Kanrenol è un farmaco che può essere utilizzato da tutti quei soggetti che soffrono di iperaldosteronismo primario, ma anche condizioni edematosi provocate da iperaldosteronismo secondario (nella maggior parte dei casi si tratta di cirrosi epatica durante la fase ascitica, della sindrome nefrosica, dello scompenso cardiaco congestizio). Inoltre, viene impiegato di frequente anche per trattare l’ipertensione arteriosa essenziale.
Kanrenol compresse deve essere somministrato in una quantità compresa tra 50 e 200 mg ogni giorno, sempre tenendo in considerazione il livello di gravità dell’affezione e alla tipologia dei sintomi da debellare. Kanrenol in polvere deve essere somministrato in una quantità compresa tra 200 e 600 mg al giorno (ossia da uno a tre flaconcini), sempre mediante endovena. Il flaconcino, prima di essere usato, deve essere sempre agitato in modo intenso. Nel caso di soggetti anziani, il dosaggio deve essere sempre stabilito dal medico, che può anche prescrivere una posologia inferiore rispetto a quella indicata in precedenza.
Durante la terapia con questo farmaco c’è la possibilità che insorgano dei disturbi come iposodiemia, iperpotassiemia, aumenti azotemici, fastidi legati all’acidosi metabolica, il medico spesso deve intervenire per tenere sotto controllo lo stato ematico di sodio, cloro, potassio, ma anche della riserva alcalina. Prima di qualsiasi intervento chirurgico da effettuare durante il trattamento con Kanrenol, bisogna sempre eseguire degli esami prima dell’operazione per controllare tali valori. La terapia a base di questo prodotto deve essere immediatamente sospesa nel caso in cui il valore della sodiemia sia al di sotto della soglia di 126 mEq/l, ma anche quando il valore della potassiemia va oltre a 5,5 mEq/l. Nel corso della terapia, inoltre, è sempre meglio evitare un’alimentazione eccessivamente ricca di cibi che contengono potassio. Per quanto riguarda la guida e la capacità di usare altri tipi di macchinari, non è stata scoperta alcun tipo di influenza negativa da parte di questo farmaco. Tutti coloro che svolgono attività sportive a livello agonistico devono essere perfettamente a conoscenza di come l’impiego di Kanrenol senza esigenze terapeutiche rappresenta doping e di conseguenza può provocare una positività dell’atleta dopo i test anti-doping. Inoltre, chi usa Kanrenol per endovena o tramite fleboclisi non dovrebbe mai andare oltre un dosaggio quotidiano pari a 800 mg.
Kanrenol si caratterizza per avere possibili interazioni con dei farmaci antipertensivi. Questi ultimi sono una particolare categoria di medicinali che, specialmente se sono gangioplegici, sono in grado di svolgere un’azione potenziata proprio per via della somministrazione di Kanrenol. Proprio per questa ragione, il compito del medico non può che essere quello di controllare il dosaggio e modificarlo in maniera adeguata. Kanrenol si caratterizza anche per svolgere un’importante attività diuretica, ma questo effetto può essere notevolmente ridotto nel caso in cui il paziente assuma in contemporanea dell’acido acetilsalicilico o dei derivati.
L’impiego di questo farmaco in gravidanza deve sottostare solamente a precise disposizioni da parte del medico. In tutti gli altri casi, si tratta di un prodotto che deve essere assunto solamente nei casi in cui ci sia una vera e propria necessità. Questo medicinale, però, non deve essere usato dalle donne durante la fase di allattamento.
C’è la possibilità che questo farmaco possa provocare degli effetti indesiderati, anche se nella maggior parte dei casi si tratta di conseguenze particolarmente lievi. Ad esempio, in qualche caso può capitare che Kanrenol provochi nausea, dolore addominale, ma anche dei crampi sempre a livello dell’addome e un generale stato di intorpidimento e di sonnolenza. In qualche caso può capitare che usando dei farmaci che hanno una struttura correlata a Kanrenol si siano riscontrati ulteriori possibili effetti collaterali. Si tratta di sintomi non particolarmente gravi, come ad esempio degli aumenti di temperatura, delle eruzioni cutanee che derivano da una reazione allergia al principio attivo, una generale tendenza all’atassia, ma anche ginecomastia, leggeri disturbi androgeni (come ad esempio l’irsutismo), fastidi temporanei che vanno a colpire la libido.
Tra gli altri effetti collaterali troviamo anche la possibilità che Kanrenol vada a influenzare il ciclo mestruale, rendendolo leggermente irregolare. In ogni caso si tratta di sintomi che si possono risolvere molto semplicemente andando ad interrompere il trattamento con Kanrenol, anche se il consiglio migliore da seguire è quello di avvertire subito il proprio medico circa gli effetti indesiderati che si sono manifestati dopo la somministrazione del prodotto.