La calendula è una pianta utilizzata fin dall’antichità, e l’attuale nome deriva dal latino, che indicava il fiore che sbocciava per primo durante l’anno. I Romani ne facevano un largo utilizzo, per le sue proprietà curative, e la pianta è stata utilizzata in notevoli quantità fino all’avvento della moderna farmacologia, come tutte le piante officinali, considerate gli unici rimedi a molte malattie.
Oggi, c’è una riscoperta dei rimedi naturali, anche perché molti dei moderni farmaci derivano i loro principi proprio dalla natura. Basti pensare all’aspirina, derivata dal salice. Chiaramente la moderna farmacologia è riuscita ed indagare e penetrare fin nelle parti più piccole delle piante, per scoprirne i segreti fitoterapici, ovvero le molecole che contribuiscono alla guarigione dell’organismo.
Gli steli della calendula sono molto lunghi e possono arrivare anche a superare i 70 centimetri di altezza. Si presentano esteticamente con diverse ramificazioni, che nella parte finale danno origine alla formazione di fiori bellissimi di colore giallo oppure arancione.
È proprio il fiore, l’elemento che contiene le proprietà fitoterapiche molto importanti ed interessanti per l’uomo. Queste sono:
La calendula è ottima per:
Questa pianta è ideale per la preparazione di creme e tinture, oppure impacchi per contrastare la formazione dell’acne, dei furuncoli o per curare ustioni ed ulcere.
Se avete infiammazioni molto profonde e ferite con evidente materiale purulento, applicare delle creme a base di calendula serve ad alleviare i fastidi ed a guarire in maniera più rapida le escoriazioni.
Grazie a studi recenti, è stato possibile dimostrare come la calendula abbia agito positivamente in casi di infezione alla pelle causata da stafilococco.
I flavonoidi e le saponine agiscono da antibiotici e contrastano in maniera particolare i batteri Gram-positivi ovvero gli Staphylococcus aures e lo Streptococcus Betahaemolyticus.
Anche in ambito ginecologico, la calendula ha proprietà benefiche nella regolarizzazione del ciclo mestruale, ed anche nel calmare i fastidiosi dolori di questo periodo particolare della donna.
La calendula non mostra effetti indesiderati, quindi il suo impiego e indirizzato a tutti, ed in commercio si possono reperire buonissime creme alla calendula che si possono realizzare anche in casa in maniera molto semplice e veloce. Per la realizzazione casalinga della crema alla calendula servono 20 g di fiori freschi, da porre dentro un vaso ricoperti di olio di oliva. Proseguite mettendo il vaso con i fiori alla luce del sole per almeno 12 ore, in maniera tale che l’olio di oliva possa assorbire l’olio essenziale del fiore insieme a tutti gli altri principi attivi. Una volta terminato il tempo necessario, prendete una casseruola di medie dimensioni e fate sciogliere 5 grammi di burro di cacao e altri 5 grammi di c’era d’api, unite gli ingredienti e dopo fate raffreddare all’aria aperta.
Una volta realizzata la vostra crema alla calendula, potete impiegarla come idratante per il viso e per le mani, ma la potete utilizzare anche per contrastare l’acne e la formazione dei foruncoli, oppure per le piaghe da decubito.
L’impiego della crema alla calendula non interessa solo gli esseri umani, ma anche gli animali domestici, e viene impiegata per trattare lesioni della cute causate da ferite, graffi, morsi e lacerazioni, ma solamente quando queste si presentano in maniera superficiale.
Grazie alle sue proprietà cicatrizzanti, la crema alla calendula agisce con molta rapidità in casi di lesioni superficiali, ma in casi di lesioni molto profonde, contrasta il drenaggio, favorendo l’evoluzione di complicazioni di grave entità. Anche per la cura di otiti e lesioni plantari, questa crema è ideale per la guarigione dei vostri animali domestici, come cani e gatti. Oltre alla crema, anche l’infuso di fiori di calendula è utilizzato in casi di diarrea e dolori addominali nei piccoli del vitello. Se applicate la pomata alla calendula in prossimità del padiglione auricolare dei conigli, questa ha benefici nel trattamento della rogna psoroptica che colpisce gran parte dei roditori.
Per la prevenzione della mastite nei vitelli viene impiegata la tintura madre alla calendula con una percentuale del 10%, al termine di ogni mungitura per un lavaggio accurato delle mammelle.