La dieta ipoproteica coinvolge i carboidrati, elementi nutritivi sempre presenti nell’alimentazione italiana, spesso indicati come i maggiori responsabili del grasso corporeo, in particolare oggi, dove l’attività sedentaria ha portato a bruciarne una quantità sempre minore, pur con lo stesso tipo di alimentazione di tempi in cui il lavoro era più fisico.
Quando parliamo di proteine, indichiamo un gruppo organico caratterizzato prevalentemente da aminoacidi che sono legate tra loro mediante peptidici. Le proteine svolgono la funzione di fornire i nostri tessuti di aminoacidi utili al processo di rinnovamento cellulare, che prende il nome di “funzione plastica”.
In determinate condizioni, queste svolgono anche una funzione energetica, ma quando si consumano in un’alimentazione corretta e bilanciata, il loro ruolo è marginale. Il processo che abbiamo descritto sopra, si attiva solo dopo un digiuno prolungato, oppure durante attività fisica intensa e prolungata ed in entrambi i casi, gli aminoacidi ovvero la leucina, la valina e la isoleucina, si degradano per scopi energetici.
Non si parla in realtà di dieta iperproteica ma di diete iperproteiche, in quanto vi sono vari regime alimentari che si posizionano sotto questa denominazione. Sono conosciute anche come diete chetogeniche perché portano al fenomeno metabolico conosciuto come chetosi.
Quando si parla di dieta chetogenica invece, si esce in realtà dal campo dietologico e si entra in quello pediatrico. Furono due pediatri, M. Peterman e R. Woodyatt a scoprirla, lo scopo era trattare i bambini che soffrivano di epilessia. Ecco che poi viene ripreso dai dietologi per combattere il sovrappeso.
La dieta iperproteica riduce l’assunzione di carboidrati e aumenta quella delle proteine. In questo modo il corpo non accumula grasso ma lo usa come energia. Non solo, vengono ridotte anche verdura e frutta. In questo modo il sangue inizia ad accumulare corpi chetonici, proprio quello che accade anche durante il digiuno.
Tuttavia il corpo non usa in modo diretto il corpo a fini energetici, ma deve prima metabolizzarli e trasformarli in corpi chetonici.
Una dieta iperproteica mantiene sempre costanti i livelli di insulina nel sangue, e fa aumentare il metabolismo basale, stimola il processo di lipolisi e di conseguenza favorisce il dimagrimento corporeo.
Grazie a questo regime alimentare, si favoriscono le secrezioni da parte degli ormoni anabolici, come ad esempio il testosterone ed anche il GH.
Questo effetto è molto importante per coloro che svolgono un’attività fisica dove è richiesta un’elevata potenza corporea, come il sollevamento pesi, il culturismo, il rugby e molte altre ancora e sono proprio questi atleti i maggiori sostenitori della dieta iperproteica.
Tale regime alimentare, favorisce l’aumento della massa muscolare e la perdita del grasso corporeo, ma è sempre necessario tutelare la propria salute, per questo l’iperproteicità deve ricoprire solo un piccolo aspetto della dieta e non deve essere il solo nutrimento. Tutte le diete che portano all’estremo un concetto particolare della nutrizione, a lungo andare possono danneggiare il nostro organismo.
Se volete intraprendere un regime dietetico, la prima cosa che dovete fare è rivolgervi ad un nutrizionista, ed escludere a priori le diete fai da te che spesso troviamo su internet.
Un regime alimentare iperproteico è sconsigliato a coloro che soffrono di problemi epatici e renali ed è inadatta a chi pratica sport dove è necessaria una maggiore resistenza, come la corsa ed il ciclismo. La dieta iperproteica prevede di limitare il consumo di zuccheri e di tutti gli alimenti ad alto contenuto glicemico, in particolar modo la sera prima di andare a dormire. Anche i carboidrati devono essere consumati di rado, come pane, pasta, riso e preferire il consumo di frutta e verdura di stagione cotta al vapore.
Come prima cosa, preferire il consumo di carne bianca, come pollo, coniglio e tacchino, alla carne rossa, ovvero manzo e maiale, ma senza escluderla del tutto.
È necessario anche ridurre i formaggi, in particolar modo quelli stagionati o semi-stagionati e preferire invece quelli freschi e molli, coma la ricotta, il certosino, la robiola, la crescenza, la ricotta ed i fiocchi di latte. Anche consumare insaccati e carne conservata specialmente quella dove tra gli ingredienti compaiono i nitriti che vengono indicati con il codice E249- E250, deve avvenire in modo sporadico.
Una cosa molto importante è la prima colazione e gli spuntini di metà mattina e metà pomeriggio, che non vanno mai saltati. La carne bianca ed il pesce devono essere consumati almeno 3 volte la settimana, così come i legumi in sostituzione alla carne rossa. Per introdurre i grassi nella dieta, potete consumare frutta secca senza eccedere, accompagnandola con un frutto fresco di stagione durante gli spunti del mattino oppure del pomeriggio.
Le pietanza devono essere condite esclusivamente con olio di oliva extravergine, ed il consumo di uova e yogurt intero è consentito. Una cosa molto importante da evitare per chi vuole intraprendere questo regime alimentare, sono i grassi trans, oppure quelli idrogenati, che si trovano all’interno della margarina, del burro e degli arachidi ed anche in moltissimi alimenti da forno. L’apporto ideale di proteine, non deve mai superare i 2 grammi per peso corporeo, oppure il 22% circa dell’apporto energetico complessivo giornaliero, mentre la quota di grassi non deve oltrepassare il 45% dell’apporto quotidiano energetico complessivo.
Nel campo del dimagrimento, la chetosi aiuta a dimagrire perché:
Purtroppo però la dieta ipercalorica provoca anche diversi problemi. Non possono essere sottovalutate le controindicazioni. I reni sono i primi a risentirne, in quanto si occupano di smaltire i corpi chetonici. C’è poi la carenza di vitamine a causa della scarsa assunzione di frutta e verdura e i vari problemi quali cefalea, stitichezza e astena. Il rischio maggiore è che la chetosi si evolva in chetoacidosi, la quale può avere gravi conseguenze quali coma e addirittura morte.
Infatti quando si parla di diete iperproteiche di solito, si sottolinea anche che sono regimi alimentari da seguire per brevissimi periodi.
La dieta iperproteica funziona davvero ma, visti i gravi effetti collaterali, riteniamo molto più corretto orientarsi verso regime alimentari sani. Se proprio desiderate seguirla, ricordatevi di farlo sotto la supervisione di uno specialista e per brevi periodi.
Alcune volte per una questione di salute, come ad esempio chi deve smaltire qualche chilo in vista di un’operazione chirurgica, può essere la scelta opportuna. Quando si tratta di dimagrimento però, ha sempre effetti collaterali. La perdita di chili troppo veloce porta all’effetto yo-yo.
Chi decide di seguire una dieta iperproteica, deve ridurre il consumo di zuccheri, di carboidrati (pasta, riso e pane soprattutto) e cereali. Anche frutta e verdura vengono ridotte ma non eliminate del tutto.
Va consumata molta carne, specialmente quella bianca. La carne rossa va ridotta ma, non va esclusa dalla dieta. Sono banditi gli insaccati. Almeno tre volte a settimana va mangiato il pesce con i legumi. Il condimento perfetto è l’extravergine di oliva ma anche il burro va bene.
Altri cibi adatti sono: uova, frutta secca, yogurt magro. Moderatamente va bene anche la frutta e la verdura. Importantissima la prima colazione perché è il pasto che permette di velocizzare il metabolismo e portarlo subito a lavorare dalle prime ore della giornata.
Come abbiamo visto, una dieta iperproteica prevede tanti accorgimenti, ed è per questo che consultare un dietologo oppure un nutrizionista resta sempre la cosa migliore da fare, in maniera tale da poter seguire un regime alimentare bilanciato da ogni punto di vista.