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Herpes labiale: come riconoscerlo e curarlo!

Pubblicato da
Lorenzo

Parliamo naturalmente dell’herpes labiale, conosciuto anche come herpes labialis o “febbre sulle labbra”, una sorta di “incubo” per tutte quelle persone che vedono la zona delle labbra “sfigurata”, temporaneamente, da una inestetica manifestazione. Talmente diffusa, si intende, che secondo le più recenti statistiche circa una persona su tre ha dichiarato di aver sofferto almeno una volta nella vita di questo fastidioso problema… ma da cosa deriva? E come curarlo?

Cause

L’agente responsabile è dell’herpes labiale è l‘Herpes simplex virus di tipo 1 (HSV-1) o l’Herpes simplex virus di tipo 2(HSV-2): il primo dei due è comunque responsabile per la stragrande maggioranza dei casi, mentre la seconda variante è imputabile a una piccola minoranza. Il virus infetta i soggetti che non l’hanno mai contratto: una volta infettato il paziente, il virus non lascia l’organismo, ma rimane in una fase di latenza e successivamente, in presenza di particolari condizioni, si riattiva.

Più nel dettaglio, il virus ha un periodo di incubazione di circa 10 giorni, superati i quali si avverte la manifestazione più visiva e fastidiosa: febbre e faringite erimatosa seguita da un’eruzione vescicolare nel cavo orale e sul labbro. Successivamente, le piccole vescicole si uniscono ulcerandosi, formando quindi delle chiazze aftoidi di colore grigio-giallastre. Il dolore è abbastanza intenso, rendendo difficile l’ingestione. Superata questa fase, il virus penetra nelle terminazioni nervose dell’epidermide e rimane in uno stato latente per tutta la vita, riattivandosi saltuariamente in occasione di specifiche condizioni. Tuttavia, considerato che l’organismo ha già sperimentato il virus, quando si riattiva la risposta del nostro corpo sarà più efficace, limitando l’infezione a un’area localizzata attorno all’estremità del nervo coinvolto.

Sintomi

L’infezione primaria da HSV-1 (in altri termini, quella nella quale il virus entra per la prima volta nel nostro organismo) è spesso asintomatica. Nei casi sintomatici, invece, l’infezione presenta numerose forme cliniche possibili, ma principalmente riconducibile a una forma di gengivostomatite.

Tornando alla manifestazione dell’herpes labialis, la prima fase è quella prodromica, nella quale i sintomi comuni sono una sensazione di pizzicore e di prurito, o a volte di bruciore e di dolore. Si tratta di una fase rapida, che dura non più di un giorno, e nella quale si è, però, già contagiosi. Successivamente, si passa alla fase delle vescicole, che possono diventare grandi dai 2 ai 5 mm e si riempiono di liquido giallognolo. Si passa poi alla terza fase, quella ulcerosa, nella quale le pustole scoppiano e confluisco a formare un’unica grande ulcera dolente di colore grigio. Infine, vi è un’ultima fase, della crosta dura, in cui la crosta da molle diventa sempre più dura e scura. In questa ultima fase il soggetto non è più contagioso.

Contagio

Purtroppo, il virus HSV-1, responsabile dell’herpes alle labbra, è molto contagioso e può trasmettersi per contatto diretto fra persone: si pensi allo scambio di effusioni tra due persone, oppure allo scambio di oggetti infetti come stoviglie, asciugamani, rasoi, spazzolini e così via. Per questo motivo al soggetto colpito è raccomandato di non toccarsi le vescicole e mantenere un’accurata igiene generale.

Durata

Considerate tutte le sue fasi, l’herpes labiale dura una decina di giorni, anche se non è escluso che i segni possano rimanere nella zona delle labbra per un periodo di tempo maggiore.

Cura

Il trattamento più efficace per la cura dell’herpes labiale è un agente antivirale che può bloccare la moltiplicazione del virus: viene pertanto suggerita l’assunzione di farmaci come l’aciclovir e il penciclovir, soprattutto ad uso topico. Il primo dei due è utile specialmente se applicato nella fase iniziale, quella prodromica, mentre il secondo sembra fornire risultati soddisfacenti indipendentemente dalla fase di sviluppo della lesione erpetica. Non esistono vaccini.

Prevenzione

Sono numerosi i fattori che sembrano poter contribuire all’infezione secondaria e, principalmente, sono riconducibili allo stato di salute generale del sistema immunitario. Per questo motivo diviene utile cercare di prevenire alcuni fattori come lo stress, la febbre, la malnutrizione, gli sbalzi ormonali, le malattie da raffreddamento o influenza, eventuale trauma locale (interventi odontoiatrici, chirurgia estetica, rasatura), l’esposizione a temperature estreme o ancora l’ esposizione ai raggi ultravioletti.

Lorenzo