Se il tuo ciclo mestruale è in ritardo, di qualche giorno, di una settimana oppure di più, non è detto che si sia instaurata una gravidanza. Molti sono infatti i motivi che possono dar luogo ad un ritardo mestruale.
Con il termine ciclo si intende quel periodo, solitamente di 28 giorni, che c’è tra l’inizio di una mestruazione e quella dopo. Solitamente questo termine tuttavia viene comunemente utilizzato per indicare la mestruazione, ovvero la perdita di sangue della durata di 3-7 giorni. Ogni 28 giorni l’endometrio, ovvero il tessuto che ricopre la cavità interna dell’utero, per fattori ormonali si stacca e fuoriesce dalla vagina, insieme ai vasi sottostanti: il risultato è un sanguinamento misto all’endometrio.
Il controllo ormonale del ciclo mestruale è tenuto innanzitutto dall’ ipotalamo, una sezione del cervello, che gestisce l’ipofisi, che rilascia sostanze definite “fattori di rilascio”, che determinano importanti processi nelle ovaie. L’ipofisi è sostanzialmente una ghiandola a livello della scatola cranica che produce ormoni che hanno il compito di comandare le diverse ghiandole di secrezione dell’organismo, come i surreni, la tiroide e le ovaie. Gli ormoni sono sostanze chimiche che vengono prodotte da ghiandole di secrezione, più o meno distanti dalla zona di influenza nell’organismo, e che vengono riversate nel sangue. Gli ormoni hanno un ruolo attivo in diversi processi funzionali di organi e tessuti.
L’ipofisi produce gli ormoni FSH e LH, detti gonadotropine, che comandano tutte le attività dell’ovaio. La produzione dell’ipotalamo è ciclica, di conseguenza anche la produzione di questi ormoni e quindi l’attività delle ovaie, che hanno un ruolo fondamentale per la produzione di ormoni e per la maturazione degli ovociti (cellule germinali femminili). Gli ormoni prodotti dall’ovaio sono l’estradiolo e il progesterone: il primo predominante nella prima parte del ciclo (i primi 14 giorni, contando dal primo giorno di mestruazione), mentre il secondo nella seconda. L’estradiolo è un ormone femminilizzante, mentre il progesterone protegge l’endometrio dagli effetti degli estrogeni e svolge un ruolo nell’impianto embrionale.
Il primo giorno di ciclo inizia un graduale aumento di estradiolo nel sangue, il quattordicesimo giorno, un picco di aumento di LH ipofisario fa liberare l’ovocita che si colloca nella tuba, dov’è disponibile all’incontro con gli spermatozoi per 24 ore. Si crea una ghiandola chiamata corpo luteo nell’ovaia, questa produce progesterone ed è fondamentale nelle prime fasi di un’eventuale gravidanza. Il 24esimo giorno i livelli i progesterone decrementano e il corpo luteo si esaurisce: la conseguenza è lo sfaldamento poi dell’endometrio e la mestruazione.
Le alterazioni del ciclo possono essere di diverso tipo: ritmo inferiore ai 25 giorni (polimenorrea), superiore ai 36 giorni (oligomenorrea), assenza per circa tre mesi (amenorrea), perdita ematica mestruale tra un ciclo e l’altro modica, detta spotting, (ipomenorrea), abbondante (ipermenorrea), mestruazione abbondante e duratura (menometrorragia), perdita molto abbondante intermestruale (metrorragia).
I ritardi mestruali sono frequenti, tuttavia se si tratta di casi isolati non c’è nulla di strano. Le cause possono essere diverse:
Se il ritardo si ripresenta con frequenza è invece opportuno fare degli accertamenti: degli esami per verificare le funzionalità ormonali e un ecografia nella zona pelvica.
A seconda della causa dell’oligomenorrea, la terapia varia.