Il bicipite brachiale si caratterizza per essere muscolo biarticolare che si trova all’interno dei muscoli anteriori del braccio. La sua principale caratteristica è quella di essere formato da due capi, il primo lungo e l’altro breve. Questo muscolo svolge una funzione di estrema importanza. Infatti, è il muscolo flessore fondamentale dell’intero braccio e dell’avambraccio. Quando il gomito viene flesso a 80 o 90 gradi, l’attività di questo muscolo raggiunge il suo apice. La seconda funzione connessa al bicipite brachiale corrisponde alla supinazione. Infatti, è in grado di garantire maggiore stabilità all’articolazione scapoloomerale ed ha un ruolo importante in tanti movimenti di flessione del braccio.
Come abbiamo detto, il muscolo bicipite brachiale è formato da due capi che, nella parte inferiore, vanno a formare un ventre muscolare solo. Il capo lungo parte, in pratica, dalla tuberosità sovraglenoidea relativa alla scapola e dal labbro glenoideo. Si sviluppa attraverso un tendine che ha una forma cilindrica e una buona lunghezza, che finisce prima all’interno della cavità dell’articolazione della spalla, esattamente in mezzo tra la capsula e la parte superiore dell’omero, per poi arrivare all’interno del solco bicipitale che caratterizza l’omero. Il tendine comincia a diventare carnoso nel momento in cui fuoriesce da quest’ultimo solco e, una volta arrivato al terzo medio del braccio, ecco che diventa una cosa unica con il capo breve. Il capo breve, che si trova in posizione intermedia nei confronti del capo lungo, parte praticamente dal punto più alto del processo coracoideo e si sviluppa verso il basso, andando ad unirsi al capo lungo all’interno di un tendine particolarmente forte. Proprio quest’ultimo, poi, va a legarsi alla tuberosità del bicipite del radio.
Di conseguenza, possiamo mettere in evidenza come il bicipite brachiale sia collegato ai muscoli del deltoide e del gran pettorale. Superficialmente si caratterizza per essere protetto dalla fascia brachiale. In profondità è collegato al muscolo brachiale anteriore. La parte più bassa del tendine d’inserzione si sviluppa all’interno dell’avambraccio, in mezzo tra i vari muscoli brachioradiale e il pronatore rotondo. Al fianco del bicipite brachiale troviamo due solchi bicipitali, che vengono attraversati dall’arteria e dalla vena brachiale insieme al nervo mediano e, in maniera decisamente più superficiale, dalla vena basilica. All’interno del solo laterale passa invece la vena cefalica.
Il bicipite brachiale si caratterizza per avere diverse funzionalità. La prima è quella di consentire la flessione e la supinazione dell’avambraccio sul braccio. Tale movimento è abbastanza facile da comprendere. Il movimento di supinazione, al contrario, è meno conosciuto ed è quello che si può osservare nel momento in cui il palmo della mano va dal basso verso l’alto.
L’angolo di movimento del bicipite brachiale si caratterizza per essere vicino ai 180 gradi. Pensate in palestra quando viene eseguito il movimento del curl con i manubri, partendo da una posizione con i gomiti completamente distesi e arrivando a chiudere il movimento con i gomiti ben flessi. Nei vari esercizi, l’angolo di movimento può essere differente, sia dal momento che la massa muscolare o l’angolo di lavoro limiteranno alcune possibilità, sia perché altre volte non lo si sfrutta completamente di proposito.
Il capo lungo del bicipite brachiale si caratterizza per essere spesso soggetto a tendiniti. Il motivo sta proprio nella sua posizione tra le articolazioni e del fatto che è compreso nella guaina sinoviale. Una tendinite del bicipite brachiale presenta i seguenti sintomi: una sensazione di dolore e di bruciore nella zona anteriore della spalla, che di solito raggiunge tutto il ventre muscolare. Ci sono diversi stadi della tendinite del bicipite. In un primo stadio, il dolore insorge solamente dopo aver svolta attività fisiche importanti; nel secondo stadio, i sintomi dolorosi compaiono iniziando l’attività, ma svaniscono dopo il riscaldamento, riemergendo poi una volta terminata l’attività fisica; il terzo stadio è quello in cui il dolore insorge nel corso dell’attività fisica e anche dopo la fine, ma in modo talmente intenso da doverla interrompere all’improvviso; nel quarto stadio i sintomi di dolore sono sempre presenti e vanno a rendere difficile anche le attività della vita di tutti i giorni. Servirà una visita ortopedica per capire lo stadio a cui è arrivata la tendinite del bicipite e arrivare ad una diagnosi più precisa; in alcuni casi si consiglia anche una visita artroscopica, così come possono essere utili esami come RX, risonanza magnetica e radiografia.