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Extrasistole ventricolare: cos’è e come si scopre

Pubblicato da
Francesca Rotondo

In alcuni casi, questo disturbo può essere un campanello d’allarme per problematiche cardiache molto più importanti che non vanno trascurate.

Quali sono i sintomi delle extrasistole ventricolari?

Per capire questa patologia fino in fondo, dobbiamo per prima cosa controllare le funzionalità del muscolo cardiaco e la sua composizione.

Questo è formato da quattro cavità di cui due posizionati nella parte superiore (atri) e due in quella inferiore (ventricoli).

Il battito cardiaco in una persona sana si manifesta solamente negli atri, ma quando il soggetto inizia ad avvertire le extrasistole ventricolari, avviene l’esatto contrario.

In determinati momenti della giornata, il battito cardiaco si manifesta in maniera anticipata nei ventricoli con la presenza di contrazioni, precedendo in questa miniera l’avviamento da parte dell’atrio.

Cause

L’extrasistole ventricolare può essere indotto da diversi fattori. Vediamo insieme le cause principali:

• Disfunzioni del metabolismo

Esofagite da reflusso

• Ansia

• Ernia iatale

• Uso di sostanze eccitanti

• Uso di droghe

• Tabagismo

• Impiego di antistaminici per la cura di allergie

• Sovrabbondante attività fisica

• Pressione alta

• Sintomi cardiaci congeniti o acquisti come aritmie e miocardite

Per intuire se realmente un soggetto è affetto da extrasistole ventricolare, bisogna sottoporlo ad elettrocardiogramma, ma per prima cosa il paziente stesso deve essere in grado di riconoscere i sintomi principali che sono:

• Improvvisa tachicardia con la sensazione di avere il cuore in gola

• Comprensione chiara del battito cardiaco

• Sensazione di perdita di battiti o rallentamento del ritmo

Questi sintomi sopra elencati devono preoccupare il soggetto solo se si presentano con frequenza nell’arco di un breve periodo di tempo, ma non solo. Anche se si è affetti già da cardiopatia, oppure se ci sono stati o ci sono ancora casi in famiglia di malattie cardiache, è opportuno approfondire i sintomi.

Generalmente l’extrasistole ventricolare non è una malattia pericolosa. Chi ne soffre deve riuscire il più possibile ad eliminare abitudini e stili di vita che potrebbero influire negativamente, come il consumo di tabacco, l’eccesso di sport, lo stress, e controllare i livelli della pressione sanguigna se si è affetti da ipertensione arteriosa.

Se questa malattia dovesse essere un campanello di allarme ad una cardiopatia grave, è possibile intervenire tempestivamente alla fonte del problema.

Test

Quando sporadicamente si manifestano episodi di extrasistole ventricolare, è quasi impossibile, attraverso l’elettrocardiogramma, diagnosticarli, semplicemente perché l’esame si effettua in un arco di tempo molto breve.

La soluzione a questo problema è l’Holter, che registra nell’arco di 24 ore le funzioni del cuore e controlla la presenza o meno di aritmie.

Che cos’è l’elettrocardiogramma standard?

Questo esame prevede il fissaggio di elettrodi che fungono da sensori, posti sul torace e agli arti del paziente, e permette di visualizzare i segnali elettrici che emana il cuore.

Normalmente questo esame si esegue in un ambulatorio medico specifico, oppure in ospedale, e dura pochissimi minuti.

Oltre a questo vi è anche l’elettrocardiogramma da stress, che a differenza di quello standard, si effettua mentre il paziente è in movimento sulla cyclette o il tapis roulant, sempre con i sensori attaccati al torace.
L’elettrocardiogramma da stress è utilissimo per comprendere la natura del problema e la gravità delle contrazioni premature da parte dei ventricoli.

Se, durante l’esercizio fisico, le extrasistole ventricolari appaiono e poi scompaiono, il problema è di natura lieve o non grave, mentre al contrario se si avvertono frequenti extrasistole, il paziente potrebbe essere affetto da aritmia grave.

Anche il monitor Holter può essere efficace per una giusta diagnosi, e questo è un dispositivo portatile che il paziente può mettere comodamente in tasca. Registra l’attività elettrica del cuore nell’arco delle 24 ore, ed il medico è così in grado di visualizzare il battito su un periodo di tempo più lungo rispetto al semplice elettrocardiogramma standard.

Il registratore di venti invece, è un dispositivo di elettrocardiogramma portatile e si può trasportare semplicemente mettendolo in tasca e consente al paziente di controllare costantemente, a domicilio, le funzioni del cuore. Una volta che si avverte il sintomo di extrasistole, il paziente deve spingere un pulsante per avviare la stampa in automatico dell’elettrocardiogramma. Il medico curante può facilmente controllare il battito del cuore dal momento stesso in cui il paziente ha avvertito il disturbo.

Entrambi gli apparecchi sono utilissimi per identificare la frequenza delle extrasistole ventricolare.

Se nel paziente si riscontrano oltre i tre battiti prematuri ventricolari di fila, la diagnosi è di “tachicardia ventricolare” che può essere un segnale di una patologia molto più grave e per questo non va sottovalutata.

Francesca Rotondo