Ancora oggi non sono chiare le cause scatenanti di tale malattia, ma nonostante questo, i medici e gli scienziati hanno dichiarato che i soggetti maggiormente a rischi sono i consumatori di tabacco e di alcol, che statisticamente si segnalano tra i malati di tumore alla gola in numero maggiore. Questa malattia si manifesta con raucedine, mal di gola cronico e difficoltà nell’ingerire alimenti e bevande.
Per diagnosticare in maniera corretta la malattia, molto spesso il paziente deve sottoporsi ad una biopsia localizzata, in maniera tale che una volta analizzata una parte del tessuto, si possa escludere o confermare la presenza della neoplasia. In base alla gravità della malattia cambiano le cure mediche. Per il tumore alla gola infatti, se il problema risulta essere al primo stadio, la terapia adatta è la radioterapia da effettuare insieme alla chemioterapia, mentre nei casi più gravi, è possibile anche intervenire chirurgicamente.
Con il termine tumore, si vuole indicare in campo medico una grande quantità di cellule attive che suddividendosi crescono incontrollatamente dando origine ad altre cellule.
Quando ci si trova di fronte ad un tumore benigno, la quantità delle cellule non si suddivide e quindi non va ad invadere i tessuti che si trovano in prossimità di esse, e le cellule si considerano dunque non metastatizzanti, contrariamente a quando siamo di fronte ad un tumore maligno in cui la massa cresce in maniera smisurata e si diffonde molto velocemente, invadendo gran parte del tessuto circostante ed anche verso altri organi. In ambito medico, il termine tumore maligno, neoplasia e cancro si utilizzano come sinonimi.
Il tumore alla gola si genera a causa di mutazioni genetiche che vanno ad intaccare il DNA delle cellule, ed in questo caso specifico della faringe, laringe e delle tonsille.
Questi cambiamenti tendenzialmente avvengono in ogni singola cellula, che a sua volta genera tramite mitosi la divisione incontrollata delle cellule e di conseguenza l’accrescimento di queste, modalità tipica della neoplasia.
Le cause di tale mutamenti non sono ancora chiare ma nel caso specifico di tumore alla gola, ci sono dei soggetti a rischio con determinati comportamenti o sintomi e sono:
In base al punto specifico dove si genera il tumore, questo prende nomi differenti:
I principali sintomi o segnali che interessano il tumore alla gola sono:
Se un soggetto avverte uno o più di questi fastidi, deve recarsi immediatamente dal proprio medico di base che se lo riterrà opportuno, prescriverà una visita specialistica. Per una diagnosi dettagliata, il medico inizialmente farà una accurata analisi in base ai sintomi che vengono riferiti dal paziente, esaminando anche la storia clinica ed eventuali malattie avute in passato e quelle che interessano uno o più familiari.
Una volta terminata questa prima visita, se il medico rileva dei sintomi sospetti, il paziente dovrà sottoporsi ad una endoscopia o laringoscopia con la biopsia del tessuto, che una volta esaminato, potrà rivelare la gravità o meno del tumore, se presente, e pianificare la cura adeguata.
L’esame obiettivo serve al medico per capire di quale malattia o tumore specifico soffre il paziente, per poi indagare sulle cause possibili, chiedendo allo stesso paziente tutte le informazioni necessarie che riguardano le sue abitudini, come ad esempio l’uso e più spesso l’abuso di alcol o tabacco, oppure l’impiego in qualche industria particolare in cui potrebbero esserci degli agenti scatenanti.
Se il paziente presenta uno di questi stili di vita, oppure se lavora a diretto contatto con materiali tossici, la probabilità di un tumore alla gola è molto elevata.
In base allo stadio in cui la malattia è scoperta, si stabilisce una prognosi. Un paziente che soffre di un tumore alla gola di primo stadio, ha sicuramente maggiori possibilità di guarigione, rispetto ad un paziente affetto da tumore alla gola di terzo o quarto stadio. Per questo è fondamentale agire tempestivamente attraverso la prevenzione, soprattutto per i soggetti più a rischio.