I movimenti delle mani del massaggiatore vanno dal leggero sfioramento alla pressione scivolata, dal movimento rotatorio dell’impastamento alla frizione dolce, fino al delicatissimo picchiettare. Un’opera di profondo rilassamento e rasserenante come poche.
La storia del massaggio californiano
Nella seconda metà degli anni sessanta, era in corso la guerra in Vietnam, in California, presso l’Istituto Esalen di Big Sur, giungevano reduci a migliaia, e tutti con una comune quanto strana e particolare caratteristica: ciascuno di loro, magari in misura ed in modo diverso, manifestava una necessità fisica di essere toccato ed anche di toccare a sua volta altre persone.
Per certi versi era una caratteristica nuova riscontrata nei reduci della guerra in Vietnam, ma, probabilmente, nuova per qualsiasi reduce di qualsiasi guerra: era evidente peraltro che questa impellente necessità del tatto, sia “dato” che “ricevuto” con altre persone non aveva alcuna relazione con desideri di tipo sessuale, pareva fin troppo evidente che la reale necessità che si nascondeva dietro questo particolare comportamento fosse esclusivamente il bisogno di ricevere protezione ed anche consolazione, a causa delle situazioni di panico, terrore, ansia, agitazione e rabbia cui erano andati incontro in battaglia.
In questo istituto si cercò, di conseguenza, di sviluppare una tecnica innovativa di massaggio (che poi altro non è che un modo di esercitare, a scopi benefici, il tatto tra persone) che avesse come primo scopo proprio quello di donare un senso di protezione ed anche consolatorio al soggetto massaggiato: dato lo stato degli Stati Uniti dove questa tecnica di massaggio fu creata, essa prese il nome di Massaggio Californiano.
Cos’è il massaggio californiano
Le caratteristiche principali di questo massaggio californiano rientrano una descrizione illuminante: è un massaggio avvolgente, come deve essere un massaggio che, prima del benessere fisico, deve dare un benessere psichico. Colui che riceve questo massaggio deve provare, come prima sensazione, quella gradevolissima ed appagante di sentirsi protetto, cullato, sostenuto, circondato.
Il valore di tipo affettivo del massaggio californiano, induce rapidamente ad una regressione ad uno status psicologico come quello della propria infanzia e questa situazione è di grande aiuto per iniziare a distendersi e poi ad abbandonarsi completamente.
Il massaggio californiano è prima di tutto molto “avvolgente” e fluisce per tutto il corpo, il quale si “riempie” di queste “esperienze tattili” che, via via che si prosegue, inducono il soggetto massaggiato a prendere coscienza del proprio io, del proprio bagaglio interiore e, contemporaneamente, anche alla piena conoscenza dei propri limiti, ma in senso positivo.
Come si effettua un massaggio californiano
A partire dalle prime tattilità, il massaggiatore terapeuta dovrà cercare di stabilire un rapporto tattile/fisico con chi riceve il massaggio, fatto di fiducia e amichevole contatto. Mentre il massaggio si sviluppa, e per tutta la sua durata, è necessario che il massaggiatore terapeuta riesca a stabilire un contatto a livello profondo con il ricevente, tanto da comprendere subito, di primo acchito, le cause che potrebbero indurre il ricevente alla contrazione di qualche muscolo, segno evidente che il rapporto sotto il profilo della fiducia non è ancora “completo” e ad agire diconseguenza.
Il contatto occorre che avvenga nel silenzio e si prolunghi molto, tanto ad inviare le informazioni circa il proprio stato dal ricevente al massaggiatore ci pensa questo feeling tattile che dice molto più di tante parole. Si tenga sempre ben presente che il contatto epidermico tra due esseri umani equivale ad un contatto con un lato nascosto dell’altro, forse, anzi senz’altro, più oscuro, ma di sicuro molto affascinante e di certo non meno importante: si penetrano le emozioni, i desideri mai esauditi, i ricordi più reconditi dell’altro.
L’azione del contatto non è quasi mai neutra, generalmente provoca reazioni, negative o positive che siano: a volte sicuramente provoca fastidio, ma a volte, invece, piace; qualchevolta rattrista, qualche altra volta commuove.
Alle mani esperte nessuna di queste reazioni può sfuggire: il tono, la consistenza della pelle, il tono cutaneo, quanto è levigata, qualche eventuale contrattura, addirittura il suo calore, quante cose ci dicono del “proprietario” di quella pelle!
Può capitare, ed è capitato, che nel corso di alcune sedute di massaggio californiano, il massaggiato, il ricevente, inizi improvvisamente a piangere o anche a ridere, apparentemente senza motivo: sono esperienze di grande rilievo ed interesse che stanno anche a dimostrare cosa significa la vita che palpita in ciascun essere vivente, in ciascuno di noi. Ci aiutano a comprendere il senso delle vibrazioni che caratterizzano il fluire della vita in ogni essere umano. E’ assolutamente necessario che queste emozioni, che spesso si traducono in vere e proprie manifestazioni di carattere “fisico”, non vengano frenate, quandanche dovessero assumere qualche caratteristica di natura sessuale, perché è proprio con il fluire di queste emozioni palpitanti che si vincono le ansie, sono, al contrario, i “blocchi emozionali” che le generano e le fanno crescere. E dalla percezione di queste sensazioni, di queste emozioni di carattere anche un po’ “fisico” il massaggiatore terapeuta che sta effettuando il massaggio californiano saprà apprendere tanto delle ansie, delle paure, delle agitazioni del ricevente e, conseguentemente, saprà come adoperarsi perché tutte queste “emozioni negative” si sciolgano sotto il muoversi sapiente delle sue mani sul corpo “dell’altro”.
Non è infrequente che durante una seduta di massaggio californiano, il soggetto massaggiato possa addirittura prendere sonno ed iniziare anche a sognare! Questa situazione porterà ad una percezione dei sogni da parte del massaggiatore terapeuta mentre le sue mani continueranno a contribuire allo sviluppo di quei sogni.
Da queste descrizioni si evince chiaramente come sia importante ilrapporto di fiducia che il massaggiatore terapeuta deve esser in grado di far nascere con il ricevente, il suo “paziente”.
Inoltre non bisogna dimenticare che, oltre ad essere una vera e propria terapia a se stante, il massaggio californiano può essere anche inteso come un punto di partenza per lo sviluppo di altre tecniche terapiche di tipo corporeo che possono essere una integrazione dello stesso massaggio californiano, potenziandone e rafforzandone gli effetti benefici, ed essendone, a loro volta, rafforzate e potenziate. Una di queste tecniche “integrative” al massaggio californiano è senza dubbio il massaggio fotocromatico.