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Bolle sulla pelle? Ecco di cosa si può trattare

Pubblicato da
Lorenzo

Per bolle sulla pelle si intende l’emergere in alcune zone di sacche tondeggianti in rilievo appena sotto allo strato più esterno dell’epidermide che in caso di rottura rilasciano un liquido sieroso e trasparente, se fosse torbido (ovvero “pus”) la definizione più precisa sarebbe “pustole”. In caso di traumi non è raro che all’interno della bolla vi sia anche sangue. Se la dimensione della lesione-bolla è inferiore ai 10 mm di diametro solitamente si usa la definizione di “vescicola”, mentre se è superiore si parla di vera e propria “bolla”.
Queste bolle sulla pelle a seconda della grandezza delle bolle, della zona nella quale sono presenti e della causa che queste hanno, possono creare più o meno disagio all’ospite e possono essere più o meno dolorose e fastidiose. In alcuni casi le bolle sulla pelle possono creare arrossamento e più o meno prurito, il che rende la situazione ancora più disagiante dal momento che si rischia di romperle e di peggiorare la situazione andando ad irritare ancora di più quella zona.

Le cause di una manifestazione cutanea di questo tipo possono essere diverse più o meno traumatiche ed evidenti. Le bolle sulla pelle possono svilupparsi a seguito di una scottatura da una fonte di calore o al contrario a seguito di un’ustione da freddo estremo, ovvero congelamento dei tessuti, oppure da un trauma subito da quella porzione di epidermide a seguito di un intenso sfregamento o attrito. Una reazione della pelle con uno sfogo di questo tipo, può essere anche determinata da una dermatite allergica (non contagiosa) oppure irritativa se si è venuti a contatto con sostanze, chimiche o naturali, orticanti o irritanti. Un’altra motivazione per le bolle sulla pelle può essere una reazione allergica ad un farmaco o al veleno di un insetto a seguito di una puntura o data dal contatto con qualche allergene a cui si è sensibili. Talvolta possiamo assistere ad uno sfogo cutaneo di bolle sulla pelle anche nei casi di persone affette da malattie autoimmuni come il pemfigo volgare, l’epidermolisi bollosa, o da infezioni virali, come la varicella, l’herpes labiale o zoster o l’impetigine (infezione altamente contagiosa), oppure nei casi di giovani soggetti ad acne.

Terapia per le bolle sulla pelle

In primo luogo è importante sottolineare l’importanza di non rompere le bolle al fine di sgonfiarle e di far uscire il liquido perché il rischio è quello di infettare una zona, quella all’interno della bolla, in cui la pelle è davvero molto sensibile. Assolutamente sconsigliato inoltre, anche nel caso la rottura della bolla sia accidentale e anche se solitamente la tentazione è forte, rimuovere la pelle svuotata dal liquido sieroso perché la pelle sottostante è davvero molto sensibile agli agenti esterni, alle infezioni e, diciamolo, al dolore. La pelle superiore, quella che andava a costituire la bolla, fa da scudo protettivo contro le infezioni esterne quindi è preziosa e va conservata intatta.

Nel caso il liquido all’interno della bolla non appaia trasparente ma, al contrario, torbido o lattiginoso è altamente probabile che l’interno sia infetto e rende necessario quindi un drenaggio effettuato da un medico e un intervento di disinfezione. In linea di massima l’intervento medico inizierà in primo luogo con il tamponamento della zona con le bolle con alcol o un disinfettante in modo da eliminare al meglio lo sporco e i batteri che possono infettare la pelle sensibile all’interno della lesione. Proseguirà poi con un’attenta foratura della bolla con un ago sterile al fine di far fuoriuscire il siero. Una volta svuotata completamente la bolla sulla pelle, il medico procederà alla stesura di una pomata antisettica e al meticoloso bendaggio protettivo della zona. Dopo alcuni giorni si potrà provvedere alla rimozione della pelle in eccesso che copriva la bolla con strumenti chirurgici sterili. In alcuni casi la soluzione migliore per intervenire sulle bolle è assumere degli antibiotici, se si tratta di una conseguenza di un’infezione virale, e lasciare che le bolle naturalmente scoppino e che si sgonfino. In generale le bolle sulla pelle non lasciano cicatrici visibili a posteriori.

La terapia da seguire nel caso delle bolle sulla pelle varia comunque a seconda delle cause che hanno scatenato questa reazione cutanea, in linea di massima sarebbe meglio, come per ogni cosa, prevenire la formazione delle bolle sulla pelle. Questo, tuttavia, non è sempre fattibile in tutti i casi. Per evitarle il più possibile c’è però la possibilità di agire in questo modo: nel caso di bolle sulla pelle causate da sfregamento e attrito abituatevi a prevenire proteggendo la zona, prima della vostra attività, con un cerotto, una piccola benda o un rivestimento protettivo sulla zona irritata, o meglio, irritabile. Nel caso di scottature spalmate sulla zona, immediatamente, una crema apposita o se è una piccola area appoggiateci sopra dell’amido o come per esempio detta il rimedio della nonna delle fette di patata: la vescicola non si verrà a creare, seppure il segno della scottatura sarà comunque visibile. In caso di lesioni della pelle, escoriazioni, tagli etc., per prevenire la formazione di bolle, intervenite prontamente con la disinfezione della zona e usate sempre un sapone neutro. Nel trattamento delle bolle è sempre opportuno usare un sapone antibatterico per quella zona, fare dei bagni con amido, fare degli impacchi di acqua calda (3-4 volte al giorno per una decina di minuti).

Se le bolle sulla pelle vi provocano dolore è possibile alleviarlo con degli antidolorifici come il paracetamolo o l’ibuprofene. Ad ogni modo è opportuno consultiate immediatamente il medico se le bolle sulla pelle che vi si sono manifestate non guariscono da sole in due settimane, se sono molto grandi e o dolorose, se in concomitanza con queste si presenta febbre (potreste essere stati punti da una zecca) o un forte prurito (potreste avere una malattia come la varicella) e se di vostro siete soggetti sensibili e con un sistema immunitario è già indebolito da altre malattie e virus quali il diabete, l’HIV, l’AIDS.

Lorenzo