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Intolleranza al glutine? Ecco come puoi riconoscere i sintomi

Pubblicato da
Lorenzo

La c.d. intolleranza al glutine è una condizione di alterata sopportazione intestinale del glutine, un comune nutriente proteico che è possibile trovare in tantissimi alimenti. Nonostante questa intolleranza non sia certamente una “novità”, si parla con maggiore insistenza di intolleranza al glutine solamente negli ultimi anni. Merito del fatto che, finalmente, si è fatta luce su questa condizione piuttosto diffusa, e di una concomitante attenzione mediatica che ha poi portato alla nascita di una serie di filoni alimentari predisposti proprio per favorire una corretta alimentazione da parte di chi soffre di questa condizione.

Ma quando si può parlare di intolleranza? E quando di allergia? Quali sono le differenze? E come riconoscere che si sta soffrendo di intolleranza al glutine?

Cerchiamo di compiere una breve panoramica su questo importante argomento: torneremo poi successivamente sui singoli aspetti di questo scenario, contribuendo a tracciare un quadro più definitivo e completo del tema.

Intolleranza o allergia al glutine?

Cominciamo con il ricordare che quando si parla di intolleranza al glutine, non si deve confondere tale stato con l’allergia al glutine o ad altre proteine del grano, o similari. Si tratta di una differenza terminologica molto importante. Tuttavia, molto spesso, si sente comunemente parlare di intolleranza o di allergia con la stessa enfasi. Niente di più sbagliato!

L’intolleranza al glutine è causata da una reazione avversa alla proteina chiamata glutenina, presente in alcuni cereali. L’assunzione di tale proteina scatena nel nostro corpo un meccanismo di difesa, che attua una reazione e infiamma il tessuto bersaglio. L’intolleranza al glutine può determinare alcune carenze vitaminiche, poiché nel meccanismo di cui sopra si genera una riduzione della capacità di assorbimento.

10 sintomi da non sottovalutare

Ma come si può riconoscere l’intolleranza al glutine? Quali sono i sintomi che sarebbe opportuno non sottovalutare, approfondendo la propria condizione con un buon medico di riferimento?

Prima di scoprirli di seguito, non possiamo che fare un breve cenno al fatto che l’intolleranza al glutine si manifesta in persone geneticamente predisposte, in tutte le età anagrafiche, con esordio solitamente localizzato da metà dell’infanzia. E non possiamo certamente dimenticarci del fatto che l’intolleranza si manifesta con sintomi di varia entità e gravità, che in alcuni casi potrebbero essere lievi, e in altri casi piuttosto persistenti.

Ad ogni modo, provate a dare uno sguardo ai seguenti elementi sintomatici. Se ne soffrite in maniera ricorrente, forse è il caso di parlarne con il vostro medico.

Disturbi gastrointestinali

Le persone che sono intolleranti al glutine, dopo aver mangiato cibi che li contengono avvertono sensazioni di malessere come il gonfiore a livello addominale, stitichezza o diarrea.

Per cercare di capire se questi disturbi sono legati all’alimentazione, è peraltro possibile effettuare una facile prova, che vi darà già un primo indizio su eventuali intolleranze. Provate a eliminare i cibi che contengono tale proteina: i sintomi di cui sopra dovrebbero gradualmente scomparire.

Il nostro consiglio è quello di segnare in un taccuino o in un file ciò che state eliminando. Sarà utile al vostro medico per poter comprendere se effettivamente ci sono segnali di intolleranza.

Spossatezza

Dopo aver consumato cereali, molte persone accusano una sensazione di spossatezza e difficoltà di concentrazione. Anche in questo caso, potremmo essere di fronte a uno dei tradizionali sintomi dell’intolleranza al glutine.

Mal di testa

Il consumo di cibi che contengono glutine può attivare in alcune persone dei processi di natura infiammatoria. A loro volta, questi processi possono influenzare il sistema nervoso, andando a pregiudicare il benessere.

Squilibri di natura ormonale

Altre conseguenze che possono insorgere con il consumo di glutine da parte dei soggetti intolleranti sono relativi agli squilibri ormonali. Tra i vari, si pensi alla sindrome premestruale, alla sindrome dell’ovaio policistico o all’infertilità.

In questi casi i medici ginecologi consigliano di eliminare gli alimenti che contengono glutine e monitorare l’evoluzione del proprio benessere.

Dolori articolari

Il glutine ha come conseguenza quella di indurre il corpo a incrementare lo stato infiammatorio, innescando delle reazioni negative per la propria salute. Tra gli effetti più significativi vi sono anche quelli diretti alle articolazioni. Il glutine può dunque essere determinante per l’aumento del gonfiore e del dolore. Mani e ginocchia sono generalmente le zone più colpite.

Cheratosi pilare

La cheratosi pilare, o cheratosi follicolare, è una malattia della pelle contraddistinta dalla comparsa di piccoli granellini ruvidi, di colore rosso chiaro. Sono determinati dallo scarso assorbimento della vitamina A e degli acidi grassi essenziali, condizioni che possono essere favorite da una intolleranza al glutine.

Fibromialgia

La fibromialgia è una condizione caratterizzata da un dolore cronico e dalla sensazione di rigidità dei muscoli e delle articolazioni. Contrariamente a quanto avviene con altre malattie, questa patologia – i cui motivi non sono del tutto chiari – provoca dei dolori costanti.

Ad ogni modo, pur considerando che non sono note le cause alla base della fibromialgia, alcuni ricercatori sostengono che eliminando il glutine dalla dieta i sintomi possano essere meglio controllati. Provate a parlarne con il vostro medico di fiducia.

Disturbi neurologici

Anche se alcune persone sottovalutano tale aspetto, pare che l’infiammazione che il glutine possa provocare nel sistema nervoso dei soggetti intolleranti possa portare a sintomi neurologici. Tra i principali sintomi, segnaliamo la sensazione di vertigini o la sensazione di formicolio alle estremità degli arti.

Malattie autoimmuni

Le persone che sono costantemente esposte al glutine, pur essendone intolleranti, sono maggiormente a rischio di sviluppare delle malattie autoimmuni rispetto alle persone che invece non assumono questa proteina.

La proteina del glutine incrementa l’infiammazione e può condurre a disturbi come il lupus, l’artrite reumatoide, la sclerosi o la tiroide di Hashimoto.

Problemi comportamentali

Pare infine che alcuni tra i problemi psicologici più comuni e diffusi possano mostrare un certo miglioramento nel caso in cui venga eliminato completamente il glutine dalla dieta. Tra i vari problemi comportamentali che si potrebbe contenere con l’eliminazione del glutine vengono annoverate ansia, depressione, stress e irritabilità.

Ad ogni modo, i sintomi di intolleranza al glutine sono piuttosto variabili da persona a persona, e questo conduce a confonderli con altri disturbi o, comunque, a giungere a una diagnosi molto tardiva.

Lorenzo