In particolari eventi la donna subisce alcune perdite, generalmente di colore rosa, queste si presentano alcuni giorni prima delle mestruazioni e quindi anticipano il flusso copioso di sangue, oppure durante l’attività di ovulazione, solitamente avviene a metà periodo tra la fine di un ciclo e l’inizio di quello nuovo, tra il 16° e il 12° giorno.
Questi sono casi ormai noti ai più, invece, in pochi sanno che anche la gravidanza può essere la causa delle perdite rosa, scambiate erroneamente per il ciclo.
All’inizio dello stato interessante, infatti, il nostro fisico mette in atto il processo per la creazione dell’impianto che accoglierà l’embrione, generando anche qualche piccola perdita di sangue che spaventa le future mamme.
È importante riconoscere delle leggere striature rosa da quello che effettivamente può essere un fiotto rosso accesso ematico che invece può rivelarsi qualcosa di più serio, per toglierci però tutti i dubbi, una visita ginecologica si rivelerà la scelta più ovvia.
Un altro motivo collegato alle secrezioni è il post parto, una volta dato alla luce il nostro frugoletto, per circa un mese, avremo delle perdite.
Sintomi
Solitamente le perdite rosa sono un sintomo che non dovrebbe destare preoccupazioni in quanto si verificano in comuni situazioni, come abbiamo già avuto modo di vedere. Come in tutte le cose però, esistono quelle spie, quei campanelli d’allarme che ci mettono, la cosiddetta, pulce nell’orecchio.
L’apparato genitale femminile è un organo molto delicato che nei momenti di debilitamento fisico, è il primo che ne subisce le conseguenze. Candidosi, Papilloma Virus sono solo alcune delle malattie veneree che caratterizzano questa zona, per questo non dobbiamo mai abbassare la soglia di attenzione e anche in caso di piccole tracce ematiche, al di fuori delle normali circostanze, non devono essere sottovalutate.
Le perdite rosa possono essere anche il segnale di un’infezione batterica, soprattutto in gravidanza è opportuno rivolgersi immediatamente dalla ginecologa che attesterà i sintomi di una possibile Vaginosi batterica. L’85% delle donne soffre di questa affezione che si manifesta con le perdite e il cattivo odore, generalmente il medico dopo aver visitato la paziente e prescritto gli esami per la valutazione del tipo di disfunzione, ne dettaglierà la profilassi da intraprendere.
Oggi giorno grazie anche alla conoscenza e ai moderni strumenti di informazione è impossibile non essere al corrente di queste forme sintomatiche e quindi è facile comprendere se le perdite siano di natura preoccupante oppure si tratta del normale processo fisico, perciò la prevenzione parte già dalla cultura che ognuna di noi apprende nel corso della vita.
Essere aggiornate sulle eventuali anomalie che ci mettono a rischio è il primo passo della prevenzione, che bandisce gli stati di angoscia e ansie, permettendoci di affrontare con lucidità la problematica.
Rimedi
Uno dei rimedi è sicuramente quello già citato, relativo alla visita presso un ambulatorio il cui personale medico ci accoglierà tranquillizzandoci e dandoci il supporto più idoneo alla tipologia di affezione contratta.
Evitare i soliti metodi personali, in quanto molto spesso si peggiora la situazione, come ad esempio l’uso errato di lavande e ovuli: questi nonostante siano facilmente reperibili senza alcuna ricetta, sia in farmacia che negli scaffali del supermercato, devono comunque essere accompagnati da un consulto esperto.
Un altro rimedio è dato da un corretto stile di vita e alimentazione, bere moltissima acqua, anche sotto forma di tisane e decotti, mantiene il giusto grado di idratazione, stimola la diuresi eliminando scorie e tossine.
In caso di irritazione e prurito, evitare tutti i prodotti che contengono alcool e profumi, come deodoranti e saponi troppo aggressivi, incentivando ancora di più gli effetti indesiderati.
Medicinali e antibiotici, sono sempre supportati da una ricetta medica per questo non sono disponibili e nel caso di utilizzo, attenersi strettamente alle indicazioni previste dal ginecologo. In erboristeria sono presenti alcune soluzioni omeopatiche ma si consiglia comunque di rivolgersi al personale, per valutare dose e uso.