Di un acido che viene estratto dalla mandorla amara e che viene utilizzato soprattutto in ambito cosmetico, con risultati talmente positivi da aver decretato un successo che dura ormai da lungo tempo.
L’acido mandelico è oggi un ingrediente fondamentale di tantissime preparazioni cosmetiche. Il suo utilizzo, però, non ha riguardato sempre questo ambito. L’acido mandelico, che fa parte di un sottogruppo degli AHA, ossia quello degli acidi alfa-idrossi aromatici, è stato anche utilizzato come antibiotico.
Il suo impiego in ambito cosmetico è quindi relativamente recente e ha avuto inizio più o meno 30 anni fa, sull’onda degli studi che hanno portato allo sviluppo di Retin-a, uno dei trattamenti più celebri per la cura dell’acne.
Inizialmente utilizzato per la cura delle infezioni urinarie, da quando è stato isolato per la prima volta nel 1909 l’acido mandelico è stato interessato da un notevole ampliamento della gamma di impieghi.
Oggi, come già ricordato, è uno dei punti di riferimento principali in ambito cosmetico e non solo. Il suo ricorso è frequente anche in medicina estetica come ingrediente per il peeling chimico. La fortuna dell’acido mandelico come ingrediente per trattamenti cosmetici è legata a diversi aspetti.
In primo luogo è bene ricordare gli effetti immediati sulla pelle che, soprattutto in caso di acne, sono visibile anche pochi giorni dopo il trattamento.
Molto importante è anche il fatto che l’acido mandelico sia utilizzabile su diverse tipologie di pelle. In questo caso possiamo riscontrare una differenza rilevante con un’altra sostanza molto utilizzata in ambito estetico, ossia l’acido glicolico, che non può essere impiegato su pelli particolarmente scure.
I benefici dell’acido mandelico non si limitano alla risoluzione di problemi legati all’acne. Questa sostanza rappresenta infatti un toccasana per la pelle in tanti altri casi. Elencare le proprietà dell’acido mandelico per quanto riguarda la cura dei problemi cutanei significa chiamare necessariamente in causa le situazioni caratterizzate da iperpigmentazione.
Si tratta di casi come il melasma, che possono essere risolti grazie all’acido mandelico, che può essere utilizzato anche in associazione con altre tipologie di prodotti sia cosmetici sia curativi.
Il ricorso all’acido mandelico, come già ricordato, coinvolge anche l’ambito della medicina estetica. In questo caso si parla dell’utilizzo di questa sostanza per il peeling chimico o per trattamenti finalizzati alla rimozione delle rughe. Anche in questo caso si parla di un effetto visibile praticamente subito.
Ma il beneficio più importante legato all’impiego dell’acido mandelico riguarda l’efficacia a livello di rottura dei legami delle cellule morte, il che è sinonimo di rinnovamento cutaneo e ringiovanimento naturale grazie al peeling chimico.
Anche in questo caso gli effetti sono praticamente immediati.
A questo punto è bene capire se l’acido mandelico ha controindicazioni. In generale no. Non si parla neppure di effetti collaterali legati all’associazione con altri prodotti a uso topico. L’unico consiglio che i dermatologi e i medici estetici tendono a dare a chi sceglie trattamenti a base di questa sostanza è quello di alternare la tipologia di prodotto contenente AHA e fare attenzione a eventuali segni di irritazione.
Qualora dovessero essere presenti e persistere per diversi giorni è consigliabile interrompere repentinamente il trattamento e consultare il proprio medico curante per capire come rimuoverli e quale prodotto utilizzare per combattere l’acne, le rughe sottili o per eliminare in maniera efficace le cellule morte, donando alla pelle un aspetto giovanile e tonico.