La pressione negli occhi è la pressione che viene generata nella produzione dei liquidi che passano al loro interno: mantenere nei valori corretti la pressione oculare significa permettere agli occhi di poter assicurare le giuste qualità visive, rendendo ottimale la visione ei garantendo opportuni processi di rifrazione: la pressione oculare favorisce infatti il mantenimento della forma del bulbo oculare e protegge quest’ultimo da alcune deformazioni che potrebbero determinare delle condizioni non positive per il benessere di questo importante organo.
La pressione oculare è misurata in millimetri di mercurio e, secondo le indicazioni mediche, dovrebbe rimanere all’interno di una fascia di valori compresi tra 12 e 22 mmHg. Ne consegue che è possibile definire bassa quella pressione intraoculare che ha un valore inferiore a 12 mmHg, mentre è possibile affermare che la pressione oculare è alta se il valore è maggiore a 22 mmHg.
Mentre la pressione bassa non è, generalmente, produttrice di gravi conseguenze per l’occhio umano, la pressione elevata oculare viene generalmente considerata come un importante fattore di rischio per l’insorgenza del glaucoma, che è una malattia che non determina immediatamente del dolore o dei sintomi particolari percepibili dal paziente, ma può alla lunga causare delle alterazioni al nervo ottico e alle cellule che si trovano nella retina. Nelle ipotesi in cui la patologia non venga trattata adeguatamente, è possibile che possa generare dei danni irreversibili al nervo ottico, portando anche alla cecità nei casi più gravi. Di contro, è necessario ricordare che il glaucoma non ha una correlazione univoca con la pressione alta oculare: ne consegue che alcune persone potrebbero soffrire di glaucoma anche a livelli più bassi di pressione intraoculare. Allo stesso modo, giova segnalare come molti soggetti potrebbero soffrire di valori alti di pressione oculare, senza tuttavia riportare alcun danno al nervo ottico.
Ricordiamo altresì che i valori della pressione oculare non sono mai costanti, e che si verificano invece dei continui – pur lievi – cambiamenti nelle rilevazioni. Dal giorno alla notte, dalla stagione calda a quella fredda, vi possono esservi delle variazioni generalmente leggere, ma comunque in grado di alterare i risultati. In particolare, le rilevazioni della pressione oculare che vengono effettuate al mattino hanno valori più elevati rispetto alle rilevazioni che verrebbero effettuate nel resto della giornata, quando invece – nella maggior parte delle persone – i valori tendono a diminuire. Inoltre, rammentare che vi sono altri elementi che potrebbero influenzare le rilevazioni, come lo spessore della cornea o a frequenza cardiaca, respiratoria, e così via.
Valori bassi nella pressione oculare sono riscontrabili generalmente attraverso problemi di visione. Tuttavia, è bene ricordare che i sintomi possono essere molto vari, e che alcuni pazienti possono non accorgersi di valori alterati. Lo stesso può ben dirsi per i valori troppo alti di pressione oculare: i pazienti non si accorgono di averla, se non dopo un esame oculistico.
Il metodo più fruito per poter determinare la pressione intraoculare è la tonometria, effettuata in diversi momenti della giornata (come abbiamo visto, il dato cambia da ora a ora).
Numerose possono essere le cause che determinano un aumento della pressione intraoculare. Si pensi all’eccessiva produzione di liquido, o a un suo insufficiente drenaggio. Anche alcuni farmaci possono provocare un aumento della pressione, come i cortisonici che vengono fruiti per il trattamento dell’asma e di altre malattie. Altra causa è una ferita all’occhio, che può modificare l’equilibrio del drenaggio dei liquidi, o altr epatologie come la sindrome da dispersione pigmentaria e la sindrome pseudo esfoliativa. Fattori di rischio sono costituiti da un’alta pressione sanguigna, ansia e stress, alimentazione non corretta basata sull’assunzione di troppo sale, carne rossa, alcol e zucchero, fumo, diabete o malattie cardiache.
Nell’ipotesi in cui sia diagnosticata una pressione oculare alta, il trattamento punterà principalmente a ridurne i valori prima che venga provocato un abbassamento della vista. Sarà l’oculista a consigliare una terapia adeguata, sottoponendo poi a osservazione il paziente.
Considerata la vastità del tema e le sue diverse implicazioni, il nostro consiglio è quello di parlarne con il vostro oculista e procedere a una misurazione della pressione oculare non solo in caso di sospette alterazioni visive.