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Polipi uterini: sintomi, cause e rischi

Pubblicato da
Lorenzo

I polipi uterini, che vengono chiamati anche polipi endometriali, corrispondono ad uno sviluppo anomale delle cellule endometriali che sono legate alla mucosa all’interno dell’utero. Nella maggior parte dei casi si tratta di un tumore di natura benigna, ma in ogni caso è sempre meglio effettuare ulteriori accertamenti, dal momento che ci sono alcune possibilità che possa diventare maligno.

I polipi uterini si caratterizzano per essere delle formazioni che possono comparire anche in modo recidivo e, di conseguenza, hanno bisogno di essere trattati in diversi modi.

Quali sono i sintomi della presenza di polipi uterini

I principali sintomi relativi alla presenza dei polipi uterini corrispondono alla possibilità di sanguinamento durante i vari periodi mestruali, oppure nel corso di un ciclo mestruale non regolare. Anche l’infertilità e dei periodi mestruali troppo intensi e dolorosi, così come dei sanguinamenti della vagina in seguito alla menopausa sono sintomi piuttosto comuni.

Determinati soggetti possono accusare anche dei sintomi molto leggeri e dei sanguinamenti lievi. Il medico deve essere in ogni caso consultato immediatamente, in maniera tale da poter capire fin da subito quale possa essere la causa.

Quali sono le cause

In realtà non si conosce ancora alla perfezione quali possano essere le cause scatenanti dei polipi uterini, ma il fattore ormonale sembra essere decisivo. I polipi uterini, infatti, si caratterizzano per essere sensibili agli estrogeni e, di conseguenza, sono condizionati dagli estrogeni esattamente come la parte che riveste l’utero.

Quali sono i possibili fattori di rischio

Tra i vari fattori di rischio che possono portare alla formazione dei polipi uterini troviamo sicuramente la pressione alta, denominata ipertensione, ma anche l’obesità, soprattutto nei casi più gravi, oppure anche l’impiego di Tamoxifene (si tratta di un trattamento che viene usato molto di frequente per curare il cancro al seno), così come nei casi di peri o post menopausa.

Quali sono le possibili complicazioni

Piuttosto di frequente, una delle più importanti complicazioni legati ai polipi uterini è sicuramente quella della sterilità. Con la presenza di polipi uterini e con uno stato di infertilità, l’intervento chirurgico per asportare i polipi uterini potrebbe rendere possibile la gravidanza. Al tempo stesso, possono provocare anche un incremento nel pericolo che possa avvenire un aborto spontaneo in tutte quelle donne che effettuano la fecondazione in vitro.

Come si arriva ad una diagnosi

Nel caso in cui il medico pensa che ci siano dei polipi uterini, ci sono diversi esami che possono confermare tale ipotesi. L’ecografia transavaginale, ad esempio, permette di visualizzare un’immagina dell’utero e di tutto ciò che si trova al suo interno.

L’isteroscopia è una particolare procedura che permette di diagnosticare e di curare i polipi uterini. Con questo esame il medico ha la possibilità di osservare con maggiore precisione l’utero ed eliminare i vari polipi che si sono formati al suo interno. Il raschiamento avviene con un particolarmente strumento di metallo, formato da un anello nella sua parte finale che serve ad effettuare la raschiatura delle pareti che si trovano nell’utero.

Il motivo può essere proprio l’eliminazione di un polipo oppure per la raccolta di un campione di cellule. Gran parte dei polipi uterini si caratterizzano per essere benigni, ma c’è la possibilità, in alcun casi più rari, che si tratti di forme precancerose dell’utero. Quindi, il medico può stabilire l’invio di un parte di tessuto per essere analizzata in laboratorio e per escludere la presenza di cancro all’utero.

Quali sono le terapie più diffuse

Per poter curare in maniera efficace i polipi uterini sarà il medico o lo specialista di turno a dare una soluzione valida in base a caratteristiche dell’utero, età e storia clinica della paziente. In tutti quei casi in cui i polipi uterini non provocano alcun tipo di sintomo o di fastidio, non si deve far altro che rimanere in attesa, tenendoli semplicemente sotto controllo con delle visite frequenti. Solo nel caso in cui c’è il pericolo che si nasconda un cancro uterino, allora bisogna intervenire.

Le terapie farmacologiche prevedono l’impiego di diversi farmaci ormonali, come ad esempio progestinici e gonadotropina-agonisti, che sono in grado di alleviare i sintomi. Si tratta pur sempre di una terapia temporanea, visto che una volta che si smette di assumere i farmaci, i sintomi ritornano puntualmente. Il raschiamento e l’asportazione chirurgica sono due trattamenti particolarmente invasivi. Nel primo caso, il raschiamento viene portato a termine con l’uso di un isteroscopio, mentre con l’isteroscopia i polipi si possono asportare solamente dopo che vengono individuati.

Lorenzo