Nella stragrande maggioranza delle donne aventi l’utero retroverso, le cause sono genetiche. Molte ragazze, infatti, sono semplicemente nate così, con l’utero capovolto. Ciò è del tutto normale e non vi è nulla di cui preoccuparsi. Ma la genetica non è l’unica causa. Ci sono alcuni fattori che possono provocare la posizione errata dell’utero e sono:
durante il periodo della dolce attesa, l’utero si allarga e i legamenti che lo tengono in posizione si indeboliscono. Questo porta a vedere un utero retroverso dopo il parto.
- menopausa
durante la menopausa i livelli di estrogeni si abbassano con rapidità. Come per la gravidanza, questo può causare un indebolimento dei legamenti che si occupano di trattenere al suo posto l’utero, permettendogli di spostarsi, così, nella posizione inversa.
- problemi nella salute riproduttiva
alcuni problemi nella salute riproduttiva, come la malattia infiammatoria pelvica e l’endometriosi, possono causare un’inversione dell’utero. Questo succede perché tali malattie possono portare alla formazione di tessuto cicatriziale all’interno dell’addome, costringendo l’utero fuori dalla sua naturale posizione.
Complicazioni
Sono molto poche le donne che sperimentano fastidiose complicazioni a causa dell’utero inverso. A volte può però succedere che la posizione storta dell’utero sia un chiaro segnale di avvertimento di un altro problema di origine riproduttivo. La più famosa è l’endometriosi che abbiamo citato prima. Di seguito ti indichiamo i sintomi a cui è necessario prestare attenzione:
- grave dolore addominale o pelvico
- ciclo mestruale irregolare
- ovulazione non regolare o infertilità.
Nel caso ti trovassi in una o più delle situazioni elencate, ti consigliamo di contattare il tuo medico di fiducia che ti indicherà quali sono i passi da seguire. Se non trattate, infatti, queste condizioni possono avere effetti pericolosi sugli organi riproduttivi e incidere sulla salute generica.
L’utero retroverso influenza la fertilità?
È la paura di moltissime donne, la possibilità che l’utero inverso porti conseguenza sulla fertilità. Ma non dovrebbe essere una condizione preoccupante in questo caso. Infatti, l’utero retroverso non sembra influenzare il concepimento in alcun modo e la maggior parte delle donne con l’utero inverso porterà tranquillamente a termine una gravidanza.
In caso di difficoltà nel rimanere incinta, potrebbe esserci invece un problema riproduttivo di fondo, non per forza causato dalla posizione inversa dell’utero.
I segnali dell’utero retroverso
Di solito, la maggior parte delle donne che soffrono dell’inversione dell’utero non sperimentano alcun sintomo, specialmente chi lo ha dalla nascita. Tuttavia, per chi ne soffre a causa di una delle condizioni citate nel paragrafo precedente, due dei sintomi sintomi più comuni che possono verificarsi sono: dolori durante il rapporto sessuale e durante il ciclo mestruale. Questi non sono altro che il risultato della pressione dell’utero retroverso sul retto e dei legamenti intorno al coccige.
Altri segnali meno comuni dell’utero inverso sono:
- dolore lombare
- incremento delle infezioni del tratto urinario
- incontinenza
- dolori durante l’utilizzo di tamponi.
La diagnosi
Nel momento in cui ci si vaglia l’ipotesi di avere l’utero retroverso, si consiglia di fissare un appuntamento con il proprio ginecologo di fiducia. Effettuando alcuni semplici test, si potranno verificare le cause per poi correggerne il tiro.
Trattamento
In caso di dolori e fastidi, potresti prendere in considerazione l’ipotesi di trattare la tua condizione. Come? Le opzioni più diffuse sono:
- attività fisica
si tratta di un esercizio atto a incoraggiare l’utero a spostarsi di nuovo nella sua posizione originale. Supina con la schiena ritta, porta le ginocchia al petto e ripeti l’operazione un paio di volte. Questa, però, tende a essere una soluzione temporanea.
- pessario
dispositivo di plastica che viene indossato all’interno della vagina. Aiuta a sostenere l’utero in posizione corretta. Lo svantaggio dell’utilizzo di questo attrezzo è il non poter essere indossato nel lungo periodo a causa del rischio di sviluppare un’infezione vaginale.
- chirurgia
noto come ‘procedura di sollevamento’, l’intervento chirurgico viene realizzato per riposizionare l’utero retroverso in posizione, accorciando i legamenti che lo sostengono. È un’operazione laparoscopica e viene eseguita con l’ausilio di una piccola macchina fotografica.