiducia. Vedrai che nel giro di pochi mesi mangerà la pasta, i legumi, il riso, il pesce, i formaggi etc.

Come faccio con gli alimenti che provocano allergia?

In realtà diversi studi parlano di come il non inserire gli alimenti che possono causare allergia, possa appunto portare alla formazione stessa del problema. Chi entra in contatto tardi con un alimento, probabilmente non riesce ad accettarlo e perciò scatena l’allergia. In pratica se un bambino è allergico a livello genetico, dimostrerà l’allergia sia a sei mesi che a tre anni. Solitamente rientrano in questa categoria i pomodori, le fragole e le uova.

Gli svantaggi dell’auto-svezzamento

I vantaggi sono tanti ma almeno un rischio c’è. Ed è quello di sbagliarsi. Cioè se tu lasci che il bambino sperimenti, potresti fare l’errore di non iniziare con l’alimentazione dei grandi al momento giusto. Potrebbe non essere pronto a livello fisiologico. Proprio per questo secondo noi, devi affidarti ai consigli del pediatra. Valuta tutti i segnali e parlane poi con l’esperto.

Francesca Rotondo