Il Levopraid viene commercializzato in due dosaggi: Levopraid compresse da 25 mg, e Levopraid compresse da 50 mg. La prima versione, quella da 25 mg. svolge le sue funzioni terapeutiche contro la sindrome dispeptica, mentre la seconda, quella con il dosaggio da 50 mg. è considerata un ottimo antidepressivo.
In questo articolo parleremo del Levopraid da 25 mg. (nelle sue tre forme farmacologiche), rimandando ad un ulteriore articolo le funzioni antidepressive del Levopraid da 50 mg.
Levorpaid compresse da 25 mg.
Il Levopraid comresse da 25 mg. è un ottimo presidio contro la sindrome dispeptica (stitichezza, diarrea, eruttazione, pirosi, cefalea postprandiale, senso di tensione epigastrica, meteorismo ed anoressia) da ritardato svuotamento dello stomaco, correlato a fattori di natura organica (neoplasie, gastroparesi diabetica, ecc.) e/o di carattere funzionale (somatizzazione viscerale nel soggetto depresso-ansioso). E’ indicatissimo anche contro la cefalea essenziale, tanto nelle forme vasomotorie (emicranie a grappolo, emiplegiche, oftalmiche, comuni e classiche) che muscolo/tensive. Ancora viene utilizzato per trattare nausea e vomito postoperatorie ed indotti dall’utilizzo di farmaci ad azione antiblastica, ed anche vertigine di natura periferica e/o centrale.
Le controindicazioni del Levopraid
Levopraid non deve essere utilizzato dal paziente con il feocromocitoma perché potrebbe indurre crisi ipertensive dovute alla liberazione delle catecolamine dalla massa tumorale. Queste crisi ipertensive le si potrebbero controllare, però, somministrando fentolamina.
Levopraid è controindicato anche per il paziente che abbia ipersensibilità nota o intolleranza nei confronti del principio attivo o qualsiasi altro componente (es.: eccipienti) del farmaco. Non va utilizzato dai pazienti epilettici, da quelli con stato maniacale e nella fase maniacale di una psicosi maniacodepressiva.
Relativamente a quanto si denuncia quale correlazione tra l’effetto iperprolattinemizzante della più gran parte dei farmaci psicotropi e la genesi della displasia mammaria, è consigliabile non utilizzare il Levopraid per quei pazienti sofferenti di una mastopatia di natura maligna. Non va utilizzato, inoltre, in caso di accertata gravidanza e mei periodi di allattamento.
Precauzioni per l’utilizzo
Cose è necessario sapere prima di assumere il levopraid? Innanzitutto che la levosulpiride (il principio attivo) non va assunta quando stimolare la motilità del tratto digerente può arrecare danni (emorragia gastrointestinale), poi anche che non deve essere assunto in concomitanza con l’assunzione di alcolici.
Interazioni
Associare il Levopraid con psicofarmaci è un’operazione che necessita d’essere condotta sotto la stretta vigilanza del medico il quale dovrà riporvi particolari attenzione e cautela onde evitare possibili effetti collaterali non desiderati, causati dall’interazione dei farmaci.
Quando un neurolettico viene somministrato contemporaneamente con un farmaco che prolunga il QT, aumenta sensibilmente il rischio che insorga una aritmia cardiaca. Evitare anche di somministrarlo contemporaneamente con un farmaco che determini l’alterazione degli elettroliti.
Avvertenze
Delle ricerche con finalità cliniche randomizzate versus placebo, condotte su una popolazione di soggetti affetti da demenza sottoposti a terapia con farmaci antipsicotici hanno rilevato che il rischio di danni cerebrovascolari è incrementato di circa tre volte. Non è dato conoscere il meccanismo di questo aumento del rischio. Non si può escludere che il rischio sia aumentato anche relativamente ad altri farmaci antipsicotici o in popolazione di pazienti di altro genere.
Levopraid va utilizzato con particolare attenzione anche nei pazienti che già abbiano fattori di rischio per stroke. La stessa attenzione deve essere riposta nei confronti dei pazienti con malattie a carico dell’apparato cardiovascolare o con storie familiari di prolungamento di QT. Non effettuare una cura concomitante con altri farmaci ad azione neurolettica.
Gli effetti del principio attivo, la levosulpiride, sulla motilità dell’apparato gastrointestinale potrebbero avere quali antagonisti i farmaci ad azione anticolinergica, narcotica ed analgesica. Tenere presente che dosaggi elevati di levopraid da 25 mg. potrebbero indurre sonnolenza, discinesie e torpore: occorre avvertire i pazienti sotto terapia perché non conducano autoveicoli e non attendano ad operazioni che richiedano una totale ed integra vigilanza in quanto potenzialmente pericolose.
Dosi, modi e tempi di somministrazione del Levopraid.
Premesso che è sempre indispensabile seguire alla lettera le indicazioni del medico curante, la posologia per l’adulto è di:
- Compresse: una compressa tre volte al dì prima dei pasti.
- Gocce orali: quindi gocce tre volte al dì prima dei pasti (1 goccia contiene 1,6 milligrammi di levosulpiride).
- Soluzione iniettabile: una fiala da 25 milligrammi (intramuscolo o endovenosa) due o tre volte al dì.
Se il paziente dovesse lamentare in modo deciso sintomi quali vomito e nausea e la somministrazione per os dovesse risultare più difficile, si può iniziare la terapia con Levopraid nella forma farmacologica della soluzione iniettabile (intramuscolo o endovenosa) due o tre volte al dì. per poi tornare alla soluzione delle gocce orali quando i sintomo dovessero essersi alleviati nuovamente, mantenendola per altri dieci / quindici giorni.
Si potrà successivamente ripetere il ciclo terapico per os per altre due o tre settimane, ma dopo averlo interrotto per una decina di giorni.
Per trattare il vomito: 1 fiala per intramuscolo o endovenosa da ripetere anche due o tre volte al dì fino a quando non scompare la sintomatologia. Se il Levopraid venisse utilizzato per trattare il vomito (o prevenirlo) da farmaco antiblastico (antracicline o cisplatino), iniettare per via intramuscolare o endovenosa lenta una o due fiale di Levopraid., oppure per infusione mezz’ora prima della somministrazione degli antiblastici o anche durante tale somministrazione per poi ripetere il medesimo dosaggio mezz’ora dopo la fine del trattamento chemioterapico. Nei casi di terapia al paziente anziano la posologia sarà stabilita dal medico curante che valuterà una possibile diminuzione dei dosaggi sopra esposti.
Sovradosaggio del Levopraid.
Cosa dovrete fare se per caso aveste assunto una dose di Levopraid eccessiva? In medicina interna disturbi di tipo extrapiramidale e/o turbe del sonno che almeno in teoria potrebbero essere causati da dosi eccessive di Levopraid da 25 mg. non sono mai stati osservati. In ogni caso sarebbe sufficiente interrompere la terapia o anche solo la diminuzione della dose somministrata per debellare questi sintomi, secondo quanto decide il medico curante.
Effetti collaterali non desiderati
Il Levopraid ha degli effetti collaterali indesiderati? In caso il farmaco venga somministrato per lunghi periodi qualche disturbo del tipo di galattorrea, ginecomastia, amenorrea, iperprolattinemia, alterazione della libido è stato osservato, in qualche caso particolare, in ogni caso tutti questi sintomi sono associabili ad uno degli effetti transitori e reversibili del principio attivo levosulpiride sulle funzioni dell’asse ipotalamo – ipofisi – gonadi, in modo similare a quello conosciuto per altri farmaci ad azione neurolettica.
Gli effetti indesiderati che seguono sono stati rilevati relativamente ad altri prodotti farmacologici della stessa famiglia: rarissimi casi di prolungamento del QT, fibrillazione ventricolare ed arresto cardiaco, tachicardia ventricolare, aritmie ventricolari come torsione di punta. Rarissimi casi di morte improvvisa. Si rileva come sia importante dar comunicazione al proprio medico curante l’eventuale insorgenza di un qualsiasi effetto collaterale non desiderato anche se questo non fosse contemplato dal bugiardino, il foglietto illustrativo del Levopraid da 25 mg.
Scadenza e conservazione
Fare riferimento alla data di scadenza riportata sulla confezione. La data di scadenza riportata sulla confezione fa riferimento al farmaco nel proprio confezionamento ancora integro e conservato correttamente. Fare attenzione a non utilizzare Levopraid da 25 mg. dopo la data di scadenza così come indicata sulla confezione. Sia Levopraid 25 mg. che Levopraid 25 mg. / 2 ml. Soluzione iniettabile non richiedono alcuna precauzione particolare per la loro conservazione.
Per quanto attiene, invece, a Levopraid 25 mg. / ml gocce orali, la confezione non deve essere congelata e neanche conservata in frigorifero. La confezione contiene un flacone con la chiusura a prova di apertura accidentale ed a prova di apertura da parte dei bambini. Per poter aprire la confezione occorre premere la capsula sul flacone e svitare, contemporaneamente, in modo normale (in senso antiorario). Per effettuare la chiusura, invece, sarà sufficiente riavvitare (in senso orario) la capsula fino in fondo.