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Betabioptal, collirio per le infezioni agli occhi

Pubblicato da
Lorenzo

Il Betabioptal viene utilizzato come farmaco per le infezioni agli occhi, per combattere batteri e lenire il problema. Il Betabioptal è un medicinale composto da due principi attivi molto importanti, dotati di attività biologica differente ma che si compensa, la cui sinergia è utilissima ai fini terapeutici. Il Claramfenicolo che si trova all’interno del medicinale, è un antibiotico capace di attivare un’azione batteriostatica, bloccando la sintesi proteica ed impedendo in questa maniera lo svolgimento delle attività biologiche naturali del microrganismo; mentre l’altra sostanza, ovvero il Betametasone, che è un corticosteroide potente, aiuta a bloccare sul nascere gli eventi molecolari che sono coinvolti nella sintesi di mediatori infiammatori. L’impiego di tale farmaco è una garanzia per la regressione della sintomatologia flogistica che si manifesta nella zona oftalmica, ed inoltre blocca l’eventuale proliferazione batterica che spesso provoca comorbidità ed allungamento dei tempi di guarigione.

Avvertenze e assunzione in gravidanza

Prima di sottoporsi ad una terapia di Betabioptal, il paziente deve aver eseguito un’accurata visita medica in maniera tale da poter essere certi dell’efficacia del trattamento e della sua sicurezza.

Bisogna inoltre ricordare, che un impiego prolungato di Betabioptal potrebbe causare:

  • Danni alla vista con incremento del tono oculare e delle strutture limitrofe
  • Reazioni di ipersensibilità al prodotto con la conseguente irritazione delle strutture oculari
  • Selezione di diversi ceppi microbici multifarmacoresistenti

Se il paziente manifesta uno o più sintomi di quelle sopra elencate, deve rivolgersi in maniera tempestiva dal proprio medico curante. Il farmaco Betabioptal va conservato lontano fonti di calore e dalla portata dei bambini. Non ci sono ancora studi scientifici che dimostrano l’assenza di controindicazioni per la salute sia del feto che del lattante, e per questo l’assunzione di tale prodotto è sconsigliata durante la gestazione e nel periodo dell’allattamento al seno. Ancora non sono note al momento, interazioni da parte di altri farmaci degni di nota clinica, pertanto, se si stanno assumendo altri medicinali è bene informare il proprio medico. Le persone con ipersensibilità ai principi attivi presenti nel Betabioptal non devono assumere tale prodotto, ed anche coloro che sono affetti da ipertensione arteriosa oculare o endoculare, da infezioni virali, da orzaiolo e da infezioni a carattere micotico o purulento.

Avvertenze

Dopo lunghi periodi di trattamento prolungato, il paziente deve sottoporsi ad una visita medica specialistica per controllare il tono oculare. L’utilizzo prolungato potrebbe generare glaucoma, con conseguenti danneggiamenti al nervo ottico, oppure difetti per quanto riguarda il campo visivo e riduzione dell’acuità visiva. Inoltre è possibile che si manifesti la cataratta sottocapsulare posteriore, oppure partecipa alla stabilizzazione delle infezioni oculari secondarie, da patogeni del tessuto oculare.

È preferibile interrompere le applicazioni di Betabioptal una volta raggiunti i 30 giorni di cura e di non oltrepassare il periodo stabilito dal medico. Le patologie che generano assottigliamento della cornea ed anche della sclerai, devono essere monitorate con più frequenza, tenendo sempre presente la possibile azione negativa da parte degli steroidi, perché in alcuni soggetti la cornea ha subito delle perforazioni.

Se vengono applicati insieme steroidi ed antibiotici è molto probabile che si sviluppino dei microrganismi non sensibili, alla quali fanno parte i funghi. Se si dovesse verificare l’insorgenza di questa patologia, senza alcun miglioramento clinico in un periodo di tempo ragionevole, bisogna sospendere l’utilizzo del Betabioptal e consultare il proprio medico. In alcuni casi è stato descritto l’ipoplasia midollare dopo un lungo periodo di assunzione protratta di cloramfenicolo per impiego topico, e per questo motivo il medicinale va utilizzato per un breve periodo di tempo, salva indicazione medica specifica.

Effetti indesiderati

L’impiego prolungato di cloramfenicolo potrebbe manifestare reazioni di sensibilizzazione come bruciore, edema engioneurotico, dermatite vescicolare, orticaria e dermatite maculopalpare, e nel caso tali sintomi si dovessero manifestare, la cosa migliore da fare è l’interruzione del trattamento ed una visita medica. La confezione di collirio contiene mertiolato che funge da conservante, quindi c’è la probabilità che questo componente possa provocare allergie. Durante il trattamento con il collirio, qualunque siano gli effetti indesiderati che si manifestano, il paziente deve rivolgersi tempestivamente dal proprio medico.

Tale prodotto non deve essere utilizzato oltre 15 giorni dopo l’apertura iniziale della confezione, mentre l’unguento non deve essere impiegato oltre i 28 giorni dopo sempre dopo l’apertura iniziale. Questi prodotti farmaceutici vanno tenuti lontano dalla portata dei bambini, e la data di scadenza del prodotto, deve essere sempre controllata prima dell’assunzione e non va utilizzato oltre la data di scadenza che si trova sulla confezione.

Lorenzo