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Dolore alla pianta del piede: cause e rimedi

Pubblicato da
Lorenzo

Si tratta di uno degli organi più complessi e ha la principale funzione di permette all’organismo di muoversi e di adeguarsi praticamente ad ogni tipologia di superficie.

Il piede è composto da tre parti fondamentali: si tratta dell’avampiede, in cui si trovano falangi e metatarsi, del mesopiede, in cui sono collocati l’osso cuboideo, tre cuneiformi e lo scafoide-tarsale e, infine, il retropiede, che comprende astragalo e calcagno. Il dolore alla pianta del piede è molto diffuso.

I dolori che possono colpire la pianta del piede

Il paziente, in diverse occasioni, può soffrire di dolori ai piedi, che possono prendere in particolare di mira la sua pianta, andando a complicare in modo importante la deambulazione o comunque causando notevole fastidio. Ci sono diverse possibili cause, visto che le patologie che possono insorgere nel piede sono tante. Tra le altre, troviamo la fascite plantare, l’alluce valgo, il neuroma di Morton e così via. Il dolore alla pianta del piede può essere provocati da degli eventi traumatici, da stress o da troppo sovraccarico.

Quali sono le possibili cause

La fascite plantare è tra le numerose cause di dolori alla pianta del piede: in questa patologia, il dolore si sviluppa in modo particolare sotto il calcagno e corrisponde ad un’infiammazione che copre tutta la fascia plantare e, nello specifico, la zona del legamento arcuato, ovvero quel particolare tessuto che si sviluppa dal calcagno e arriva fino al metatarso. Spesso il dolore alla pianta del piede può essere provocato dall’alluce valgo, ovvero nel momento in cui il primo dito va ad appoggiarsi sulle altre vicine e le costringe, tramite una pressione, a spostarsi verso il lato, comportando anche uno spostamento delle ossa fuori dalla loro posizione naturale. Il neuroma di Morton, invece, è un’infiammazione dell’avampiede che si può riscontrare in tutti i casi in cui si ha la sensazione di avere una specie di sassolino al di sotto della pianta del piede. Si tratta di un disturbo che non è molto facile da individuare, ma che spesso comporta anche qualche dito perda gran parte della sua sensibilità. Appoggiando male il piede, per colpa di stresso o di un eccessivo sovraccarico, il soggetto può avvertire dei dolori alla pianta del piede. Può capitare che esattamente nel momento del risveglio si avverta un dolore notevolmente più acuto rispetto al solito, oppure anche quando ci si alza dopo aver passato diverso tempo seduti.

Quali sono i principali rimedi

Per la cura del dolore alla pianta del piede tutto dipende dalla causa scatenante. Il primo consiglio è quello di evitare ogni tipo di stress o di sovraccarico al piede, cercando di farlo riposare nel migliore dei modi. Per esempio le donne farebbero meglio a non usare scarpe con il tacco. Qualora il disturbo dovesse prolungarsi nel tempo, è meglio sospendere ogni tipo di attività sportiva, come ad esempio la corsa. Rivolgersi subito ad un medico è la soluzione migliore, visto che individuare la causa scatenante è fondamentale per effettuare una diagnosi più precisa e risolvere in maniera efficace il problema.

Nel caso in cui il dolore alla pianta del piede dipenda da una fascite plantare, allora si dovranno utilizzare delle calzature particolari, così come evitare di camminare troppo a lungo, oppure trascorrere troppo tempo in piedi, ma anche usare dei particolari cuscinetti per il tallone o degli appositi plantari. Quando il dolore è piuttosto intenso, allora il medico può decidere di prescrivere degli antidolorifici e degli antinfiammatori, che vadano ad alleviare i sintomi dolorosi e, al tempo stesso, permettano di ridurre l’infiammazione. Questi medesimi medicinali possono essere utili anche per la terapia relativa al neuroma di Morton, che in qualche caso può portare anche all’intervento chirurgico, in maniera tale che il nervo che è stato colpito possa essere asportato.

In altri casi, si deve cominciare un percorso di fisioterapia. Affidandosi ad un centro specializzato, si può fare della ginnastica adeguata per distendere i tendini, ma pure i legamenti e i muscoli all’interno del piede. In questo modo, si può raggiungere l’obiettivo di farli ritornare nella loro posizione naturale e corretta, ma al tempo stesso si svolge anche un’azione di rafforzamento degli stessi.

Lorenzo