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Sintomi orecchioni: come riconoscere la parotite

Pubblicato da
Francesca Rotondo

Il tipico sintomo caratteristico è un gonfiore delle ghiandole salivari.

In genere i sintomi compaiono entro due settimane dall’esposizione al virus. A volte si possono confondere con un’influenza, ma a più acuta osservazione possiamo osservare:

  • sensazione di fatica
  • dolori muscolari
  • mal di testa
  • perdita di appetito
  • febbre bassa.

Nei giorni a seguire la febbre può aumentare e le ghiandole si gonfiano, dando una fastidiosa sensazione di dolore. La maggior parte delle persone infetta dal virus può non mostrano i tipici sintomi orecchioni, per questo motivo è una delle malattie più difficili da diagnosticare.

Il trattamento

Poiché i sintomi orecchioni provengono da un virus, gli antibiotici e altri farmaci sono inutili. Tuttavia, è possibile trattare la malattia per alleviare il dolore e le spiacevoli sensazioni a essa legate. Alcuni di questi trattamenti includono:

  • riposo assoluto
  • antidolorifici o farmaci come il paracetamolo per abbassare la temperatura corporea
  • applicazione di ghiaccio per alleviare il gonfiore delle ghiandole
  • assunzione di liquidi per contrastare la disidratazione causata dalla febbre
  • una dieta liquida composta da zuppe e yogurt, evitando alimenti acidi e bevande gassate.

I sintomi orecchioni seguono il loro corso nell’arco di un paio di settimane. È infatti possibile tornare alla propria vita anche dopo una settimana dalla diagnosi della parotite, quando non è più contagiosa. In massimo dieci giorni già dovresti sentirti molto meglio.

Inoltre, la maggior parte delle persone che contraggono la parotite non possono ammalarsi di nuovo. Perché? Perché il nostro corpo, una volta contratti gli orecchioni, sviluppa una protezione contro l’infezione stessa.

Le complicazioni

Le complicazioni da sintomi orecchioni sono piuttosto rare, ma sono anche molto gravi se non vengono trattate. Come dichiarato nei precedenti paragrafi, la parotite colpisce soprattutto le ghiandole parotidi, ma può anche provocare infiammazioni in altre aree del corpo, compresi gli organi riproduttivi e il cervello. Tra queste citiamo:

  • orchite

è un’infiammazione dei testicoli causata dalla parotite che, nei casi più gravi, può portare addirittura alla sterilità maschile. È possibile gestire il dolore attraverso impacchi freddi sui testicoli più volte al giorno. In alcuni casi, il medico può prescrivere degli antidolorifici.

Nelle donne è possibile notare un gonfiore delle ovaie. Anche qui l’infiammazione porta dolori, ma in questo caso non danneggia le ovaie. Tuttavia, se una donna contrae i sintomi orecchioni durante la gravidanza, vi è un rischio più elevato di subire un aborto spontaneo.

  • meningite o encefalite

sono due condizioni mediche potenzialmente fatali, se non vengono curate in tempo. La meningite è un’infezione che gonfia le membrane intorno al midollo spinale e al cervello. L’encefalite, invece, è un’infiammazione del cervello.

Se durante la convalescenza da parotite si verificano convulsioni, perdite di coscienza o forti mal di testa, è di fondamentale importanza contattare subito il proprio medico di base.

  • pancreatite

come dice il nome, è un’infiammazione che colpisce il pancreas, un organo situato nella cavità addominale. Si tratta di una condizione temporanea che porta dolori addominali, nausea e vomito.

In casi meno comuni i sintomi orecchioni si estendono anche alla permanente perdita dell’udito. Questo può succedere perché la parotite può causare danni alla coclea, una delle strutture dell’orecchio interno. Tranquilli, parliamo di un evento molto raro; i casi verificati sono appena 5 su 10.000.

Francesca Rotondo