Purtroppo la depressione è un malessere generale che colpisce 350 milioni di persone (dato OMS, solo nel 2015) in tutto il mondo, l’unica terapia efficace risulta ancora essere quella farmacologia mantenendo fede alle promesse fatte.
Nonostante i passi da giganti che il settore della medicina ha fatto e continua a fare le cause legate a questa malattia, sono ancora molto vaghe e la demografia interessa è molto vasta. Il mondo farmacologico mette a disposizione il Trittico gocce, il cui principio attivo è rappresentato dal Trazodone cloridrato, da somministrare nei casi di ansia, depressione oppure di malinconia. Deve essere prescritto dal medico curante che solo dopo una visita specialistica, provvederà a quantificare la posologia.
Gli eccipienti contenuti nella soluzione da 25 mg/ml: acqua depurata, sodio bicarbonato, saccarina, glicerolo ed etanolo; per la soluzione da 60 mg/ml: acqua depurata, sucralosio, acido citrico anidro, sodio idrossido, glicole propilenico, sodio edetato, macrogol 400 e propile gallato.
L’uso del Trittico gocce viene somministrato solo ai pazienti adulti, maggiori di 18 anni. Si comincia con la terapia serale per poi aumentare giornalmente i dosaggi, la durata di un ciclo è di un mese e sarà premura del medico, a secondo della necessità, variare la posologia. Prima di coricarsi il paziente dovrà assumere (Gocce 25 mg/ml: 25-50 gocce, diluite in poca acqua oppure in altro liquido, 2-3 volte al giorno a stomaco pieno. Gocce 60 mg/ml: 13-25 gocce, diluite in poca acqua o in altro liquido, 2-3 volte al giorno a stomaco pieno) secondo istruzioni il numero di gocce prescritto. Il principio del Trazodone contribuisce ad intensificare il metabolismo epatico provocando anche uno stato di grave epatotossicità, per questo è fondamentale durante il trattamento, nei soggetti che soffrono di cirrosi, valutare approfonditamente l’uso, la frequenza e le dosi assegnate. In tali casi è molto importante osservare attentamente ogni minima alterazione, non è stato invece indispensabile modificare la quantità di gocce elargita nei pazienti soggetti ad insufficienza renale acuta, l’unica accortezza da prendere è solo quella di monitorare ogni possibile adulterazione.
Ogni soggetto è da valutare ed è da considerarsi un singolo caso. Il Trittico gocce è utile in tutti i casi di malinconia, depressione seguiti da ansia e tristezza.
Nei pazienti che soffrono di tendenze suicide il disagio persiste nelle prime settimane del trattamento, per questo è opportuno avere un attento controllo su ogni manifestazione di mutamento caratteriale, fino a quando non avviene una regressione dello stato depressivo.
Per le persone epilettiche, con insufficienza epatica, soggette al glaucoma oppure ipertiroidismo è necessario informare il medico.
Non sono assolutamente idonei bambini e adolescenti al di sotto dei 18 anni in quanto il farmaco altera pesantemente le condizioni mentali, aumentando l’indole al suicido, all’autolesionismo, alimentando pensieri deviati e favorendo comportamenti aggressivi.
Inoltre è vietato durante la gravidanza e l’allattamento.
L’assunzione del Trittico gocce può favorire gli effetti sedativi di medicinali ansiolitici, antistaminici e in generale antipsicotici, nell’insorgere di tale evenienza, informare immediatamente il medico che provvederà a ridurre il dosaggio. Il metabolismo degli antidepressivi è sensibile agli effetti epatici di carbamazepina, barbiturici, contraccettivi orali e fenitoina. Lo stesso, inoltre, è frenato dalla cimetidina come da altri antipsicotici. Studi effettuati in vitro sul metabolismo del Trittico gocce, hanno evidenziato una notevole influenza reciproca, se usati in concomitanza, tra il Trazodone con gli inibitori del citocromo P4503A4 (CYP3A4), come l’eritromicina, il ketoconazolo, l’itraconazolo, il ritonavir, l’indinavir e nefazodone. Da una ricerca eseguita su pazienti sani è emerso che l’uso simbiotico degli inibitori del CYP3A4 e del farmaco, incrementavano prepotentemente i livelli plasmatici del Trazodone. Ai volontari era stata somministrata una dose di ritonavir da 200 mg BID e questa influenzava significativamente l’aumento dei valori (più del doppio) del principio attivo, provocando sincope, nausea e ipotensione. Prendendo in esame i risultati di ricerche e studi è stato quindi necessario ridurre la quantità del Trittico gocce, qualora questo venga assunto assieme ad un inibitore del CYP3A4, è comunque consigliabile evitare la sinergia dei due ove possibile.
Un’altra interazione possibile è quella tra la Carbamazepina 400 mg co-somministrata al Trazodone, l’inibitore infatti ne diminuisce, invece, la concentrazione plasmatica. L’utilizzo dei due principi porta ad una prepotente riduzione dei livelli plasmatici dell’eccipiente e del suo metabolita attivom-clorofenilpiperazina. In tale casistica ovviamente, dopo un attento monitoraggio sui pazienti che utilizzano anche la Carbamazepina, si prenderà in esame la possibilità di aumentare la dose del Trittico.
Prestare molta attenzione anche durante le terapie con antidepressivi triciclici, questi infatti, andrebbero evitati se si prevede di assumere il farmaco in oggetto, in quanto il rischio è la manifestazione della sindrome serotoninergica e di effetti ostili cardiovascolari.
Un altro episodio di interazione è stato riscontrato, ma non del tutto appurato, con l’uso concomitante del Fluoxetina. Sporadicamente si sono verificati casi in cui i livelli plasmatici del Trazodone sono aumentati, per questo non è da escludere l’insorgere della sindrome serotoninergica.
Ulteriori casi di interazione sono stati segnalati, invece, con l’uso degli inibitori della monoamino ossidasi (IMAO). Nonostante alcuni medici prescrivano lo stesso tali farmaci durante la cura con il Trittico gocce, la scuola di pensiero opposta ne sconsiglia la somministrazione simultanea degli eccipienti (Trazodone e IMAO) nelle due settimane successive all’interruzione del trattamento con IMAO né tantomeno nella settimana successiva all’interruzione del trattamento con il Trittico.
Casi gravi di ipotensione ortostatica si sono manifestati durante la co-somministrazione con il Fenotiazina: perfenazina, clorpromazina, levomepromazina, flufenazina.
Si sconsiglia anche l’utilizzo del Trazodone insieme agli anestetici e miorilassanti, gli effetti sono molto simili a quelli già descritti precedentemente, in tal caso si è notato un aumento dei livelli di questi ultimi.
Ovviamente va evitato l’alcool durante la terapia con il farmaco, peggiora gli effetti dell’eccipiente del Trittico gocce.
Ultima segnalazione è l’influenza con la Levodopa. Gli antidepressivi aumentano il metabolismo di questo farmaco, indispensabile per curare il Parkinson. La sinergia tra la Levodopa e il Trazodone contribuisce all’insorgere dell’aritmia ventricolare così come della Torsione di Punta, grave forma di aritmia cardiaca.
L’azione inibitoria sul re-uptake della noradrenalina del Trittico rispetto ai composti Guanetidina e simili, risulta essere più leggera, per questo non sono stati segnalati casi di possibili influenze. Sono, comunque, stati effettuati degli studi sugli animali e sono emerse delle interferenze con la clonidina ma è sempre bene tenere presente l’azione di potenziamento sui livelli del Trazodone.
Infine, sono stati diagnosticati casi di variazione, a lungo corso, sulla protrombina nei pazienti che utilizzavano il Trazodone ewarfarin, altri effetti collaterali possono manifestarsi nell’uso concomitante di preparazioni a base di piante medicinali Erba di S. Giovanni (Hypericum perforatum) oppure nel connubio tra il Trazodone con la digossina e fenitoina, questo infatti incrementa i livelli ematici dei due eccipienti.
Gli effetti collaterali correlati all’utilizzo del Trittico gocce sono diversi ma non appurati. Nell’eventualità di una manifestazione avversa al farmaco, questa può riguardare:
Disturbi del sistema immunitario – reazioni allergiche;
Patologie cardiache – torsioni di punta, palpitazioni, contrazioni ventricolari premature, coppie ventricolari, tachicardia ventricolare, bradicardia, tachicardia, anomalie elettrocardiografiche (prolungamento del QT);
Patologie renali e urinarie – disturbo della minzione;
Patologie sistemiche e relativa somministrazione – debolezza, edema, sintomi influenzali, affaticamento, dolore toracico, febbre;
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche – congestione nasale, dispnea;
Patologie del sistema emolinfopoietico – discrasia ematica come agranulocitosi, trombocitopenia, eosinofilia, leucopenia e anemia;
Disturbi psichiatrici – idee suicidarie o comportamento suicida, stato confusionale, insonnia, disorientamento, mania, ansietà, nervosismo, agitazione, delirio, reazione aggressiva, allucinazioni, incubi, diminuzione della libido, sindrome da astinenza;
Patologie vascolari – ipotensione ortostatica, ipertensione, sincope;
Patologie gastrointestinali – nausea, vomito, secchezza della bocca, stipsi, diarrea, dispepsia, dolore allo stomaco, gastroenterite, aumento della salivazione, ileo paralitico;
Patologie epatobiliari – anomalia della funzione epatica quali ittero e danno epatocellulare, colestasi intraepatica;
Patologie endocrine – sindrome da secrezione inappropriata di ormoneantidiuretico;
Disturbi del metabolismo e della nutrizione – iponatremia, calo ponderale, anoressia, aumento dell’appetito;
Patologie della cute – eruzione cutanea, prurito, iperidrosi;
Patologie del sistema nervoso – sindrome da serotonina, convulsioni, sindrome maligna da neurolettici, capogiri, vertigini, cefalea, sonnolenza, irrequietezza, ridotta vigilanza, tremore, visione annebbiata, disturbo della memoria, mioclono, afasia espressiva, parestesia, distonia, gusto alterato.
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo – dolore degli arti, dolore dorsale, mialgia, artralgia;
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella – priapismo;
Esami diagnostici – enzimi epaticoelevati.