La vitamina C è una vitamina ben presente in natura, che tuttavia può variare in funzione della specie, del grado di maturazione e delle condizioni di conservazione e di trattamento dell’alimento prima del consumo. Come noto, gli alimenti che risultano essere più ricchi di vitamina C sono alcuni frutti freschi (generalmente, quelli “acidi” come gli agrumi, l’ananas, il kiwi, le fragole, ecc.), alcune verdure fresche (come gli spinaci e la lattuga), alcuni ortaggi freschi (come i broccoli e i pomodori) e i tuberi (patate).
Secondo i LARN, la quantità raccomandata di vitamina C per un soggetto adulto è di 60 mg al giorno, mentre per la gestante e la nutrice la razione raccomandata sale rispettivamente a 70 mg al giorno e a 90 mg al giorno.
Ma quali sono gli alimenti più ricchi di vitamina C? Di seguito trovato un elenco completo, con il quantitativo di milligrammi ogni 100 grammi di prodotto. Attraverso qualche semplice calcolo riuscirete pertanto a scoprire se assumete o meno la sufficiente e raccomandata quota di vitamina C.
La carenza di vitamina C in un soggetto adulto tende a manifestarsi tra i 45 e gli 80 giorni a seconda dei depositi consistenti, e determina lo scorbuto. La sintomatologia iniziale è contraddistinta da stanchezza, affaticamento, dolori muscolari, sensibilità alle infezioni. Successivamente, compaiono altri sintomi a carico dei tessuti di sostegno e delle gengive, e quindi emorragie petecchiali a livello cutaneo. Non sono esclusi fenomeni di epistassi, ematurie, emorragie muscolari, sotto priostee.
La vitamina C è generalmente ben tollerata dal nostro organismo, ed è possibile assumere anche dosi molto elevate (fino a 10 grammi al giorno) senza correre particolari rischi. Non è comunque escluso che una dose molto elevata, per molto tempo, possa determinare alcune conseguenze indesiderate come l’incrementata produzione di ossalati e potenziali rischi di calcoli renali, l’aumento dell’assorbimento intestinale del ferro con potenziale sovraccarico di ferro, l’inibizione competitiva del riassorbimento di acido urico a livello renale, l’effetto proossidante, e così via.
Se volete saperne di più, vi consigliamo di consultare il vostro medico e cercare di comprendere se sia o meno il caso di apportare delle integrazioni alla quantità di vitamina C generalmente assunta mediante l’ordinaria alimentazione.