Le mestruazioni in anticipo possono ricorrere anche più di una volta nella vita di una donna, e la prima, importante, cosa da capire è cosa vuol dire esattamente non avere un ciclo mestruale regolare. In ogni caso, ben vengano i motori di ricerca, Google fra i primi, ed andare a cercarvi sopra “causa delle mestruazioni in anticipo” non è una cosa da biasimare, fermo restando che la PRIMA cosa da fare è chiedere un consulto ad uno specialista, tipicamente un ginecologo, quando il disturbo si presenta.
In primo luogo è il caso di porsi una domanda: quando è che posso considerare le mie mestruazioni VERAMENTE irregolari, cioè “ufficialmente irregolari”? Capita che molte donne credano di soffrire di irregolarità del ciclo mestruale in assenza di una regolarità esatta e ciclica dei ventotto / trenta giorni. Normalmente, però, prima di poter individuare un ciclo mestruale come “irregolare”, occorre poterlo valutare sotto diverse angolazioni, e, nel dettaglio, basandosi sui seguenti tre fattori importanti:
Iniziamo dal ritmo, anche chiamato frequenza delle mestruazioni: esso deve essere calcolato con la conta dei giorni che in totale si trovano fra il PRIMO giorno di un ciclo mestruale ed il PRIMO giorno del ciclo mestruale successivi. Generalmente, come è noto, la media di questo valore deve essere compreso tra i ventotto ed i trenta giorni, ma la medicina tende a considerare regolare un ritmo o frequenza dei cicli che abitualmente sia compreso tra i venticinque ed i trentacinque giorni.
Quindi iniziamo a definire un ciclo mestruale come irregolare (per il primo aspetto, il ritmo) quando il suo ritmo o frequenza ha una durata di meno di venticinque giorni o di più di trentacinque giorni.
Vediamo insieme le definizioni per le eventuali anomalie ritmiche del ciclo:
Per quanto concerne, invece, la quantità delle mestruazioni, un valore definito “normale” è compreso tra i trentacinque e gli ottanta millilitri. DI conseguenza un flusso superiore agli ottanta millilitri sarà anomalo e denominato ipermenorrea o, anche, menorragia. Se il flusso, invece, scende sotto i trentacinque millilitri, allora saremo in presenza di un’anomalia chiamata ipomenorrea.
Tipicamente la durata delle perdite ematiche di un ciclo mestruale “normale” è compresa tra i tre ed i sette giorni (dall’inizio). Se le perdite si protraggono per oltre i sette/otto giorni, saremo in presenza di dimeno-metrorragia.
Se abbiamo notato più di una volta di aver avuto le mestruazioni in anticipo, per capire con una certa precisione se il nostro ciclo mestruale è regolare o meno, può essere utilissimo tenere nota scritta dei nostri cicli mestruali per tutto un anno, annotando per tutti i cicli sia il giorno di inizio del ciclo, poi la durata esatta delle mestruazioni, poi, ancora, la quantità delle perdite ematiche, eventualmente se le mestruazioni siano dolorose (dismenorrea), ed altri eventuali disturbi che accompagnino ogni nostro ciclo mestruale.
Di conseguenza quando noteremo qualche irregolarità (espressa secondo i parametri prima descritti) per quanto concerne il ritmo, oppure la quantità, oppure ancora la durata (o anche, eventualmente, per più di uno di questi fattori insieme), oppure avremo annotato l’insorgenza di dolori o il loro peggioramento quando abbiamo il ciclo, sapremo che dovremo richiedere quanto prima una visita ginecologica: questi sintomi potrebbero essere un grido di allarme del nostro organismo che ci sta avvisando che qualche patologia sta per aggredirci, sapendo che, se interveniamo in tempo, potremo risolvere la eventuale malattia con le terapie opportune eseguite in tempo.
Un ciclo mestruale che si presenti in anticipo di almeno tre giorni è una patologia abbastanza diffusa. Se la cosa non si ripete, rappresentando quindi un evento isolato, non preoccupatevi eccessivamente. Anche lo stress e la stanchezza possono influire su qualche evento isolato. Se, invece, le mestruazioni in anticipo tendessero a ripresentarsi, allora potrebbero rendersi indispensabili dei dosaggi ormonali per la rilevazione di eventuali anomalie dell’asse ovaio – ipofisi – ipotalamo. Tipicamente il disturbo è originato da una insufficienza luteale, vale a dire una produzione non adeguata del progesterone ad opera delle ovaie quando il ciclo si approssima alla sua seconda parte. Eistono altre possibili cause, come un’alterazione tiroidea, una situazione di iperprolattinemia, ecc.
Normalmente la terapia da effettuare sarà risolutiva di ciò che ha causato le mestruazioni in anticipo, che sono da intendersi come un sintomo e non come la malattia. Se la causa è individuata come una insufficienza luteale, la terapia sarà costituita da una somministrazione (per via vaginale o anche orale) di progesterone, con cadenza periodica durante le mestruazioni, per sopperire alla produzione carente. Alternativamente potrebbe anche utilizzarsi un contraccettivo del tipo estroprogestinico (si assocerebbe anche la funzione di prevenzione del concepimento).