Il nervo vago è un importante nervo cranico, parte fondamentale della sezione parasimpatica del sistema nervoso autonomo. Questo nervo fuoriesce dal midollo allungato, passa attraverso il collo e il torace, e raggiunge infine l’addome. Si tratta dunque di un nervo essenziale, che dirama verso gli organi principali del corpo umano, alla laringe, alla faringe, alla trachea, al cuore, ai polmoni e a buona parte dell’apparato digerente. Ma cosa succede quando si manifestano problemi al nervo vago? E come risolverli?
Il nervo vago è molto importante per il benessere del nostro organismo. Il nervo in questione contribuisce infatti a stimolare la produzione dell’acido gastrico, regola le attività della colecisti, i movimenti dello stomaco e dell’intestino durante la digestione.
Non solo: è un nervo che viene interessato nei movimenti di restringimento dei bronchi e del rallentamento della frequenza cardiaca. Ne deriva che, quando la funzionalità del nervo vago viene compromessa in misura più o meno significativa, si manifestano dei sintomi piuttosto fastidiosi e potenzialmente molto dannosi, che possono coinvolgere varie parti del corpo in maniera più o meno significativa.
Uno dei principali sintomi derivanti dai problemi al nervo vago è una sensazione di nausea, che avviene specialmente nelle prime ore della giornata, appena ci si sveglia, ed ha una maggiore frequenza altresì durante i cambi di stagione. Tuttavia, l’elenco dei disturbi è molto più ampio, e varia da persona a persona: tra i principali elementi pregiudizievoli delle compressioni e dei fastidi al nervo vago possono infatti esservi i crampi alla bocca dello stomaco e del piloro (che è l’apertura che pone in comunicazione lo stomaco con l’intestino tenue).
Non solo: quando il nervo vago viene stimolato eccessivamente, è possibile che il paziente possa avvertire una sensazione di tachicardia, con l’incremento del numero dei battiti che può a sua volta determinare una frequenza cardiaca superiore ai 100 battiti al minuto (d’altronde, come abbiamo sopra anticipato, il nervo vago innerva anche il cuore, e dunque non sono certo esclusi problemi anche a questo organo).
Ulteriormente, può essere utile ricordare che sono connessi ai problemi al nervo vago anche quelli alla cervicale: il soggetto potrebbe dunque avvertire del dolore e della rigidità al collo, tali da impedire addirittura una corretta mobilità della testa e delle articolazioni collegate. Ecco dunque che tra i problemi derivanti dal nervo vago può esservi anche la cefalea, delle sensazioni di vertigine e di giramento di testa, o ancora i disturbi alle braccia e alle spalle, i formicolii e l’intorpidimento, i problemi alla vista e i disturbi della deglutizione. Infine, è possibile che il nervo vago possa alterare anche il meccanismo respiratorio, potendo così influenzare la respirazione. Pare altresì che il nervo vago e i suoi problemi possano avere dei collegamenti anche con l’ansia e la depressione: la stimolazione del nervo vago interessa infatti anche il tono dell’umore.
Sono numerosi i rimedi che possono essere applicati per poter risolvere i fastidi al nervo vago. Se non vi sono situazioni di particolare gravità che devono essere fronteggiati con specifiche terapie, potrebbe essere utile applicare la c.d. “manovra di Valsalva” o il massaggio carotideo, che possono avere degli effetti stimolatori. Ad ogni modo, sconsigliamo vivamente di procedere a degli interventi fai-da-te: le manovre terapeutiche, se effettuate in maniera non appropriata, possono infatti condurre a conseguenze ben gravi per quanto concerne il ritmo cardiaco, arrivando addirittura a dei blocchi atrio-ventricolari o delle fibrillazioni ventricolari.
Proprio per questo motivo (anche se alcuni accorgimenti sono effettuabili facilmente anche da soli) è importante fare in modo che le manovre terapeutiche vengano effettuate solamente da personale medico preparato. In particolare, la manovra di Valsalva, che prevede una compensazione forzata dell’orecchio attraverso una pressione interna ottenuta tappando il naso e facendo pressione sulle orecchie, pur essendo una manovra effettuata anche spontaneamente dal nostro corpo in alcune condizioni, andrebbe utilizzata per tali scopi terapeutici seguendo le precise indicazioni del proprio medico.
Solamente nelle ipotesi più gravi, è possibile ricorrere alla stimolazione del nervo vago tramite impulsi elettrici.
Per quanto intuibile, il nostro consiglio, alla comparsa dei primi sintomi, è quello di parlarne accuratamente con il vostro medico di fiducia, arrivando alla definizione dei migliori interventi risolutivi per un pronto benessere.