Le tonsille sono collocate nella parte posteriore della bocca, esattamente ai lati rispetto all’ugola. Le adenoidi, invece, sono posizionate al di sotto delle fosse del naso.
La tonsillectomia non è altro che l’intervento chirurgico, che viene eseguito in anestesia generale, delle tonsille. Quando si parla di adenoidectomia, invece, si fa riferimento all’asportazione chirurgica delle adeonidi.
Entrambe appartengono alla struttura di protezione che il corpo umano ha per combattere le infezioni, ma in alcuni casi si rende necessaria la loro asportazione chirurgica. L’intervento è indispensabile nel momento in cui le tonsille hanno raggiunto un volume eccessivo e provocano spesso dei problemi all’apparato respiratorio.
In modo particolare il paziente soffre molto durante il sonno, oppure nel momento in cui le tonsille vengono infettate piuttosto di frequente, ovvero quando il soggetto viene spesso colpito da tonsilliti ricorrenti.
Si tratta di un’operazione che spesso riguarda i bambini. Ad ogni modo, il paziente dovrà recarsi in ospedale nel giorno previsto per il ricovero. Qui affronterà sia la visita con l’anestesista che quella con il chirurgo otorinolaringoiatra: entrambe servono per capire se il soggetto è nelle condizioni ideali per poter subire un intervento. Di solito non è necessario effettuare esami del sangue, elettrocardiogramma e radiografie prima dell’intervento chirurgico.
Qualora il paziente stesse seguendo una terapia farmacologica, è bene farla presente durante la visita con l’anestesista, mantenendo poi le indicazioni che verranno fornite da quest’ultimo. Il giorno in cui è previsto l’intervento di tonsillectomia, il soggetto deve essere a digiuno. Si tratta di una soluzione preventiva per evitare ogni tipo di pericolo connesso sia all’anestesia che all’intervento chirurgico qualora ci fossero degli alimenti all’interno dello stomaco.
Nel corso della fase pre-operatoria, spesso i bambini vengono invitati a guardare un cartone animato che spiega in modo divertente l’intervento, facendo capire loro come non sentiranno alcun tipo di dolore nel corso dell’operazione.
La tonsillectomia è un’operazione che si deve effettuare in anestesia generale e avviene mediante la bocca: in poche parole le tonsille vengono proprio asportate dal soggetto sofferente. Nella maggior parte degli ospedali, la tecnica più diffusa è ancora quella con il bisturi tradizionale, mentre solamente in alcuni casi del tutto specifici vengono utilizzati altri strumenti, come il laser piuttosto che il bisturi elettrico.
Dal punto di vista medico-scientifico, infatti, le tecniche classiche con il bisturi tradizionale risultano essere più sicuro e permettono anche di raggiungere dei risultati più efficaci.
Una volta che l’operazione è finita, deve essere monitorato il sanguinamento: il chirurgo si occuperà di inserire dei punti fatti di materiale riassorbibile. Di conseguenza, non servirà ritornare sotto i ferri per toglierli dopo qualche tempo.
Il soggetto, in seguito all’operazione di tonsillectomia, deve affrontare spesso dei disturbi piuttosto fastidiosi, ma che rientrano nella normalità. Si tratta di dolori che possono essere più o meno intensi, amplificati mentre si ingoia anche la saliva. Si tratta, ad esempio, del mal d’orecchio, del mal di gola, del mal di collo, del mal di pancia e così via. Un altro disturbo che può insorgere di frequente è rappresentato dalla febbre, che può arrivare anche fino a 38 gradi e mezzo.
In quest’ultimo caso, il trattamento consigliato è con paracetamolo (usando, ad esempio, la tachipirina), mentre è meglio evitare un’assunzione di acido acetilsalicilico (meglio non usare l’aspirina). Un altro disturbo molto frequente è l’inappetenza. Ogni farmaco analgesico necessario dovrà essere consigliato e prescritto dal proprio medico. nella parte in cui è stata eseguita l’asportazione delle tonsille si potrebbe formare una patina dalla colorazione biancastra.
Non corrisponde ad alcun tipo di infezione, ma è semplicemente una sostanza denominata fibrina della cui produzione è responsabile il corpo umano nel corso della fase di guarigione, al di sotto della quale la ferita riesce a cicatrizzarsi più in fretta. Non provate in alcun modo a levare tale patina, altrimenti il rischio che si corre è quello di provocare un’importante emorragia.
La principale complicanza che si può verificare con interventi come la tonsillectomia è sicuramente una crisi emorragica. L’incidenza dei sanguinamenti, nel giorno successivo all’operazione, non va oltre di solito all’1%. La presenza di personale medico specializzato permette comunque di prestare adeguata cura al paziente e risolvere immediatamente il problema. Nel caso in cui l’emorragia, che sia dal naso o dalla bocca e anche di lieve entità, dovesse verificarsi oltre i dieci giorni dall’operazione, è meglio recarsi immediatamente in ospedale.