La spondilosi cervicale può essere determinata da una lunga serie di fattori. Tra i principali ricordiamo le precedenti lesioni, fratture, lussazioni delle articolazioni del collo. Possono tuttavia giocare un ruolo sfavorevole per il benessere di quella zona anche una postura del collo scorrette, lo sforzo fisico concentrata sulla testa e sulle spalle.
Di norma le persone che soffrono di spondilosi cervicale avvertono un dolore più o meno ingente alla zona del collo. Tuttavia, non è affatto detto che la spondilosi cervicale debba accompagnarsi necessariamente a una sensazione di dolore, potendo essere asintomatica o, per lo meno, accompagnata da sintomi più lievi o differenti dalla “semplice” sensazione di cui sopra. Per esempio, è possibile che la spondilosi cervicale possa interessare anche episodi di mal di testa, che di norma iniziano nella parte posteriore del capo, diffondendosi poi sulla fronte.
Di solito per curare la spondilosi cervicale non si ricorre alla chirurgia, con tali interventi che vengono pertanto riservati solamente alle ipotesi in cui la spondilosi possa degenerare in una patologia più grave, come ad esempio la radicolopatia cervicale o la mielopatia progressiva. Anche nel caso della mielopatia cervicale non è sempre necessario un intervento chirurgico, poichè se i sintomi sono lievi e il dolore non progredisce, si può cercare di limitarsi a tenere sotto controllo il tutto. L’eventuale intervento chirurgico è pertanto condiviso con il proprio medico sulla base dell’entità del dolore e degli eventuali danni al sistema nervoso.
Nel caso in cui si rendesse necessario un intervento chirurgico, le tecniche utilizzate sono la discectomia cervicale anteriore, la laminectomia cervicale, la sostituzione protesica del disco intervertebrale.
Al di là dell’intervento chirurgico che, come abbiamo visto, rappresenta una sorta di ultima strada per poter risolvere i propri problemi, esistono numerose terapie per poter trovare il giusto sollievo. Ad esempio, una terapia efficace è quella della fisioterapia, con movimenti delicati al collo, al fine di mantenere il collo in movimento il più possibile, evitando la sensazione di irrigidimento. Questi esercizi potranno essere effettuati più volte al giorno, con movimenti in ogni direzione. Inoltre, il medico potrebbe prescrivere degli antidolorifici per poter contrastare il dolore: di solito la il paracetamolo è sufficiente per tenere a bada i fastidi.
Altri consigli per poter fronteggiare adeguatamente la spondilosi cervicale sono la ricerca di una buona postura da assumere sul posto di lavoro, evitare di utilizzare più di un cuscino durante il sonno e, tra le altre, anche il ricorso a una specifica dieta a base di verdure crude, molta frutta e pochi grassi, cibi piccanti, cibi fritti, zucchero, condimenti, tè, caffè.
Come intuibile, se desiderate saperne di più sulla spondilosi cervicale e sulle condizioni ad essa associate, è opportuno parlarne con il proprio medico. Parlatene con lo specialista non solamente quando i sintomi sono talmente significativi da risultare molto fastidiosi, quanto soprattutto quando si stanno verificando i primi segnali che potrebbero orientare verso la spondilosi: questa condizione, se affrontata tempestivamente, è infatti spesso oggetto di una “ordinaria” gestione mediante qualche semplice accorgimento, e alcuni esercizi di prevenzione dell’irrigidimento che possono essere effettuati comodamente a casa propria o in ufficio.