Il cumino è una spezia orientale che si presenta come tanti piccoli semi di forma allungata di colore marrone con sfumature oro. I semi di cumino sono estratti dalla pianta omonima, scientificamente definita Cuminum cyminum, appartenente alla categoria floristica delle Apiaceae diffuse in climi molto caldi, quindi India, Turchia, Egitto, Messico e Cile. I semi di cumino sono la parte rimanente a seguito dell’essicazione dei frutti solitamente non destinati al consumo. La diffusione in oriente del cumino ha tempi remoti e già secoli fa questa spezia è stata portata in Europa, riscuotendo grande successo sia nella sua forma in semi, sia in polvere macinata. I semi di cumino hanno 375 kcal ogni 100 g di prodotto.
I tipi di cumino sono diversi ed è importante non confonderli perché hanno diverse caratteristiche uno dall’altro. Il cumino vero e proprio, quello appena presentato, non ha nulla a che vedere con il cumino tedesco (o cumino dei prati) dai semi più piccoli, più scuri e dal gusto meno intenso; né con il cumino cosiddetto “nero” diffuso in oriente.
Le proprietà benefiche del cumino sono risapute da tempi antichi, esso infatti veniva già utilizzato nell’antica medicina tradizionale dell’Ayurveda. Il cumino è una spezia nota per essere ricchissima di ferro, una sostanza importante e fondamentale per il buon funzionamento dell’organismo e fondamentale in caso di anemia e durante il periodo mestruale. Esso ha un elevato contenuto di principi antiossidanti e disintossicanti, flavonoidi, vitamine, sali minerali come calcio, magnesio e fosforo.
Il cumino stimola la secrezione degli enzimi da parte del pancreas e favorisce così l’assorbimento degli elementi nutritivi importanti come sali minerali e vitamine ed in generale la digestione. Va a coccolare lo stomaco e ha proprietà carminative interviene infatti su eventuali dolori, coliche, gonfiori addominali, contro la formazione di gas intestinali e sull’alitosi (in questo caso si può semplicemente masticare qualche seme) con le sue proprietà benefiche antinfiammatorie, calmanti e sedative. A questo proposito il cumino è anche perfetto come palliativo nella cura delle patologie respiratorie, per intervenire contro la tosse e per le infiammazioni muscolari.
I semi di cumino hanno proprietà benefiche che ne fanno un integratore da abbinare a terapie per il diabete, per la lotta al colesterolo e ai trigliceridi alti, per favorire il miglioramento della risposta immunitaria e per la cura dell’osteoporosi. Alcune teorie indicano nel cumino anche proprietà anti-tumorali, proteggendone stomaco e fegato.
I semi di cumino hanno la caratteristica di avere un potere riscaldante e quindi è l’ideale che venga utilizzato soprattutto in inverno. Il calore aumenta il ritmo metabolico e favorisce quindi il dimagrimento a seguito di un maggior consumo di grasso e calorie.
In cucina lo si può utilizzare nell’impasto del pane, come condimento per esempio per le patate, per il brodo, per le insalate: il gusto è un mix di amarognolo e pepato intenso che lo rende una spezia unica nel suo genere e fa sì che debba essere usato con moderazione. Ideale per aromatizzare le marinature con olio di oliva o salsa di soia. Il gusto piacevole del cumino fa si che si possa assumere senza grossi problemi. I semi interi mantengono al meglio le proprietà nutritive, mentre talune vanno perse con la macinatura in polvere. Si può usare a crudo oppure fatti tostare leggermente in padella per esaltarne ancora di più l’aroma. È possibile anche usare direttamente i semi per un infuso, come tisana post pasto, magari con qualche foglia di menta e dei semi di finocchio.
In ambito cosmetico, il cumino viene utilizzato nella preparazione di prodotti come detergenti, dentifrici e collutori. I semi di cumino vengono usati negli oli da massaggio stimolanti, in quelli essenziali e tinture madri e attraverso la penetrazione nell’epidermide agiscono stimolando la circolazione e disinfettando la pelle.
Il cumino, nonostante abbia molti benefici, ha anche tuttavia delle controindicazioni: ne è sconsigliato l’uso a coloro che hanno patologie legate al fegato, a coloro che stanno seguendo terapie ormonali o che assumono medicinali fotosensibilizzanti.