L’ascesso perianale è tradizionalmente legato all’emersione di un processo infiammatorio, a cui segue un’infezione che interessa soprattutto le ghiandole situate nel canale anale, il cui scopo è quello di produrre il muco che agevola il passaggio delle feci fino alla loro espulsione. In caso di ascesso, può formarsi una dolorosa e fastidiosa fistola anale, una pustola situata in prossimità dell’ano, in grado di pregiudicare le attività e la vita quotidiana del paziente che, purtroppo, ne soffre. Ma quali sono le sue cause? Come si può riconoscere? E come curarlo?
Numerose e molto diverse tra di loro possono essere le cause sottostanti all’insorgenza di quel fastidioso problema conosciuto con il nome di ascesso perianale. Tra le principali, possiamo certamente ricordare come questo disturbo possa essere provocato a titolo di conseguenza di una ferita o di una complicazione a sua volta derivante da operazione chirurgica. A volte però l’ascesso perianale può essere determinato da alcune infezioni a trasmissione sessuale. Non solo: non è raro il caso in cui l’ascesso perianale sia stato determinato in seguito all’infezione di una ragade anale, cioè di una piccola lesione superficiale della pelle che interessa il canale anale.
A complicare il quadro, la possibilità che l’ascesso perianale possa essere favorito da una ghiandola ostruita, che può condurre a un pregiudizio quale quello che rappresenta l’oggetto del nostro odierno approfondimento. Infine, si tenga conto che rappresentano alcuni fattori di rischio in grado di favorire l’insorgenza del disturbo diverse specificità come la diverticolite, la sindrome dell’intestino irritabile, la colite ulcerosa, il diabete o la clamidia.
Non esiste un’unica cura dell’ascesso perianale, dipendendo la terapia soprattutto dalle condizioni del problema e dal quadro clinico complessivo del paziente. In linea di massima, se il problema non è troppo grave, si possono utilizzare efficacemente degli antibiotici in grado di abbattere i sintomi dolorosi. Si ricorda infatti come la somministrazione degli antibiotici sia sì utile per poter combattere l’infezione, ma il loro lavoro, da soli, non è comunque in grado di determinare una terapia risolutiva. Non è infatti escluso che si possa altresì andare incontro allo sgradevole fenomeno delle recidive, almeno finché la fistola non è completamente eliminata.
Proprio per i motivi di cui sopra, a volte il medico potrebbe indicare come favorevole uno specifico intervento chirurgico. L’operazione, per quanto fastidiosa a causa della sua particolare zona, non è certamente troppo complicata: si tratta infatti di un intervento poco invasivo, finalizzato a drenare il pus. Viene dunque effettuata un’incisione della pelle sopra la zona dell’ascesso, nell’area dell’anno, con anestesia locale (raramente si ricorre a un’anestesia generale e al supporto di uno staff medico ospedaliero). Il ricovero è infine reso necessario solamente nel caso in cui il quadro clinico del paziente sia particolarmente compromesso, e in particolar modo nei confronti di quei soggetti che sono predisposti ad infezioni più gravi, come le persone che soffrono di diabete o le persone che hanno una compromissione del sistema immunitario.
Oltre all’operazione chirurgica, per poter favorire una completa guarigione dall’ascesso perianale rappresentano una tappa fondamentale le medicazioni che, evidentemente, non verranno fatte da personale esperto, ma verranno demandate al paziente stesso. Diviene infatti fondamentale, per superare definitivamente l’ascesso perianale, procedere alla medicazione della ferita tutti i giorni.
Prima di effettuare tale operazione, è chiaramente opportuno lavare con attenzione tutta la zona. Successivamente, possono essere effettuate delle efficaci medicazioni a base di idrocolloidi o di alginato di calcio. Alcuni medici potrebbero altresì consigliarvi l’utilizzo di appositi gel anestetici, che servano a ridurre il dolore post operazione. Nell’ipotesi in cui possa pertanto essere utile, si può valutare l’utilizzo di un analgesico prima della medicazione.
Considerata la varietà del tema, e valutata la ricchezza di potenziali quadri clinici del paziente, vi consigliamo di parlarne con il vostro medico prima che la situazione possa diventare potenzialmente molto più pregiudizievole. In altri termini, ai primi sintomi di fastidio in tale zona, è opportuno cercare di illustrare al medico ogni sensazione, e permettere di arrivare quanto prima ad una specifica cura, dimenticandosi del pudore che generalmente si avverte in tali casi.