Per poter riconoscere meglio questo disturbo e agire di conseguenza, ricordiamo come il principale responsabile della stitichezza gravidica sia il progesterone, un ormone essenziale per poter evitare inopportune contrazioni dell’utero nei primi 7-8 mesi di gravidanza. L’azione del progesterone è di tipo miorilassante, e non si limita alla sola area genitale, bensì è estesa a tutti i muscoli del corpo, con diversi livelli di incisività, compresa la giunzione gastroesofagea, la muscolatura intestinale e quella involontaria che riveste le pareti dei vasi. Considerato che agisce diminuendo l’intensità delle contrazioni peristaltiche, il progesterone è pertanto il “colpevole” dell’emissione di feci dure, disidratate e compatte e, dunque, della stitichezza.
Ad ogni modo, è sbagliato ritenere che il progesterone sia l’unico responsabile della stitichezza in gravidanza. Soprattutto durante le prime settimane di gestazione, infatti, ai pur elevati livelli di progesterone può aggiungersi la spontanea riduzione dell’assunzione di frutta e verdura, che è determinata a sua volta dalla tradizionale sensazione di nausea che avverte la donna nella prima fase di gravidanza.
Tra le altre determinanti, a partire dal terzo o dal quarto mese vi è anche l’aumento di volume dell’utero, che rappresenta un potenziale ostacolo al passaggio delle feci. Infine, nella parte finale della gravidanza (gli ultimi tre mesi), a giocare un ruolo sfavorevole sono anche gli alti livelli circolanti di aldosterone, un ormone che incrementa l’assorbimento di liquidi ed elettroliti, rallentando ulteriormente il transito intestinale.
Vi sono inoltre delle altre cause di natura farmacologica, che possono essere rapportate alla frequente necessità di assumere degli integratori a base di ferro, antiacidi o di alcuni analgesici.
Come combattere la stitichezza in gravidanza
Sicuramente, il più efficace rimedio per poter contrastare la stitichezza in gravidanza è rappresentato dalla necessità di assumere la giusta quantità di acqua (almeno un paio di litri). Non solamente in questo modo riuscirete a ricaricare il vostro organismo del suo elemento principale, quanto anche perché ricorrere immediatamente ai lassativi potrebbe determinare, alla lunga, delle conseguenze sgradite e ridurre la portata della loro efficacia, se non sono accompagnati da un’abbondante assunzione di liquidi.
Forniscono inoltre una sicura mano d’aiuto anche le abitudini di consumare alimenti ricchi di fibre come i cereali integrali, i legumi, la frutta e la verdura fresca: questi cibi (l’elenco non è naturalmente esaustivo) possono fornire al nostro organismo tutti gli oligo ed i microelementi necessari per la salute del feto, e possono aiutarci a coprire il fabbisogno idrico della gestante. Non dimenticate infatti che molte verdure sono composte per la maggior parte di acqua (oltre il 90 per cento in lattuga, zucchine, pomodori, cetrioli).
Altri rimedi piuttosto utili sono la possibilità di poter svolgere una regolare – anche se moderata – attività fisica. È sufficiente ad esempio assumere la buona abitudine di camminare ogni giorno: si tratta di una pratica che può stimolare notevolmente la motilità intestinale e favorire il ritorno del sangue venoso al cuore, limitando, peraltro, il contemporaneo rischio di andare incontro a frequenti problemi della gravidanza, come le vene varicose, i gonfiori e le emorroidi.
Tornando all’alimentazione, i medici consigliano generalmente di assumere le giuste quantità di verdure ricche in cellulosa (come il radicchio e la già ricordata lattuga), di frutta (costituiscono un toccasana, per i nostri fini odierni, le prugne, i kiwi, i fichi e generalmente tutta la frutta che ha semi), tenendo sempre in considerazione che, dall’altra parte, bisogna certamente evitare di esagerare con le calorie.
Infine, ricordiamo come sia opportuno cercare di limitare il ricorso ai purgativi. Come abbiamo già ricordato in parte, il ricorso ai lassativi non risolve definitivamente il problema della stitichezza in gravidanza ma, al limite, lo rimanda in futuro. Inoltre, la scelta di un medicinale sbagliato durante la gravidanza potrebbe avere cattive ripercussioni sul normale proseguimento della stessa. Meglio pertanto cercare di condividere con il proprio medico ginecologo le proprie condizioni di salute e valutare insieme a lui cosa fare per poter tornare a disporre di un congruo benessere e regolarità.